Tè matcha o maccha

Il tè matcha o maccha è una polvere impalpabile ottenuta dalla cottura a vapore di foglie di tè verde, poi asciugate e sminuzzate, è considerato una varietà di tè molto pregiata.

 

 

Il matcha viene prodotto soprattutto in Cina e in Giappone dove è utilizzato principalmente per il rituale della cerimonia del tè e anche in gastronomia per produrre cioccolatini, pasticcini, gelati, frullati, sorbetti, torte, muffin ma anche noodles. Viene usato come colorante alimentare naturale, ormai anche in Occidente, per conferire quel suo tipico colore verde brillante.

Si distinguono due tipi di matcha:

  • Usucha (sottile): è quello ottenuto dalle foglie più giovani di piante che abbiano meno di trent'anni, ha un gusto più delicato.
  • Koicha (spesso): più pregiato nonché più caro poiché deriva da piante antiche con più di trent'anni, ha un gusto forte e deciso. 

Il prezzo del matcha varia a seconda di alcuni fattori, ma generalmente è più caro rispetto al classico tè verde in foglie o in bustina (qui in Italia da 10 a 30 € per una confezione da 30-50 g). Molto dipende dall'età e dalla posizione della pianta da cui viene ottenuto, ma anche dal tipo di cottura delle foglie più o meno lenta (se vengono bruciate le foglie il matcha perde qualità) e dal grado di ossidazione (il matcha non dovrebbe proprio stare a contatto con l'ossigeno).

Storia e origini del tè matcha

 

 

Muffin Matcha

La nascita del tè matcha è relativamente recente, se consideriamo che in Asia la tradizione di bere tè ha una storia millenaria... Il rituale di cuocere a vapore le foglie di tè e poi di pressarle sotto a dei mattoni  prima di ridurle in polvere risale al periodo della dinastia cinese Tang (tra il 600 e il 900 d.C.).

Ma furono i monaci buddisti a fare del maccha un ingrediente essenziale per il rituale zen della cerimonia del tè e ad esportarlo dalla Cina al Giappone.

Dal Trecento in poi questa abitudine non fu solo appannaggio dei monasteri e dei monaci ma divenne popolare prima tra le classi più abbienti e poi tra tutta la popolazione. 

La cerimonia del tè

Matcha

I monaci buddisti hanno stilato un codice zen, un insieme di regole, come un galateo da rispettare quando ci si appresta a fare la cerimonia del tè (detta chanoyu o chado).

Innanzitutto occorre munirsi degli strumenti adatti: il chawan (la tazza di ceramica o terracotta), il chasaku (il cucchiaino in bambù che preleva l'esatta dose di matcha per una tazza), il chasen (la piccola frusta di bambù che serve per mescolare il tè senza alterarne il sapore), il chaki (un piccolo tovagliolo di cotone) e il natsume (la scatola in legno o ceramica dove tenere il tè durante la cerimonia). 

Quando non viene usato, il matcha deve essere conservato in un contenitore chiuso ermeticamente al riparo da fonti di calore, di aria e di luce.

La tazza deve essere riscaldata prima di servire il tè, la temperatura dell'acqua deve raggiungere gli 80°C e il matcha deve essere mescolato con il chasen facendo dei delicati movimenti circolari come a formare per 15 volte un 8 e poi l'ultima volta formando un 6.

Approssimativamente la tazza contiene 75 ml di acqua e il cucchiaino circa 2 g di polvere matcha.

Il gusto è alquanto amarognolo, per questo viene accompagnato da wagashi, ossia da piccola pasticceria dolce.

 

 

 

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