Chi nella sua vita non ha mai preso un bel bicchiere di latte bollente con il miele (e magari anche un po' di grappa) per calmare la tosse o il mal di gola? Credo in pochi.
Che il miele abbia proprietà benefiche è credenza abbastanza diffusa e risaputa, ma ci sono produttori che si spingono molto oltre, proponendo liste chilometriche di patologie che il miele sarebbe in grado di curare. Addirittura c'è chi (e sono in tanti, purtroppo) indica per ogni miele uniflorale un elenco specifico di patologie per il quale quel tipo miele sarebbe indicato.
Cosa c'è di vero in tutto ciò? Ben poco.
Basta andare su Pubmed (l'archivio internazionale delle pubblicazioni scientifiche) e cercare i lavori che sono stati fatti sul miele per capire che non esiste alcuna prova seria dell'efficacia del miele per curare questa o quella patologia.
A tal proposito l'ex Istituto Nazionale di Apicoltura, nel Novembre del 2007 ha invitato il biochimico Stefan Bogdanov, che ha illustrato durante una conferenza le proprietà benefiche del miele che hanno una dimostrazione scientifica alle spalle. Ebbene, il miele ha sicuramente alcune proprietà, che sono ascrivibili, tra l'altro, a moltissimi altri alimenti di origine vegetale o animale, come lo yogurt, l'olio extravergine di oliva, la frutta e la verdura. Un ritratto positivo... Ma molto diverso da quello dipinto dagli apicoltori che presentano ogni miele con relativa lista di patologie in grado di curare... Di seguito riporto un passo del testo "Conoscere il miele" edito dall'Istituto nazionale di apicoltura.
"Le virtù terapeutiche attribuite al miele nel corso del tempo [...] sono numerosissime. Il miele agirebbe favorevolmente sui vari disturbi dell'apparato respiratorio, circolatorio e digestivo, sul fegato, sulla dentizione dei bambini favorendo la fissazione del calcio. L'elenco potrebbe continuare, ma in realtà, se pure alcune di queste azioni sono state occasionalmente verificate, manca una corretta sperimentazione clinica in grado di supportare ogni affermazione. [...] Allo stesso modo non trova riscontro scientifico la frequente attitudine ad attribuire ai mieli uniflorali le attività farmacologiche proprie delle piante da cui derivano.
È stata invece verificata un'attività antibatterica, sia nel miele tal quale (dovuta alla concentrazione zuccherina e al pH acido) che in soluzioni diluite. [...] Questo meccanismo [...] sarebbe alla base di una parte dell'attività antibatterica esplicata dal miele sulle ferite e potrebbe spiegare alcune altre attività tradizionalmente riferite a questo prodotto."
Si dice anche che il miele contiene vitamine, sali minerali, proteine (!?!?!)... Ne abbiamo già parlato confrontando lo zucchero raffinato con quello integrale: le quantità di questi elementi assunte giornalmente, in rapporto alla dose ragionevole che un soggetto può consumare, sono bassissime e lontanissime dalle quantità minime consigliate per una sana alimentazione. Ergo, il miele non può essere considerato un alimento completo nè tantomeno una fonte di vitamine o di minerali importante per la nostra alimentazione.
Il miele è un alimento meraviglioso che, alla pari del formaggio, del vino e di altri cibi più blasonati, dà grandi soddisfazioni all'appassionato di cibo che vuole scoprirne i segreti, soprattutto in Italia dove esiste una varietà impressionante di mieli uniflorali, ognuno dei quali ha caratteristiche uniche e molto diverse dagli altri. Promuoviamolo per quello che è, non come alimento curativo!
L'Italia è di gran lunga il maggior produttore di mieli uniflorali al mondo. La varietà della nostra produzione (una ventina di mieli uniflorali ben rappresentati, più molti altri rari) è eccezionale, nessun altro paese è in grado di tenerci testa,nemmeno lontanamente. Ciò nonostante, in Italia si consuma pochissimo miele, siamo tra i peggior consumatori in Europa.
Promuovere il miele come una medicina a mio parere è controproducente, poiché così facendo il miele non è più considerato un alimento, ma qualcosa da prendere solo quando si ha la tosse! Ai produttori che continuano a mostrare cartelloni che promuovono le proprietà taumaturgiche del miele faccio notare che così facendo solo le persone malate compreranno il loro miele, ma faccio anche notare che al mondo ci sono più persone sane che persone malate, ed è a loro che conviene vendere miele!
Perché non sostituire l'elenco delle malattie che il miele curerebbe con dei consigli su come utilizzare il miele in cucina, per esempio abbinandolo ai formaggi tradizionali italiani?
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