Riso del Delta del Po IGP

Una delle certificazioni di riso italiano è quella del Delta del Po. La denominazione "riso del Delta del Po IGP" è stata ottenuta nel 2009 e designa esclusivamente la tipologia di riso "Japonica", gruppo superfino, di 4 varietà: il Carnaroli, il Baldo, il Volano e l'Arborio.

 

 

Le caratteristiche comuni di questi riso sono: un chicco grosso e lungo, compatto e cristallino, un elevato tenore proteico (per disciplinare > di 6,6 su sostanza secca), un alto contenuto di amido e una buona resistenza alla cottura, fattori che fanno del riso del Delta del Po un ottimo riso indicato per fare risotti, timballi, supplì e arancini.

Il riso del Delta del Po IGP può essere commercializzato sia integrale che raffinato.

Storia e area geografica

Riso Delta Po IGP

L'area geografica designata dal disciplinare comprende i territori formati dai detriti e dai riporti del fiume Po, nonché dalle opere di trasformazione finalizzate alla coltivazione del riso. Comprende circa 20 comuni appartenenti alle provincie di Ferrara e Rovigo, in un'area delimitata a nord dal fiume Adige, a sud da Porto Garibaldi e a est dal mare Adriatico. 

Il riso viene coltivato nel Delta del Po fin dagli anni Quaranta del Novecento, inoltre, alcuni testi più antichi testimoniano interventi di bonifica della zona risalenti già al Settecento, presumibilmente proprio finalizzati alla coltivazione del riso, che rappresenta un primo stadio di valorizzazione agraria dei terreni bonificati e di quelli anche meno fertili (come si può notare con il caso del riso di Baraggia DOP).

 

 

Nel 1950 l'ispettorato agrario delle Venezie sosteneva che la risaia rappresentasse la coltura più adatta per i terreni acquitrinosi bonificati.

Inoltre, le caratteristiche morfologiche del terreno del Delta del Po rendono questo riso uno dei più pregiati e originali d'Italia: la parte veneta è caratterizzata da terre bianche argillose, mentre quella emiliana si distingue per terre nere torbose, entrambe, comunque, ricche di sali minerali quali il potassio tanto da rendere la concimazione minerale quasi superflua.

Produzione del riso del Delta del Po IGP

La risaia può rimanere sullo stesso terreno per 8 anni, dopo di che deve essere sottoposta a rotazione per almeno 2 anni prima che vi sia riseminato riso.
Le risaie devono effettuare controlli e analisi del terreno una volta ogni 5 anni. La varietà Carnaroli, la più pregiata delle quattro, può essere coltivata solo in terreni che presentano un pH superiore a 7,5.

La quantità massima di seme utilizzabile è di 240 per ettaro.
La produzione massima unitaria per tipologia è limitata dal disciplinare e il Carnaroli ha il quantitativo più basso (6 ton/ha massimo).

Il tasso di umidità del riso pronto per la lavorazione dopo essere stato essiccato non deve superare il 14%.

Il livello di collosità, invece, cambia da varietà a varietà: Baldo >4,5, Carnaroli >1,5, Volano >3,0 e Arborio >3,5.

La confezione deve riportare in etichetta obbligatoriamente la varietà di riso che contiene, il logo della denominazione IGP e il logo del prodotto riso del Delta del Po con al centro una mondina stilizzata di colore giallo. 

 

 

 

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