Valori nutrizionali dei funghi
I funghi porcini sono, senza dubbio, i funghi di bosco più conosciuti e apprezzati a livello gastronomico. Forse non tutti sanno che i porcini, nome scientifico Boletus edulis, erano noti già ai Romani che li chiamavao "suillus", ossia "porcellini", termine dal quale deriva l'odierno "porcino".
Il porcino è considerato all'unanimità il fungo per eccellenza, grazie alla sua prelibatezza e alla sua versatilità gastronomica, infatti può essere consumato sia crudo (come proponiamo in questa insalata di ovoli e porcini) che cotto in tantissimi modi diversi.
Vediamo più nel dettaglio le caratteristiche di questo fungo caratteristico.
Il cappello dei porcini è di colore variabile, solitamente di un bruno-nocciola, più chiaro quando il fungo è giovane e più scuro quando il fungo è maturo. Nei porcini maturi il cappello ha una forma convessa, depresso centralmente e rialzato verso i margini. La superficie è liscia, piuttosto viscosa, umida e lucida. Il diametro varia dai 5 ai 30 cm.
I tubuli sono lunghi, bianchi sotto il cappello e via via più gialli, si separano facilmente dal cappello. Il gambo è di colore biancastro, cilindrico, massiccio, pieno e sodo, più assottigliato in alto e più ingrossato alla base, ha un diametro variabile tra 5-20 cm. I pori sono dapprima chiusi e molto piccoli, tondeggianti, bianchi o grigi.
I funghi porcini si trovano più facilmente nei boschi di aghifoglie e latifoglie, il periodo migliore è dall'inizio dell'estate fino alla fine dell'autunno.
Le carni sono bianche, molto sode negli esemplari più giovani e più spugnose negli adulti, hanno sfumature brune o violacee sotto la cuticola del cappello. L'odore è caratteristico, tipicamente "fungino", il sapore è delicato con tendenza dolce. Se consumato crudo, meglio non esagerare con le dosi, è ottimo anche conservato essiccato, sott'olio o sotto aceto.
I funghi porcini dell'appennino italiano sono considerati migliori rispetto a quelli alpini, che tendenzialmente sono meno saporiti, anche se più abbondanti.
Il porcino non va confuso con altre specie di funghi apparteneneti alla stessa famiglia dei Boletacei e che comunemente vengono chiamati porcini anch'essi.
Boletus aereus: conosciuto come "porcino nero", cresce quasi esclusivamente nei boschi di latifoglie (querce e castagni) nel Centro-Sud dell'Italia, ha il cappello di colore caffellatte con riflessi rossicci, con la superficie vellutata e non viscosa (a differenza del porcino classico), il gambo è massiccio, più ingrossato verso la base, di colore bruno con riflessi giallognoli. Si trova anche in primavera, oltre che in estate e in autunno. Ha carne bianca, soda, compatta e un odore e un sapore gradevoli. Il nome "aereus" gli deriva dal latino, "come il bronzo", per il colore caratteristico del cappello.
Boletus aestivalis: il porcino estivo, dal cappello di consistenza quasi spugnosa, con una cuticola che tende a screpolarsi.
Boletus appendiculatus: il porcino giallo, che ha un cappello carnoso, emisferico, di colore bruno-ocra che può arrivare anche a 20 cm, e un gambo massiccio, di colore giallastro di dimensioni variabili tra i 10 e i 15 cm. La carne è gialla, buona e ha tendenza dolce.
Boletus impolitus: uno dei porcini meno comuni, si trova vicino a boschi di querce e castagni, ha cappello emisferico, irregolare, dalla consistenza granulosa, di colore bruno-ocra-rossiccio e di diametro compreso tra 5 e 20 cm, il gambo è ingrossato verso la base e provvisto di squame fibrillose, di colore giallo scuro con sfumature rossastre. La carne è di colore giallo chiaro con venature rosate, ha un caratteristico odore di fenolo, buono e dolciastro in bocca.
Boletus regius: il porcino reale, dal cappello carnoso, sferico, dall'orlo ondulato e di colore rosso porpora, arriva a dimensioni massime di 15 cm, il gambo è tozzo, massiccio, anch'esso con tonalità rosso vivo, Si può trovare in boschi di latifoglie (querce e faggi) fin dalla primavera. Senza dubbio, è commestibile, buono, anche se le sue carni sono un po' coriacee e difficili da digerire.
Concludiamo l'articolo con una piccola sezione dedicata ai tipi di Boletus che non sono commestibili o addirittura tossici.
Tra i non commestibili ricordiamo il Boletus calopus, ossia il porcino dal piede bello, per via della sua colorazione rossiccia, il Boletus felleus, dal sapore molto amaro (felleus=di fiele).
Tra i tossici il più conosciuto è il Boletus satanas (porcino malefico), con cappello liscio e vellutato, di colore bianco e gambo basso e tozzo di colore rosso-violaceo, e anche il Boletus purpureus, dal cappello di color porpora, appunto, carnoso, sodo ed emisferico e gambo massiccio e cilindrico, di colore prima giallo poi rossiccio, ha un odore molto forte e acidulo come di frutta andata a male.
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