Attacchi di panico

Gli attacchi di panico possono costituire un vero e proprio disturbo, definito Disturbo di Panico (DP). Vengono definiti anche ansia parossistica episodica perché si tratta di un vero e proprio episodio critico di ansia molto intensa, che dura per poco tempo, finisce in maniera spontanea e solitamente capitano una volta ogni tanto e la frequenza di questi attacchi di panico varia da persona a persona.

 

 

Si possono avere un solo attacco di panico o pochi attacchi senza per questo sviluppare il cosiddetto disturbo di panico. Quest'ultimo compare invece quando l'attacco di panico viene ripetutamente scatenato e la sua insorgenza favorita da particolari circostanze in cui si è manifestato il primo attacco e che il soggetto successivamente teme perché le associa ad un episodio di malessere. I soggetti tendono così ad evitare la situazione in cui si sono verificati gli attacchi portando uno stato d'ansia anticipatoria (detta ansia situazionale). Addirittura a volte i pazienti tendono a rimanere in casa, pensando di sentirsi al sicuro perché solo così riescono ad evitare situazioni potenzialmente pericolose per il loro disturbo.

Appare quindi evidente come il disturbo di panico può seriamente compromettere la qualità della vita di una persona. Studi recenti hanno mostrato che le persone che soffrono di disturbo di panico sono più inclini all'abuso di alcol e sostanze stupefacenti, hanno un rischio più elevato di suicidio, evitano di dedicarsi a hobby o sport, e presentano altri problemi anche a livello sociale.

Chi colpisce

Attacchi di panico

Di attacchi di panico ne soffrono dall'1 al 5% della popolazione europea.

Le donne sono più colpite rispetto agli uomini (rapporto 2:1) e il 35% delle persone affette hanno un'età compresa tra i 25 e i 35 anni. Gli attacchi di panico, infatti, colpiscono  soprattutto durante l'adolescenza o la prima età adulta e, anche se le cause precise non sono chiare, sembra esserci un nesso con le più importanti fasi di transizione della vita che portano una certa quantità di stress e ansia (scuola, esami universitari, matrimonio, cambiare lavoro o posizione lavorativa…) per cui possono presentarsi anche intorno ai 40 anni.

 

 

Generalmente esiste anche una certa familiarità: infatti se un parente soffre di attacchi di panico, si ha una maggiore probabilità di risultarne affetti. Molte persone hanno avuto attacchi di panico occasionali e non vi è alcun bisogno di preoccuparsene.

Il sintomo chiave è la paura persistente di avere altri attacchi nel futuro. Se si soffre di attacchi ripetuti (4 o più) e soprattutto se se ne è avuto uno e si vive nella paura continua di averne un altro, questo è il segnale che si tratta di un vero e proprio disturbo di panico e si dovrebbe farlo curare da psichiatri che sappiano trattare disturbi di ansia.

Le cause

Secondo alcuni studi, come già detto in precedenza, sembrerebbe esserci una forte predisposizione genetica. Per esempio, tra gemelli omozigoti, il peso della componente genetica riguardante l'attacco di panico può arrivare anche al 60%.

L'attacco di panico ha cause molto profonde e non ancora conosciute, di tipo psicologico-emozionali della quali il paziente non è pienamente consapevole. È legato spesso a sentimenti ed emozioni inconsce, cui non si dà peso e che poi possono sfociare sul piano fisico con questi attacchi fortissimi di ansia e paura.

Tra le cause degli attacchi di panico si possono anche annoverare le esperienze passate (come quelle vissute nell'infanzia e nell'adolescenza o il rapporto con i genitori). Molto spesso la causa principale di un attacco di panico è dovuta allo stile di vita attuale della persona, soggetta a pressanti stati mentali ed emotivi in grado di provocare stress, senso di insicurezza e di paura.

Sintomi

 

 

Come già detto in precedenza, la caratteristica degli attacchi di panico è la loro improvvisa insorgenza, una grande paura che compare senza una ragione apparente, senza avvisaglie e che il paziente non riesce a fermarlo in alcun modo.

L'attacco di panico dura poco, da qualche minuto a massimo di mezz'ora e si conclude da solo. Spaventa molto il paziente che si sente completamente in preda alla paura e incapace di affrontarla, perde il controllo di sé. Proprio per questo motivo spesso nel paziente insorgono le fobie, la depressione e a volte anche le relazioni sociali del paziente e la sua capacità di affrontare la vita di tutti i giorni possono risultare difficili.

Nello specifico, i sintomi dell'attacco di panico includono principalmente:

  • terrore quasi paralizzante
  • aumento della frequenza cardiaca e palpitazioni
  • difficoltà di respirazione, sensazione di soffocamento (fame d'aria)
  • tremori e sudorazione
  • vampate di calore o senso di freddo improvviso
  • vertigini o nausea
  • torpore o formicolio alle dita
  • paura di impazzire o di stare per morire.

I sintomi non sono specifici, ma è caratteristica la loro improvvisa insorgenza, la loro breve durata e la loro massima intensità. Queste sono le caratteristiche che differenziano l’attacco di panico da crisi acute di altra natura, come i disturbi del ritmo cardiaco, crisi anginose, crisi ipertensive, asmatiche, ecc.

Terapia

È molto importante saper riconoscere gli attacchi di panico e soprattutto rivolgersi a un medico psichiatra esperto in disturbi di ansia per evitare che si instauri il circolo vizioso dell'attacco di panico-fobia. Dal punto di vista farmacologico, i farmaci più usati per la terapia del disturbo di panico sono gli ansiolitici e gli antidepressivi.

Gli antidepressivi devono essere somministrati quotidianamente, mentre gli ansiolitici (come il Valium e lo Xanax) vengono assunti durante gli attacchi di panico o se si prevede un loro scatenarsi. La terapia farmacologica andrebbe comunque affiancata ad una valida psicoterapia, capace di insegnare al paziente ad affrontare le proprie fobie e ridurre l'ansia. Importante è anche il supporto da parte della famiglia o di amici fidati. Spesso infatti è d'aiuto per la persona colpita da disturbo di panico avere accanto persone in grado di tranquillizzare e capire al sua situazione senza per questo giudicarlo.

Da ricordare anche che esistono gruppi di supporto per i malati d'ansia che possono aiutare le persone a comprendere e ad affrontare il disturbo.

Suggerimenti

I pazienti affetti da disturbo di panico che non si sottopongono alle cure tendono spesso a isolarsi dal contesto sociale, peggiorando così la loro situazione. È molto importante quindi che queste persone si dedichino allo sport, si cerchino degli hobby, facciano viaggi e si allontanino da casa per superare le loro paure e insicurezze. Inoltre è sempre importante prendere coscienza del proprio problema, non ritenersi ''pazzi'' per la presenza di questo disturbo e avere la volontà di rivolgersi ad uno psichiatra per la sua cura.

 

 

 

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