Gli scarponi da sci sono molto importanti per due motivi: garantire la massima sensibilità senza penalizzare troppo il comfort durante la sciata. Un buon scarpone è sicuramente più importante dello sci per ottimizzare la tecnica di sciata. Infatti solo con un buon scarpone si può perfezionare il gesto tecnico fondamentale dello sci: il tipping.
Gli scarponi da sci sono composti da un guscio di materiale plastico che arriva fino a poco più di metà polpaccio. È la parte più rigida dello scarpone, quella che va a collegarsi all'attacco e che trasmette la forza impressa dalle gambe allo sci. I gusci degli scarponi devono consentire la flessione della gamba e possono essere più o meno rigidi a seconda del livello dello sciatore e dello stile di sciata. Il parametro che descrive la durezza del guscio è detto "Flexindex" e varia da 20-30 (in genere 60 è il minimo per gli adulti) per gli scarponi più morbidi fino a 150-170 (e oltre) per gli agonisti. Gli scarponi più moderni adottano la tecnica della bi-iniezione per ottenere gusci con rigidità variabile a seconda delle zone, per migliorare la prestazione degli scarponi a parità di comfort.
La scarpa (o scarpetta) è la parte interna dello scarpone. Si tratta di una imbottitura che consente al piede di rimanere caldo e confortevole all'interno del guscio. Maggiore è lo spessore dell'imbottitura, minore è la reattività dello scarpone e la sensibilità del piede: dunque gli scarponi da competizione hanno una scarpetta più piccola rispetto a quelli da turismo e sono, ovviamente, meno caldi e meno confortevoli. Le scarpette degli scarponi di gamma alta sono rimovibili.
Da qualche anno è disponibile, negli scarponi di gamma alta, la termoformatura: riscaldando la scarpetta a 50 gradi circa, il piede la deforma, sia a livello della volta plantare sia a livello dei malleoli, migliorando il comfort. La termoformatura è consigliabile se la scarpetta dà fastidio in punti particolari, per esempio il polpaccio delle donne spesso è schiacciato dalla linguetta che non si adatta perfettamente.
I ganci degli scarponi da sci ne consentono la chiusura. Maggiore è il numero di ganci, tanto più lo scarpone è aderente al piede, offrendo quindi un controllo più preciso dello sci. I ganci degli scarponi possono andare da 1 (per lo sciatore principiante) a 4 (per lo sciatore esperto). Il laccio presente nella parte più alta dello scarpone, con chiusura a strappo, funge da quinto gancio: va dunque stretto molto bene, a scarpone con i ganci chiusi, perché ha una funzione importante di bloccaggio dello scarpone sulla gamba. Negli scarponi da gara il laccio è elastico, in modo tale da consentire un certo grado di chiusura della caviglia e di resistere alla deformazione in modo progressivo.
In pochi sanno quanto lo scarpone è in grado di influenzare la prestazione, e infatti moltissimi sciatori di medio livello utilizzano scarponi inadatti al loro modo di sciare, che penalizzano in modo determinante la prestazione e soprattutto la possibilità di evolvere verso una tecnica migliore.
Le caratteristiche più importanti di uno scarpone sono:
Le ultime due caratteristiche vanno abbastanza a braccetto, nel senso che uno scarpone più duro è anche più piccolo e avvolgente.
Per capire come queste caratteristiche influenzino la tecnica di sciata, consideriamo come dovrebbe essere uno scarpone ideale: semplicemente, non dovrebbe consentire nessun movimento relativo tra la gamba e lo sci, rendendo lo sci un prolungamento della gamba.
Per fare questo, lo scarpone deve essere sufficientemente rigido, ma soprattutto deve avvolgere perfettamente il piede senza lasciare spazio allo stesso di muoversi all'interno dello scarpone.
In altre parole: lo scarpone più performante traduce con più precisione il movimento del piede al movimento dello sci. Questo, attenzione, può essere uno svantaggio per lo sciatore meno esperto. Infatti, lo scarpone più performante richiede anche una posizione sullo sci più corretta, o in altre parole, "perdona" meno i difetti di tecnica. Quindi cercate di scegliere lo scarpone più adatto, evitando scarponi troppo comodi MA ANCHE evitando scarponi troppo performanti per voi.
Veniamo alla durezza, ovvero il flex, la resistenza alla deformazione che offre lo scarpone.
Lo scarpone deve potersi flettere in avanti durante la sciata, e non deve cedere troppo, né troppo poco, altrimenti porterebbe a sciare arretrati, soprattutto se non si è dotati di un buon equilibrio sugli sci (ecco una ragione del perché uno scarpone troppo performante può essere controproducente).
La durezza si misura con un indice che varia da 60 a 150 e oltre.
Un principiante dovrà scegliere uno scarpone abbastanza economico (verosimilmente lo cambierà nel giro di un paio d'anni) e morbido, per evitare dolori ai piedi, freddo e altre scomodità che aggiungono altri fattori negativi alle difficoltà che naturalmente il principiante si troverà ad affrontare. Lo può tranquillamente noleggiare nei negozi specializzati per evitare un investimento che dovrà ripetere entro 1-2 anni.
