Gli attacchi sono i meccanismi che collegano gli scarponi agli sci.
Un tempo erano costituiti da semplici cinghie e lacci di cuoio che non consentivano il distacco dello sci durante la caduta.
Con la nascita degli attacchi di sicurezza, dotati di molle che consentono lo sganciamento dell'attacco dallo scarpone, il rischio di infortuni alle gambe è stato notevolmente ridotto.
Gli attacchi da sci sono molto importanti per la sicurezza dello sciatore perché consentono il distacco dello sci dallo scarpone a seguito di una sollecitazione causata da una caduta. Questo avviene grazie al fatto che lo scapone è vincolato all'attacco non in modo rigido, ma grazie a vincoli incernierati e quindi liberi di muoversi, mantenuti in sede da molle il cui precarico è regolabile.
Quando lo sciatore cade, lo sci può fungere da leva sollecitando in modo potenzialmente molto violento gli arti inferiori, mettendo in pericolo le ossa delle gambe e le articolazioni dell'anca e del ginocchio.
Un attacco che funziona bene dovrebbe permettere il distacco dello sci a seguito di sollecitazioni anomale impedendo che lo sci sottoponga gli arti inferiori a torsioni o flessioni non fisiologiche.
Per capire quanto possano essere importanti gli attacchi da sci, ricordiamo il tragico evento avvenuto a Kvitfjell nel 2008 quando lo sciatore austriaco Matthias Lanzinger si ruppe la tibia prima che gli attacchi si staccassero: lo sci fece da leva lacerando i tessuti della gamba e impedendo ai chirurghi di evitare l'amputazione.
Gli attacchi moderni sono dotati di due pezzi, la talloniera e il puntale, quasi sempre uniti tra loro dalla soletta dell'attacco che funge anche da rialzo, normalmente presente in tutti gli sci carving a parte quelli per principianti.
Il puntale è conformato a "V" in modo tale da accogliere la punta dello scarpone, mentre la talloniera possiede un gancio di liberazione manuale che si solleva quando lo scarpone viene fissato sull'attacco. Per sganciare manualmente l'attacco è sufficiente premere sulla talloniera con il bastoncino o con le mani.
La talloniera possiede un paio di protuberanze in plastica, chiamate "ski-stopper" che si abbassano quando lo scarpone è scollegato piantandosi nella neve e "frenando" lo sci che così non può di scivolare liberamente diventando una potenziale mina vagante sulle piste.
Le due parti della "V" del puntale possono ruotare su perni per aprirsi su entrambi i lati, mentre la talloniera si solleva. Delle molle a precarico regolabile mantengono in sede lo scarpone e lo rilasciano solo se la sollecitazione supera una soglia massima regolabile con apposite viti.
In commercio esistono attacchi per principianti, in genere più leggeri e meno tecnologici, e attacchi per esperti.
Spesso gli sci vengono venduti insieme agli attacchi, che sono di livello comparabile a quello degli sci sui quali vengono montati e in genere scegliere gli attacchi proposti dai negozianti non è sbagliato. Puntare sul top della gamma garantisce la massima sicurezza e l'adozione dei migliori ritrovati tecnologici, ma solo per sciatori esperti.
I principianti devono puntare su attacchi a loro dedicati, regolati in modo molto conservativo, come vedremo.
Per prima cosa occorre regolare la distanza tra puntale e talloniera, che dipende ovviamente dalla misura dello scarpone. È bene farla regolare da un esperto ed eventualmente memorizzare questa distanza per riportarla esattamente com'era nel caso in cui la si modifichi per far provare gli sci ad altri, per esempio.
Gli attacchi da sci perfetti non si staccano mai in qualunque condizione di sciata, mentre si staccano immediatamente appena lo sciatore cade. Purtroppo la perfezione non appartiene a questo mondo e quindi situazione non si può raggiungere, ma con una scelta corretta degli attacchi e soprattutto una regolazione ottimale dei precarichi delle molle è possibile fare in modo che, salvo casi eccezionali, lo sci non si stacchi durante la sciata e si stacchi sempre a seguito di una sollecitazione potenzialmente pericolosa. Questo per gli sciatori medi e avanzati.
I principianti non devono temere un distacco accidentale perché le velocità sono sempre ridotte, dunque è bene regolare gli attacchi con precarichi molto bassi.
La tenuta degli attacchi viene misurata con la scala DIN, che va da un minimo di 1 ad un massimo di 12. Esistono tabelle orientative, basate su sciatori di medio livello e su velocità moderate, che associano ad ognuno di questi numeri un determinato peso (sia maschile che femminile). Più alto è il numero nella scala DIN, più gli attacchi si opporranno al distacco degli sci.
Ecco la scala DIN in base al peso dello sciatore:
Maschio (kg) | Femmina (kg) | Scala DIN |
10 | 10 | 1 |
15 | 15 | 1 |
20 | 20 | 1.5 |
25 | 25 | 2 |
30 | 30 | 2.5 |
35 | 35 | 2.5 |
40 | 40 | 3 |
45 | 45 | 3.5 |
50 | 50 | 4 |
55 | 60 | 4.5 |
60 | 70 | 4.5 |
70 | 90 | 5.5 |
75 | 6 | |
80 | 6.5 | |
85 | 6.5 | |
90 | 7 | |
75 | 7.5 | |
100 | 8 |
In genere gli sciatori esperti utilizzano i numeri maggiori della scala, perché velocità e accelerazioni superiori implicano sollecitazioni maggiori. Nelle competizioni si utilizzano valori da 10 a 14.
Gli sciatori principianti è bene che regolino gli attacchi su valori leggermente inferiori a quelli consigliati, gli sciatori intermedi potranno utilizzare i valori consigliati mentre gli sciatori esperti dovranno basarsi sull'esperienza aumentando i valori a seguito di un distacco accidentale o basandosi sull'esperienza di sciatori dello stesso peso e con la stessa abilità.
Gli attacchi sono organi meccanici e come tali possono arrugginire, accumulare sporcizia e deteriorarsi influenzando il loro funzionamento. Il rischio maggiore riguarda l'eventualità che si blocchino o che aumenti la forza necessaria per farli aprire rendendoli molto pericolosi.
Per evitare questo bisogna mantenere gli sci in luogo asciutto e caldo in modo tale che gli attacchi si asciughino in fretta dopo ogni sciata, possibilmente coprirli durante il trasporto se vengono riposti all'esterno dell'auto e soprattutto asciugarli bene e conservarli in luogo asciutto a fine stagione. Gli attacchi vanno oliati periodicamente con prodotti specifici.
Sempre a fine stagione, è bene riportare a zero il precarico delle molle per poi ripristinarlo a inizio stagione.
Prima dell'inizio di ogni stagione è bene controllare il corretto funzionamento degli attacchi. Una manutenzione regolare degli sci è importante perché l'addetto in genere controlla anche gli attacchi.
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