In mezzo ai tanti animali da compagnia che possiamo avere, tra i più diffusi ci sono gli uccelli, di varie specie, dimensioni e provenienza geografica. Le categorie di uccelli sono tantissime, alcune delle quali molto particolari (c'è chi ha degli uccelli rapaci per compagnia), ma i principali appartengono a due categorie: gli uccelli cosiddetti da gabbia, che comprendono le varie specie di pappagallo, i canarini, i merli ed altri uccelli da richiamo, e gli uccelli detti da cortile, o comunque da voliera, che comprendono galline, fagiani, colombi e vari tipi di uccelli acquatici.
In questa pagina ci occupiamo dell'alimentazione degli uccelli da gabbia, animali generalmente piccoli, molto comuni nelle case delle persone e che necessitano di un'alimentazione particolare di cui, in questa pagina, andiamo a vedere i principi di base.
Per prima cosa bisogna capire le basi da cui partono le tecniche di alimentazione degli uccelli, ovvero il loro apparato digerente, che per quanto molto simile ha delle differenze importanti con quello dei memmiferi.
Per prima cosa, gli uccelli hanno il becco, struttura cornea simile alle nostre unghie che in base alla forma permette di mangiare cose diverse. Il pappagallo, che ha un becco ricurvo, riesce a mangiare una verietà maggiore di cibi (semi e frutti) rispetto al canarino, che è dotato di una mobilità minore e di un becco appuntito adatto solo ai semi piccoli e alla frutta particolarmente morbida. Queste differenze sono importanti, ed è per questo che non bisognerebbe scambiare il mangime per uccelli diversi, o comunque gli alimenti, perché alcuni uccelli non sono in grado di digerirne alcuni.
Il cibo, in tutte le specie, però non viene mai masticato a causa dell'assenza di denti, e anche di saliva, ma viene ingerito intero (se non è troppo grande per passare dal becco!) e inghiottito, per andare in una sacca, detta gozzo o ingluvie, in cui il cibo viene schiacciato dai muscoli e inumidito, in modo simile a quello che fa la nostra saliva.
I pappagalli possono anche rigurgitarlo espellendo così il latte di pappagallo, che viene fornito ai piccoli (quando ci sono) perché altrimenti non riescono a mangiare il cibo solido. I canarini non lo fanno, invece.
L'alimento prosegue quindi nei due stomaci che hanno tutti gli uccelli, il primo che è lo stomaco ghiandolare (che digerisce) e il secondo che è lo stomaco muscolare (che tritura il cibo). Da notare che lo stomaco muscolare sostituisce a tutti gli effetti la masticazione, e si aiuta con i granelli che l'uccello prende dalla lettiera oppure dagli ossi di seppia, o da terra se è in natura.
Questi alimenti sono importanti sia per integrare calcio, che poi viene assorbito, sia per sostituire la funzione dei denti che gli uccelli non hanno, per cui anche se non sono alimenti non devono mai mancare nella gabbia dell'animale, per permettergli di mangiare correttamente.
La seconda parte dell'intestino è molto simile a quella dei mammiferi, e il loro intestino assorbe le sostanze nutritive e scompone la fibra (negli intestini ciechi, che sono due e non uno); ci sono poi due ghiandole annesse all'apparato digerente, che sono il fegato e il pancreas dalle funzioni simili alle nostre, e poi c'è la parte finale dell'intestino, che si chiama cloaca da cui escono feci, urina e uova/seme, e che ha funzione di espulsione per il cibo ormai digerito.
L'alimentazione dei pappagalli e dei canarini è simile, ma leggermente diversa per abitudini differenti proprie delle due specie animali.
Il canarino, infatti, è essenzialmente un granivoro, come si può capire bene dal suo becco, e anche se mangia la frutta e la verdura questa deve essere fornita solamente come integrazione minerale e vitaminica per compensare le carenze dei soli semi, e non deve diventare parte integrante della sua alimentazione perché la capacità di digestione della fibra è limitata.