Uno sciatore di medio livello, che scende già su ogni pendio ma ancora non è in grado di condurre le curve con la tecnica del carving, potrà optare per uno scarpone un po' più rigido col quale potrà iniziare a tirare le curve in conduzione e per questo necessiterà di scarponi più reattivi e sensibili.
Lo sciatore esperto, in possesso della tecnica per tirare le curve sugli spigoli troverà un valido aiuto in uno scarpone rigido, e soprattutto con uno scafo piccolo, che avvolga bene il piede, con un flex di 110-130, più che sufficiente per tirare anche curve impegnative e a velocità medie o alte.
Fondamentale è la scelta del numero dello scarpone. Il plantare dello scarpone deve essere lungo come il piede o solo leggermente più lungo, in genere si sceglie uno scarpone di 1 o 2 numeri inferiore rispetto al numero di scarpa da ginnastica; per avere la massima prestazione in gara anche 3 numeri in meno (io per esempio indossavo uno scarpone da gara di misura 41,5, contro il 44,5 di scarpa).
Il metodo utilizzato per la scelta della misura dello scarpone è il cosiddetto Mondopoint, un sistema standardizzato che si basa sulla lunghezza del piede. I numeri degli scarponi da sci sono di base indicati con questo metodo e la misura degli scafi varia di cm in cm. I mezzi numeri non esistono, si va da un numero all'altro, alcune case propongono i mezzi numeri utilizzando lo stesso scafo, ma inserendo all'interno della scarpetta una soletta più spessa, per ridurre il volume interno e adattare lo scarpone ad un piede più piccolo. Rimando al mio video per capire esattamente di cosa stiamo parlando e per capire come convertire la taglia Mondopoint con quella tradizionale EU.
Dunque, per scegliere lo scarpone in modo più "scientifico" bisogna misurarsi il piede. Ci si mette in piedi con i talloni contro il muro, si fa un segno davanti al dito che sporge maggiormente e poi si misura la distanza tra il segno e il muro. ll mio consiglio è quello di approssimare questo numero allo 0,5 inferiore. Ovvero se il nostro piede misura 267mm dovremo provare uno scarpone 265 di numero, se misura 284 mm proveremo, un 275, e così via. Ovviamente la scelta andrà poi fatta in base al nostro livello.
Un altro metodo per scegliere lo scarpone è quello di misurare il piede. A seconda della lunghezza del piede, lo scarpone dovrà essere lungo (sto parlando della lunghezza totale, riportata in mm in tutti gli scarponi a fianco del tallone):
Il rapporto tra il numero di scarpa e il numero di scarpone non è univoco, perché il salto tra un numero e l'altro nel sistema Mondopoint è di un cm, mentre nel metodo EU è meno di un cm. Quindi il discorso 1, 2 o 3 numeri in meno è spannometrico, anche se in pratica funziona molto bene e non richiede nessun tipo di misurazione.
La scelta più estrema (la 1) non può essere fatta da un giorno all'altro, perché si rischia di passare giorni e giorni senza riuscire a sciare a causa dal male ai piedi. Quindi è obbligatorio, per uno sciatore abituato a scarponi molto lunghi, iniziare dall'opzione 3 o 2. Non conviene, nemmeno per un principiante, sciare con scarponi più lunghi di 5 cm rispetto alla dimensione dei piedi (stesso numero o un numero in meno), altrimenti non si riescono nemmeno a mettere gli sci sugli spigoli, operazione fondamentale se si vuole imparare a sciare decentemente.
Parliamo ora della differenza tra gli scarponi da gara e quelli non da gara. Gli scarponi da gara si riconoscono dal fatto di non essere utilizzabili subito dopo l'acquisto, perché fanno fresati in punta e in coda per riportare il tacco e la punta all'altezza ottimale per essere alloggiati correttamente negli attacchi. Lo scarpone da gara non è solo più rigido, ma ha anche lo scafo più piccolo, ovvero un volume interno minore, dunque avvolge il piede in modo più preciso e, ahimè, fastidioso, sia nella parte posteriore del piede, intorno al tallone, sia nella parte anteriore. In genere, mentre uno scarpone da turismo, anche nelle versioni molto rigide (gli scarponi da turista più performanti hanno flex 130, identico a quello degli scarponi da gara), ha uno scafo largo al massimo 98 mm nella parte anteriore (il cosiddetto "last"), uno scarpone da gara ha una larghezza intorno a 92 mm e deve essere nella maggior parte dei casi (soprattutto se acquistato della lunghezza giusta) adattato con fresatura e/o formatura a caldo al piede dell'atleta.
Se acquistate uno scarpone non da gara, valutate attentamente i volumi interni, perché esistono dei modelli che calzano molto preciso, e altri al contrario, troppo comodi e poco precisi. Le scarpe da gara sono, da questo punto di vista, molto più omogenee.
