La gravidanza è il periodo che va dal concepimento fino al parto. In questo periodo il futuro bambino si sviluppa all'interno dell'utero materno grazie alle sostanze nutritive fornite dalla futura mamma, che quindi deve curare in modo particolare la propria alimentazione con una dieta adeguata. In realtà la dieta da adottare durante la gravidanza non è dovrebbe essere molto diversa da una normale dieta equilibrata. La differenza è tutta nelle conseguenze che una dieta carente ha sulla salute del nascituro, che è molto più sensibile ad eventuali errori alimentari rispetto alla madre, soggetto adulto.
Infatti, è stato ormai dimostrato con certezza che una dieta con qualche carenza è causa di un basso peso alla nascita del bimbo, fattore questo che aumenta la morbosità e mortalità perinatale e una maggiore frequenza di malformazioni congenite. Dunque, le donne con una buona coscienza alimentare, che già si nutrono in modo equilibrato e con cognizione di causa, partono avvantaggiate rispetto alle donne che si accigono ad affrontare una gravidanza con problemi legati alla loro dieta, come sovrappeso, sottopeso o alimentazione disordinata.
Lo stesso vale per lo stile di vita: fumare, un'abitudine dannosa per la madre, lo è ancor di più per il nascituro, e lo stesso vale per l'alcol che dovrebbe essere bandito dalla dieta fino al concepimento.
Il consumo di caffeina va ridotto drasticamente: se nella dieta non sono presenti altre bevande contenenti caffeina oltre al caffè, è consigliabile consumarne al massimo due al giorno.
Si consiglia spesso di eliminare i cibi crudi e anche gli insaccati per evitare il rischio di toxoplasmosi, per questo rimandiamo all'articolo sulla toxoplasmosi.
In gravidanza l'aumento di peso non è fisso, perché dipende da molti fattori, tra cui i più importanti sono il peso del feto alla nascita (non determinabile a priori) e la situazione nutrizionale della donna all'inizio della gravidanza. L'aumento di peso dovrebbe variare dai 10 ai 15 kg (da 16 a 20 kg quelle con gravidanza gemellare), le donne in sovrappeso dovrebbero rimanere nei valori bassi di questo range aumentando di meno durante la gravidanza rispetto alle donne normopeso.
L'aumento di peso in gravidanza non deve essere lineare ma iniziare solo dopo la decima settimana, e progredire gradualmente, a un tasso di circa 350-400 g la settimana (750 g se il parto è gemellare).
Questo aumento di peso si ottiene con una dieta leggermente più calorica rispetto a una dieta normocalorica: si parla di 300 kcal in più al giorno, in media, un aumento che non giustifica di certo abbuffate, anzi può essere difficile da gestire (nel senso che si tende a mangiare di più) anche perché l'attività fisica in questo periodo in genere diminuisce.
La dieta in gravidanza comporta una aumentata esigenza di tutti i nutrienti, in proporzione con il maggior dispendio energetico. Alcuni nutrienti sono più critici di altri, stiamo parlando dell'acido folico (vitamina B9), del calcio e del fosforo, e anche dell'apporto di proteine con la dieta, critico soprattutto nelle donne che seguono una dieta vegetariana o in quelle che non amano particolarmente carne e pesce.
L'aumento del fabbisogno di calcio è importante (da 800 mg al giorno a 1200) e di pari passo quello del fosforo, per mantenere un buon equilibrio con il calcio. Per garantire queste quantità bisogna assumere quotidianamente latte, yogurt, ricotta e altri latticini facendo attenzione a non eccedere con i formaggi che possono portare a un eccesso calorico.
L'acido folico è una delle vitamine più spesso carenti durante la gravidanza ma soprattutto prima della gravidanza: l'assunzione di un integratore ha dimostrato una riduzione fino al 70% dell'incidenza di anemie e malattie congenite come la spina bifida.
Alla luce di quanto affermato, una donna che si accinge a diventare mamma dovrebbe "presentarsi all'appuntamento" in condizioni fisiche ottimali, dunque prima di impegnarsi nella ricerca di un figlio, dovrebbe risolvere eventuali problemi di sottopeso o sovrappeso, smettere di fumare e di bere, ridurre il consumo di caffè e iniziare una integrazione con acido folico almeno 90 giorni prima della gravidanza, dunque almeno 2 mesi prima di iniziare i tentativi per rimanere incinta. Durante questo periodo, dovrebbe acquisire una coscienza alimentare che le servirà non solo per affrontare al meglio la gravidanza, ma anche in futuro per tutelare la propria salute e quella del figlio al quale potrà insegnare a nutrirsi in modo corretto.
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