La degenerazione maculare senile è una malattia, come dice la parola stessa, tipica dell'età avanzata che colpisce la macula dell'occhio, ovvero la zona centrale della retina responsabile di una visione nitida delle immagini.
Causa, in maniera progressiva, la perdita della visione centrale, lasciando invece intatta la visione periferica.
Colpisce soprattutto dopo i 55-60 anni, compromettendo la qualità della vita delle persone più anziane.
La degenerazione maculare si può manifestare in due diverse forme, quella secca e quella umida.
La forma ''secca'' è responsabile del 90% dei casi e compare quando dei piccoli depositi di detriti cellulari non smaltiti, definiti drusen, si accumulano sotto la macula. Questi drusen appaiono giallastri all'esame del fondo dell'occhio e, associati alla mancanza di nutrienti, causano il deterioramento progressivo dei coni e dei bastoncelli, cellule sensibili alla luce presenti nella macula. La presenza di queste lesioni rimane spesso a lungo asintomatica e il decorso della forma secca è lento.
Generalmente non causa una perdita totale della visione necessaria per attività quali per esempio la lettura anche se bisogna evitare che evolva verso la forma umida, più grave.
Per questo è molto importante controllare regolarmente il decorso della degenerazione maculare.
La forma ''umida'', definita anche neovascolare, è responsabile solo del 10% dei casi di degenerazione maculare. Si verifica quando iniziano a formarsi nuovi capillari sanguigni anomali al di sotto della retina. Questi vasi patologici sono causa di essudazione sierosa e di emorragie ed è un processo che progredisce rapidamente (nel giro di qualche settimana o sei mesi) con la formazione di un'ampia cicatrice maculare in cui i fotorecettori risultano distrutti. A questo punto la visione centrale è gravemente e irrimediabilmente compromessa.
Le immagini vengono percepite come se avessero un disco grigio nella loro porzione centrale e ne rimangono visibili solo i bordi.
Vista la gravità del disturbo e la velocità di progressione è importantissimo identificare subito una degenerazione maculare di tipo umida.
Le cause della degenerazione maculare non sono ancora ben conosciute, si pensa tuttavia ci siano dei fattori di rischio che predisporrebbero all'insorgenza di questa malattia.
Età. È il principale fattore di rischio per la degenerazione maculare. Invecchiando il rischio di sviluppare la malattia cresce considerevolmente: la degenerazione maculare colpisce il 30% delle persone con oltre 75 anni.
Sesso. Si è visto che sono più soggette le donne a questo problema. Infatti una donna oltre i 75 anni ha il doppio di probabilità di sviluppare la degenerazione maculare rispetto a un uomo della stessa età. Nelle donne anche la menopausa può aumentare il rischio di sviluppare questa condizione, a causa dell'abbassamento dei livelli di estrogeni.
Razza. Diverse ricerche hanno evidenziato una predisposizione genetica per i soggetti di razza bianca rispetto a quelli di razza nera di subire un danno alla vista a causa di questa patologia.
Familiarità. È riconosciuta una certa familiarità della degenerazione maculare senile e si stanno affrontando studi per l'individuazione di geni responsabili di una predisposizione alla malattia o ad una sua particolare manifestazione.
Fumo. Si è visto che aumenta il rischio di degenerazione maculare, in quanto i fumatori sembrano sviluppare la malattia 5-10 anni prima rispetto a chi non fuma ed inoltre hanno un rischio doppio di andare incontro alla forma umida, quella neovascolare più grave. Questo perché il fumo ridurrebbe la quantità di antiossidanti che proteggono l’occhio.
Malattie cardiache. Anche le persone che soffrono di ipertensione o di cardiopatie possono avere una maggiore probabilità di sviluppare la degenerazione maculare senile, a causa della ridotta circolazione del sangue a livello degli occhi.
Eccessiva esposizione alla luce. Essendo le cellule della macula molto sensibili alla luce, l'esposizione prolungata alla luce solare può causare un danno Sembra infatti che indossare gli occhiali da sole possa essere un fattore protettivo nei confronti della degenerazione maculare. In genere, le persone con gli occhi chiari sono più facilmente soggette al danno cellulare indotto dai raggi del sole.
