I datteri sono uno dei frutti più ricchi di glucidi, possono arrivare a contenerne fino al 70%.
Essi sono coltivati da più di 4000 anni nelle zone desertiche del Nord Africa e del Medio Oriente. L'albero del dattero è una palma, i frutti oblunghi, di colore scuro, crescono su fitti grappoli che possono pesare fino a 15 kg.
I 3/4 della produzione mondiale è situata in Medio Oriente, ma vengono anche coltivati in Nord Africa (soprattutto in Tunisia) e in California.
Le varietà più coltivate sono Majhool, Deklet noor, Ameri, Deri, Halawi e Zahidi, Berhi and Hiann.
Quasi tutti i datteri vengono fatti seccare al sole, in modo tale da aumentare la concentrazione degli zuccheri. In questo modo diventano più dolci e si conservano più a lungo. Questa caratteristica li rende disponibili tutto l'anno.
Alcune varietà (la Berhi e la Hiann) vengono invece commercializzate fresche.
I datteri secchi si presentano più scuri e grinzi, di forma oblunga irregolare, quelli freschi sono lisci e perfettamente cilindrici.
I datteri più diffusi, purtroppo, sono quelli della grande distribuzione, di provenienza tunisina.
Questi datteri sono di bassa qualità: piccoli come calibro e poco dolci sebbene siano addizionati con sciroppo di glucosio. Sono confezionati nella classica confezione di plastica, attaccati a un finto ramo di plastica.
Fortunatamente è sempre più facile trovare i datteri di qualità, tunisini, israeliani e californiani.
I migliori sono senza dubbio quelli di Israele, molto grossi, scuri, morbidi e dolcissimi. Il costo è molto più elevato (dai 12 ai 18 Euro al kg), ma dato che il consumo di questi frutti ipercalorici deve essere saltuario e in piccole quantità, pensiamo che valga la pena spendere qualcosa di più per un prodotto di tutt'altra categoria.
I datteri si possono mangiare da soli, nei dessert, oppure con i formaggi, associazione che consigliamo vivamente di provare. Ottimi con tutti i formaggi saporiti: caprini, formaggi blu (gorgonzola, roquefort, stilton...), pecorini stagionati.
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Tra i componenti più importanti rientrano le vitamine del gruppo B: vediamo in quali alimenti si trovano e quando integrarle.
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