La dieta ABCDE nasce dall'acronimo Anabolic Burst Cycling of Diet and Exercise, cioè dal ciclo anabolico di dieta ed esercizio. Torbjorn Akerfeldt ha ideato questa dieta partendo dal concetto che l'iperalimentazione non fa aumentare solo il grasso, ma anche i muscoli, dunque mangiare tanto è di per sé un fattore anabolico, in grado di aumentare la massa muscolare.
Secondo Akerfeldt l'uomo si è evoluto alternando periodi di carestia a periodi di sovralimentazione e dunque una dieta di questo tipo ben si adatterebbe alle caratteristiche del nostro organismo.
La dieta ABCDE parte dal presupposto che si possa usare il cibo per controllare la produzione di ormoni. Akerfeldt basa la sua teoria su un studio del 1989 pubblicato su "The American Journal of Clinical Nutrition", in cui i ricercatori della University of Rochester School of Medicine and Dentistry verificarono un aumento del livello degli ormoni anabolici (quelli che comandano la costruzione di nuova massa muscolare) a seguito della iperalimentazione. Il peso acquisito dai soggetti dello studio, durante il periodo di iperlimentazione, consisteva sia di muscolo che grasso. Akerfeldt pensò allora di poter elaborare un metodo basato su cicli di alimentazione ipercalorica e ipocalorica, con lo scopo di massimizzare la costruzione di muscolo durante la fase ipercalorica, e il consumo di grasso durante quella ipocalorica, in modo tale da avere un bilancio positivo (più muscoli e meno grasso) alla fine del ciclo. L'effetto anabolico nella dieta ABCDE si avrebbe grazie all'aumento degli ormoni IGF-1, testosterone e insulina, tale aumento, tuttavia, sarebbe solo transitorio: per questo dopo un certo periodo di tempo, l'iperalimentazione porterebbe solo ad aumento di grasso e andrebbe quindi sospesa.
Nella dieta ABCDE l'esercizio fisico è una variabile importante: anch'esso, infatti, deve essere fatto in moto tale da massimizzare lo sviluppo muscolare nella fase anabolica, e il consumo di grasso in quella ipocalorica.
La dieta ABCDE prevede dunque un'alimentazione ipercalorica per i primi 14 giorni, quando bisogna aggiungere al proprio consumo calorico una quota di 1500 kcal circa, arrivando dunque a 3500-4000 kcal (o più). In questa fase l'esercizio fisico deve essere molto intenso (allenamenti finalizzati alla forza e allo sviluppo muscolare, evitando l'esercizio aerobico) e frequente, per consentire lo sviluppo muscolare.
I seguenti 14 giorni bisogna tagliare 1000 kcal dal proprio consumo calorico, dunque occorre seguire una dieta da 1000-1500 kcal, l'attività fisica deve essere finalizzata al dimagrimento, dunque la dieta ABCDE consiglia 3-4 sessioni da 40 minuti di attività aerobica, praticate al mattino a digiuno, proprio per favorire il consumo di grassi.
Nessuno studio ha dimostrato l'effettiva capacità della dieta ABCDE di ottenere gli effetti desiderati. Il fatto che una dieta debba prevedere cicli di carico e scarico delle calorie (quelli che nella mia dieta ideale chiamo cicli di "attacco del peso" e clici di "riposo programmato") è molto importante, ma estremizzare questo concetto sperando di ottenere un beneficio proporzionale, è pura utopia. Lo stesso errore viene commesso dalla dieta a zona, che ha la pretesa di influenzare la produzione di eicosanoidi in misura tale da ottenere effetti strabilianti sulla salute... Anche in questo caso, è pura illusione!
In ogni caso, la dieta ABCDE non è rivolta a chi vuole tornare in peso forma, perché anche se funzionasse, comporterebbe comunque sacrifici ben superiori a quelli di una normale dieta ipocalorica progettata in modo ottimale. E comunque non insegnerebbe a gestire il peso (eventualmente) perso, che come ormai deve essere chiaro, è il fattore di gran lunga più importante nel determinare il successo di una dieta.
Il principio della dieta ABCDE, cioè quello del carico e dello scarico delle calorie, è utilizzato dai body builder con successo per raggiungere una massa grassa molto bassa, ma innanzitutto non sono le modalità di Akerfeldt quelle utilizzate, né come tempi, né come modi; inoltre stiamo parlando di strategie "border line", molto raffinate e pericolose, se non fatte sotto controllo medico, che non sono necessarie (anzi sono controproducenti) per chi deve semplicemente tornare in peso forma e restarci per sempre.
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