Alimentazione e obesità. Una dieta ricca di grassi e colesterolo alto sono associati ad un rischio maggiore di degenerazione maculare. Infatti, il consumo di pesce e di acidi grassi omega 3 sembra essere un fattore protettivo. Questo perché le cellule sensibili della macula sono estremamente suscettibili al danno dei radicali liberi. Anche l'alcool può ridurre la quantità degli antiossidanti presenti nell'organismo.
Nelle fasi iniziali, la malattia può essere asintomatica o dare comunque sintomi non così importanti.
A volte si può notare uno sfocamento delle parole nella lettura, l'assenza di una lettera in una parola, un'area scura o vuota al centro del campo visivo o una distorsione delle linee dritte.
Questa distorsione è un sintomo frequente dell'insorgenza di una forma umida neovascolare e quindi deve indurre ad una visita oculistica urgente.
Negli stadi successivi della patologia i pazienti non distinguono più i dettagli o il centro di un'immagine.
La diagnosi di degenerazione maculare si basa innanzitutto sull'anamnesi del paziente.
Si verifica lo stato nutrizionale del paziente, se presenta fattori di rischio che predispongono a questa malattia o casi in famiglia.
Se la persona è a rischio dal punto di vista nutrizionale, I'oculista potrebbe consigliare una dieta ricca di certi nutrienti per proteggere gli occhi da ulteriori danni.
Oltre ad un'accurata visita oculistica, con l'esame della pressione oculare e un'attenta valutazione del fondo dell'occhio, si ricorre alla misurazione dell'acuità visiva da vicino e da lontano con la valutazione dettagliata di come le parole appaiono su una pagina quando si legge.
Inoltre si effettua il test dei colori e del campo visivo centrale e periferico per evidenziare se qualche area della visione è mancante.
Può risultare utile anche fare la fotografia della retina, questo per avere un punto di riferimento e seguire nel tempo l'evoluzione della malattia.
Se si effettua una fluoroangiografia, si mettono in evidenza i capillari retinici consentendo di fotografare l'immagine della retina e permettendo così di valutare eventuali nuove proliferazioni di capillari.
Per ultimo, può essere utile il test della griglia di Amsler per valutare eventuali distorsioni della condizione visiva.
Il trattamento varia a seconda della forma di degenerazione maculare.
Nelle forme più gravi, quelle umide, il laser termico può essere d'aiuto anche se si ricorre molto più spesso alla terapia fotodinamica.
Il laser termico si usa solamente quando i vasi proliferanti sono lontani dal centro della macula e questo avviene nel 10% circa dei casi di degenerazione maculare umida.
La terapia fotodinamica si usa invece per il restante 90% dei casi, i vasi anomali vengono distrutti così come la retina adiacente. Questo trattamento utilizza un farmaco fotosensibile iniettato per breve tempo nel circolo sanguigno che si deposita nei capillari anomali.
A questo farmaco viene associato il laser a freddo che, con il suo raggio luminoso, attiva il farmaco portando alla chiusura e distruggendo i vasi sanguigni anomali.
Consente quindi di bloccare la progressione della malattia, anche se non è comunque possibile riparare i danni a carico della retina già provocati dalla malattia.
Di regola sono necessari più trattamenti e purtroppo sono abbastanza frequenti le recidive.
Attualmente si sta cercando di utilizzare, prima di ricorrere alla terapia fotodinamica, alcuni farmaci antiangiogenetici che potrebbero inibire il processo che porta alla neoformazione di capillari.
Per quanto invece riguarda la forma secca, non esistono invece terapie specifiche, si ricorre ad un'alimentazione sana, alla protezione degli occhi e ad altri accorgimenti di prevenzione.
Le difficoltà nella lettura o scrittura possono essere superate usando per esempio telefoni con numeri molto grandi, lenti di ingrandimento, materiali di lettura a grandi caratteri di stampa.
Gli oculisti esperti di terapia comportamentale e funzionale possono pianificare un programma di terapia della visione per aiutare i pazienti a mantenere i tempi di reazione, continuare a leggere e conservare una sufficiente capacità motoria.
Ovviamente non si possono modificare alcuni fattori di rischio precedentemente elencati, come l'età, il sesso, la razza o la familiarità.
Si possono però mettere in atto misure preventive per evitare, per quanto possibile, la comparsa o il peggioramento della degenerazione maculare.
Ecco alcuni suggerimenti di prevenzione:
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Se è vero che invecchiare è un processo naturale e fisiologico, lo è anche che esistono differenze abissali tra l'età anagrafica e quella biologica di ognuno di noi.
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