Abituarsi a uno scarpone performante, e soprattutto della lunghezza giusta, non è facile. Il primo giorno, spesso sono dolori e se gli scarponi sono da gara, cioè con lo scafo molto stretto, non si riesce a sciare più di una, due ore, con sensazioni di costrizione molto sgradevoli. Anche il secondo giorno in genere le sensazioni sono brutte, ma dal terzo giorno il dolore si fa sempre più tollerabile e si inizia a sentire gli effetti sulla sciata beneficiando della precisione che offrono questi attrezzi.
Dal quarto giorno il senso di malessere generale scompare, mentre compaiono, se il piede non si adatta perfettamente allo scarpone, dei dolori localizzati. A questo punto si può passare alla modifica dello scarpone tramite fresatura e modellamento a caldo.
Il problema che rimane in modo permanente con gli scarponi da gara e in generale con scarponi molto performanti e avvolgenti, è quello del freddo ai piedi. Il poco spazio a disposizione e la compressione del piede nello scarpone, infatti, limitano la circolazione e dunque il freddo ai piedi è una costante molto difficile da eliminare (anche se oggi esistono plantari riscaldati elettricamente, inseribili anche in una scarpa da gara). Conviene scegliere una calza molto sottile, in seta o tessuto sintetico: ricordate sempre che il freddo ai piedi non dipende dallo scarso isolamento termico, ma dal fatto che il sangue non riesce a passare a causa della costrizione dello scarpone.
Le sensazioni molto sgradevoli sono limitate solo agli scarponi da gara e della misura giusta: un turista che voglia abbinare una buona performance e un comfort decente, potrà senz'altro farlo scegliendo uno scarpone adatto. Tuttavia, non bisogna illudersi di poter avere piede al caldo per 6 ore dentro a una pantofola, e contemporaneamente di pretendere la massima performance. "Fashion is always unconfortable", dicono i fashion addicted... Ebbene, "performance is always unconfortable", diciamo noi sciatori.
Esistono dei macchinari che consentono di modellare lo scarpone in modo tale da adattarsi perfettamente al piede.
Se il problema è localizzato e di piccola entità, si può fresare lo scarpone per fare spazio in zone localizzate, in genere vicino alle dita dei piedi o ai talloni.
Se la scarpa è veramente troppo piccola, soprattutto nell'avampiede, si può procedere alla deformazione a caldo con particolari attrezzature.
Per localizzare i punti critici, dove lo scarpone comprime il piede provocando dolore, si può utilizzare un martello per battere lo scarpone, identificando le zone da deformare o fresare, segnandole con un pennarello per poi procedere in modo preciso alla lavorazione.
È sempre opportuno procedere per gradi, facendo piccole modifiche e sciando una giornata per capire l'effetto di tali modifiche ed eventualmente procedere se il problema non è stato risolto o se la pressione si è spostata in altro punto. Lo scarpone non deve essere comodo: l'importante è che non causi dolori localizzati e intensi. Per modificare lo scarpone, esistono macchinari appositi che in genere possiedono i negozi specializzati in attrezzatura da gara.
Alcuni piedi reagiscono alla compressione esercitata dalle scarpe da gara formando calli, protuberanze che alla lunga, se non si dà tempo all'organismo di riassorbirle, ossificano. Questi calli ossei non costituiscono un problema funzionale, ma solo estetico. Una volta ossificati, anche il dolore scompare. Per evitarne l'insorgenza, bisogna adattare al più presto gli scarponi al proprio piede con fresature e formature a caldo. Attenzione: uno scarpone largo non esclude la possibilità che si sviluppino calli ossei, anzi: il movimento del piede all'interno degli scarponi potrebbe favorire contatti anomali.
Alcuni anni fa sono stati proposti anche scarponi "soft" che vorrebbero regalare agli sciatori lo stesso comfort che hanno gli snowboarder con gli scarponi da freestyle. Il problema di questi scarponi è la sensibilità molto scarsa che offrono, il che rende impossibile sciare oltre un certo livello. Per questo motivo sono decisamente sconsigliabili: la scomodità dello scarpone è una condizione che non si può aggirare pena lo scadimento della prestazione e quindi del divertimento.
Ogni piede presenta piccole differenze, dunque è fondamentale provare gli scarponi da sci e non solo: bisogna tenerli ai piedi almeno 20 minuti, gironzolando per il negozio. Quindi, armatevi di pazienza.
Per lo stesso motivo, è abbastanza inutile sceglierli in base alla marca o all'estetica. In linea di massima, prima bisogna decidere la durezza e i volumi, quindi si provano gli scarponi di differenti modelli finché non si trova quello che si sposa meglio con la forma del nostro piede.
Per quanto riguarda la taglia, come abbiamo detto bisogna considerare che lo scarpone non è una comune scarpa: dobbiamo sciarci, non camminarci. Non abbiate paura di prendere lo scarpone troppo piccolo: basatevi sui criteri che ho illustrato in precedenza e sappiate che dopo qualche giorno di "scomodità", ci si abitua. Se siete sciatori intermedi e volete avere il massimo della performance dai vostri scarponi, dovete puntare su uno scarpone di 2 numeri in meno, rispetto alla vostra scarpa da ginnastica.
Recatevi in un negozio specializzato, che venda anche modelli da gara, in modo tale da avere una consulenza tecnica e non troppo "da turista".
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