La dieta Mayo è nata molti anni fa, negli anni 40, ed ha nel tempo subito alcune variazioni divenendo abbastanza popolare negli anni 80. Non si sa da dove deriva il suo nome, di sicuro non c'entra nulla con il famoso ospedale Mayo Clinic di Rochester, negli Stati Uniti, che ha elaborato una dieta equilibrata chiamata anch'essa con lo stesso nome (vedi la dieta Mayo Clinic). In molti siti inglesi si indica addirittura "Real Mayo Clinic Diet" per indicare quella dell'ospedale e non la dieta Mayo oggetto di questo articolo.
La dieta Mayo è una dieta iperproteica, nata probabilmente sull'onda dei primi studi che indicavano come un eccesso di carbiodrati impedisse il dimagrimento, mentre un'alimentazione iperproteica comportasse una perdita di peso molto più rapida.
Si tratta di una dieta molto restrittiva che prevede cicli di 14 giorni. Non prevede il controllo della quantità di cibo (si può mangiare a sazietà), tuttavia il regime ipocalorici è assicurato dalla forte restrizione riguardo alla qualità del cibo cioè a quello che si può o non si può mangiare. Verosimilmente, l'apporto calorico di una dieta del genere non supera le 1000 kcal al giorno.
La scelta dei cibi deve essere fatta seguendo queste indicazioni:
La dieta Mayo prevede un giorno libero a settimana, durante il quale si può mangiare ciò che si vuole. La dieta va ripetuta fino al raggiungimento del peso desiderato, e non è previsto alcun regime di mantenimento.
I vari pasti nella dieta Mayo vanno gestiti in questo modo: 11 pasti a base di uova, 10 pasti a base di carne, 3 pasti a base di pesce, 2 pasti a base di frutta, 1 pasto a base di yogurt.
Dell'inutilità delle diete iperproteiche abbiamo già parlato molte volte, il problema delle persone in sovrappeso non è quello di dimagrire, perché tutti nella loro vita sono riusciti a dimagrire con una dieta, il problema è mantenere il peso raggiunto, e nella dieta Mayo questo aspetto non è preso minimamente in considerazione!
Nella dieta Mayo c'è anche l'aggravante del forte squilibrio nutrizionale presente, con carenze (soprattutto in micronutrienti) ed eccessi (in colesterolo e grassi saturi) dovuti alla forte limitazione nella qualità degli alimenti concessi, che la rendono pericolosa per i soggetti non in perfetta salute.
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