Il sale rosa dell'Himalaya, abbreviato in sale rosa o sale himalayano, è un salgemma o sale di roccia (anche chiamato Halite), la cui maggioranza viene ottenuta per estrazione nelle miniere di Khewra, la seconda più grande miniera di sale del mondo, situata nella regione del Punjab, in Pakistan. Il sale dell'Himalaya ha iniziato ad essere commercializzato nel mondo occidentale all'inizio del secolo scorso, da diverse compiagnie in Europa, Nord America e Australia.
Il sale himalayano viene venduto come prodotto naturale e con una elevata valenza salutistica: è considerato uno dei sali più completi al mondo, perchè oltre al cloruro di sodio (NaCl) conterrebbe ben 84 oligoelementi e sali minerali, e perchè la sua produzione dovrebbe essere ancora oggi artigianale: il sale rosa verrebbe raccolto a mano, selezionato, lavato con acqua pura e quindi macinato a pietra e impacchettato, non subirebbe alcun tipo di raffinazione e non verrebbe quindi "inquinato" con l'aggiunta di agenti chimici; sarebbe dunque il prodotto di un lavoro certosino e paziente fatto dagli uomini.
In Oriente, il sale rosa viene usato dalla medicina ayurvedica da secoli ed il suo effetto terapeutico è riconosciuto dalla medicina ufficiale locale.
Il sale dell'Himalaya lo troviamo sugli scaffali del supermercato a circa 5 € al kg.
Il sale rosa himalayano si presenta in diversi formati e grandezze, esiste anche in pezzi grandi, ma in questi casi si usa per altri scopi diversi da quello gastronomico, per esempio viene utilizzato per costruire lampade, sculture, ecc. Quello da cucina può essere sia grosso (cristalli grandi e irregolari) che fino (ulteriormente macinato e sminuzzato). Il suo colore varia dal rosa pallido all'aranciato, per via dell'alto contenuto di ferro (praticamente inutile, tuttavia, per l'organismo, a causa della scarsa biodisponibilità).
L'Himalaya, la dimora delle nevi, il tetto del mondo, i pilastri del cielo, l'approdo del nirvana, le montagne dello spirito, la fortezza d'argento...sono tanti i nomi che gli orientali usano per descrivere questa catena montuosa che comprende le più alte cime del mondo come l'Everest o il K2 e che unisce i confini di ben 5 Stati (Cina, Nepal, India, Pakistan e Bhutan).
Secondo i geologi, l'Himalaya si è formato circa 250 milioni di anni fa come effetto della convergenza tra la placca euro-asiatica e la placca indo-australiana, e la terra emersa in quel punto non sarebbe altro che l'elevazione dell'allora fondale marino.
Il salgemma di cui è ricco l'Himalaya, di conseguenza, sarebbe il residuo del sale marino di circa 250 milioni di anni fa, che è rimasto attaccato alle pareti di roccia durante tutti questi millenni, un sale fossile, dunque, reperto archeologico di un oceano primordiale.
Il sale rosa fu scoperto dalle popolazioni locali già nel 300 a.C., semplicemente per una questione visiva: gli abitanti dell'Himalaya videro che strati di sale stavano emergendo dalla terra e iniziarono a scavare e a farne uso. Più tardi, con la colonizzazione brittanica dell'India gli scavi nelle miniere di sale himalayane furono intensificati e il sale rosa divenne una delle tante spezie orientali commercializzata con l'Occidente.
Sono sempre scettico quando mi si propone un cibo con una grande valenza salutistica. In rete si trovano notizie sfolgoranti riguardo al sale dell'Himalaya, che avrebbe la grande capacità di essere completamente assimilabile dall'intestino, e sarebbe quindi facilmente digeribile, ma non solo, viene anche consigliato in caso di disturbi digestivi come curativo. Inoltre, altre proprietà terapeutiche riconosciute da secoli al sale rosa sono:
Il motivo per cui il sale rosa dell'Himalaya è considerato un sale migliore e più pregiato del sale marino, quello ottenuto per evaporazione dell'acqua di mare, è perchè il primo deriva da un'era in cui ancora non si poteva parlare di inquinamento, in cui ancora non esistevano porti, raffinerie, smog, fabbriche e così via, ed è quindi uno dei pochissimi sali incontaminati del mondo, proveniente da una delle zone dove l'uomo ha meno intaccato l'ambiente con le sue costruzioni.
Una delle critiche che viene mossa più spesso al sale marino, infatti, è che esso proviene da una fonte ormai inquinata, il mare appunto, e che sia per questo costretto a subire molti passaggi di depurazione come la raffinazione per evitare che arrivando sulla tavola contenga ancora residui di tossine ed elementi nocivi per l'organismo umano.
Tutto bello, anche se, cercando bene, si trovano in rete informazioni meno entusiastiche. In realtà le miniere di sale di Khewra sono un'attrazione turistica con circa 250.000 visitatori all'anno, che la visitano grazie a un trenino elettrico. In questa miniera vengono estratte più di 350.000 tonnellate di sale all'anno con metodi industriali e dunque con l'uso di esplosivo, escavatori, nastri trasportatori, come le miniere di grandi dimensioni in tutto il mondo.
Dal punto di vista salutistico, il sale dell'Himalaya contiene l'1,5% di minerali diversi dal cloruro di sodio, una percentuale non molto diversa da quella degli altri sali e che non giustifica senz'altro nessun tipo di effetto positivo sull'organismo. Il costo del sale dell'Himalaya è quindi ingiustificato, se per esempio lo confrontiamo con un sale italiano, come il sale dolce di Cervia, quello sì estratto ancora con metodi tradizionali e la cui produzione è limitata e quella sì giustifica un prezzo relativamente elevato, trovo un'assurdità che il sale dell'Himalaya sia venduto allo stesso prezzo del sale di Cervia!
Morale della favola: tutte le volte che un prodotto vi viene venduto come la panacea di tutti i mali, diffidate, documentatevi e scoprirete che il 90% delle volte si tratta di una bufala, come in questo caso.
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