Perché la dieta mediterranea non funziona? Forse questa domanda non ha molto senso, visto che questa dieta è seguita realmente da pochissime persone. In realtà il grande difetto della dieta mediterranea è la difficoltà di mantenere il peso forma da parte di chi la segue.
La dieta mediterranea, come abbiamo mostrato in questo articolo, in teoria è una buona dieta tant'è che è stata studiata da illustri scienziati a causa delle sue proprietà di allungare la vita e di evitare alcune gravi malattie causate da una cattiva alimentazione, prima fra tutte l'aterosclerosi.
Se rapportata ai giorni nostri, però, questa dieta presenta sicuramente dei punti deboli, dovuti prevalentemente allo stile di vita completamente diverso dei nostri progenitori, ma soprattutto al fatto che essi erano poveri e non avevano certo il problema di limitare le calorie assunte! Questo fatto non è stato tenuto in considerazione quando sono state redatte le linee guida, ovvero quando la dieta mediterranea è stata tradotta in numeri.
Ho potuto constatare personalmente quanto sia distante il modello nutrizionale proposto dalle linee guida rispetto alla dieta mediterranea "vera" leggendo il ricettario "La dieta mediterranea" di Roberta Salvadori: prima di leggerlo nutrivo una grande diffidenza nei confronti di questa dieta, invece ora preparo (e mangio) regolarmente alcune ricette trovate sul libro. Ho scoperto quello che c'è dietro ai numeri della dieta mediterranea: ricette fantastiche, colori, sapori e profumi della tradizione che tradotti in numeri perdono tutta la loro efficacia.
La dieta mediterranea parte giustamente dal consumo calorico: 2000 kcal per le donne, 2500 kcal per gli uomini, in media. Queste stime sono sicuramente abbondanti, poichè un uomo di 70 Kg sedentario non va oltre le 2100 kcal al giorno, mentre il consumo di una donna di 55 Kg è di circa 1800 kcal. Questo significa che esistono molte donne che hanno un consumo calorico di 1400 kcal al giorno, e molti uomini che non superano le 1700.
Il "pasto tipo" secondo la dieta mediterranea, è di 900 - 1000 kcal: una quantità giustificabile solamente se il consumo giornaliero supera le 2500 kcal, ma purtroppo poche persone raggiungono tali livelli di consumo.
Quindi secondo i calcoli della dieta mediterranea la maggioranza delle persone non riuscirebbe a mantenere un corretto peso forma.
Il rapporto dei macronutrienti della dieta mediterranea (60% carboidrati, 25% grassi, 15% proteine) è stato ricavato empiricamente dallo studio che la consacrò come la miglior dieta salvacuore. Moltissimi testi di alimentazione sportiva e altrettanti studi effettuati sugli atleti riportano ripartizioni differenti. Secondo questi studi la ripartizione ottimale comprende l'assunzione di una minore quantità di carboidrati, a favore dei grassi che vengono ingiustamente demonizzati nella dieta mediterranea. Il fatto che agli atleti venga consigliato di assumere meno carboidrati (da molti sbandierati come l'unica fonte di energia dell'organismo) dovrebbe far riflettere: un sedentario, in teoria, dovrebbe assumerne ancora meno!In realtà spesso sono i carboidrati (a causa del meccanismo dell'insulina) a causare problemi di sovrappeso, oltre a innalzare il livello di colesterolo nel sangue. Inoltre l'eccessiva importanza attribuita ad alimenti come il pane e la pasta, che fanno bene ma sono poco sazianti, fanno si che sia molto difficile controllare le calorie assunte senza avere sempre fame.
Questa situazione è aggravata dal fatto che i protagonisti della dieta mediterranea mangiavano cereali integrali, mentre noi assumiamo prevalentemente cereali a base di farina raffinata (il pane bianco ha un indice glicemico superiore a quello dello zucchero!).
La cosa migliore sarebbe calcolare la giusta ripartizione dei macronutrienti in base all'attività fisica di ogni soggetto, tuttavia un modello alimentare costituito dal 50% di carboidrati, il 35% di grassi e il 15% di proteine si adatta benissimo alla maggior parte degli individui, e può essere ritenuto ottimale per chi fa 30 minuti di attività fisica intensa al giorno.
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