Il pappagallo, invece, ha un'alimentazione mista tra quella granivora e quella frugivora, per cui riesce a sopportare meglio la presenza di frutta nella dieta.
Dei semi specifici da fornire parleremo dopo, mentre parlando dell'alimentazione in generale bisogna pensare che sia i semi che i frutti non sono particolarmente ricchi in proteine, che devono quindi essere integrate.
Di solito si scelgono le proteine dell'uovo, che si possono sia produrre da soli (facendo un uovo sodo), sia comprare in pastoni industriali già preparati, in negozio. Questa integrazione importante è utile in generale da fornire un paio di volte a settimana, per evitare le carenze nutrizionali, mentre nel periodo della riproduzione, della cova e fino allo svezzamento va fornita tutti i giorni: il "mito" che per far riprodurre gli uccelli in cattività c'è bisogno di un alimentazione più ricca è vero, perché se mancano nutrienti di base per formare l'uovo, questo essenzialmente non si forma.
In natura questi problemi non ci sono perché quando gli uccelli mangiano i semi sopra ci sono dei piccoli insetti che sono un'ottima fonte proteica; in gabbia questo non accade, per cui bisogna integrare.
È da notare anche che il cambio di alimentazione non è l'unica cosa necessaria per la riproduzione, perché è necessaro anche un luogo per la cova, un maschio/femmina compatibile, e tutta una serie di attenzioni che bisogna soddisfare. Comunque, un'alimentazione ricca è essenziale per la deposizione delle uova.
Infine, lo abbiamo già detto ma meglio ribadirlo, non deve mai mancare il calcio, utile sia per le uova che per le ossa e la contrazione muscolare: in natura lo prendono dal terreno, dai sassolini, quindi va integrato con lettiera, osso di seppia oppure con i gusci delle uova di gallina messi nel forno per sterilizzarli.
Abbiamo detto che gli uccelli mangiano prevalentemente semi, ma quali semi precisamente bisogna cercare? Ecco come orientarsi nelle confezioni dei mangimi o nei consorzi agricoli, se vogliamo creare da soli il nostro mix.
Da notare, e questa è una regola che vale per tutti gli animali, che anche per gli uccelli il cambio di alimentazione deve essere graduale, e non repentino, per abituare la flora intestinale alla digestione del nuovo alimento.
Sopra abbiamo riportato quali sono i semi più diffusi per l'alimentazione degli uccelli, ma abbiamo menzionato anche la frutta e la verdura: cosa possiamo fornire?
Da notare che nei mix a volte si trova anche la frutta secca; non fa male, se le quantità non sono elevate, ma apporta poche vitamine e soprattutto non sempre gli uccelli riescono a mangiarla, per le dimensioni; per cui va fornita con moderazione.
Infine bisogna notare che questa pagina ha voluto fornire solamente nozioni generali di alimentazione degli uccelli, che sono utili per iniziare ad entrare nell'ambiente alimentare.
Quello che abbiamo detto è valido in generale per i due uccelli più diffusi, pappagalli cocorite e canarini, e più o meno anche per altre specie; tuttavia alcuni animali hanno bisogno di integrazioni particolari, che devono essere studiate nello specifico al fine di evitare le carenze.
Alcuni esempi sono gli ara e i cacatua, che necessitano di un quantitativo di grasso molto superiore alle altre specie (si danno i semi oleosi), mentre il cenerino, i conurì e i parrocchetti devono avere integrazioni maggiori di calcio e una dieta un po' più grassa e più proteica degli altri uccelli.
Lori ed electus, poi, hanno un'alimentazione basata su nettare e polline, povera di grasso, per cui i loro mangimi sono particolari e completamente diversi da quelli degli altri uccelli.
Per questo motivo, in generale, è sempre bene conoscere precisamente quale specie di uccello abbiamo e informarsi, prima dall'allevatore/venditore e poi, ovviamente, da un veterinario specializzato in animali esotici (mi raccomando, non tutti i veterinari lo sono!!) qual è l'alimentazione migliore per il nostro amico con le ali.
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