La dieta mima digiuno di Valter Longo

Chi è Valter Longo

Valter Longo è un italiano nato a Genova, trasferitosi negli Stati Uniti quando aveva 16 anni, e mai più tornato in Italia. Oggi è direttore del dipartimento di gerontologia dell'Università della California. È diventato molto famoso in Italia nel 2016, quando ha pubblicato in Italia il libro sulla dieta da lui ideata, la dieta mima digiuno. Oggi questa dieta è sulla bocca di tutti, soprattutto dopo che se ne sono occupati alcuni programmi televisivi (in primis Le Iene su Italia 1).

 

 

La dieta mima digiuno è un regime alimentare da seguire per pochi giorni, ripetibile da 1 a 12 volte l'anno, che promette di garantire alcuni benefici per l'organismo tra cui l'aumento dell'aspettativa di vita causato da un miglioramento dello stato di salute generale.

Negli ultimi anni è aumentato molto l'interesse dei ricercatori sul digiuno, da utilizzare non solo come strategia per dimagrire in modo più efficace rispetto alla semplice dieta ipocalorica, ma anche come strumento terapeutico per alcune malattie croniche e il tumore. Se le prospettive sono sicuramente molto interessanti, e alcuni risultati abbastanza definitivi (soprattutto per quanto riguarda il dimagrimento) sono stati sicuramente dimostrati, bisogna tuttavia considerare che nel caso della dieta mima digiuno gli studi sono ancora troppo deboli per poter affermare qualcosa di definitivo. Questo, come vedremo, è il grande limite di questa dieta.

 

 

Come nasce la dieta mima digiuno

Il fatto che la restrizione calorica sia una strategia efficace per allungare la vita è un dato ormai assodato. La popolazione più longeva del mondo, quella dell'isola di Okinawa segue una dieta prevalentemente a base di vegetali e pesce, ma soprattutto persegue la moderazione calorica, che non significa privarsi del cibo necessario per vivere, ma semplicemente mantenere un peso forma "ideale", cioè mantenersi davvero magri, con un indice di massa corporea inferiore o uguale a 22 (20 per le donne), e non inferiore a 25 come consigliato dalle linee guida "occidentali" per una corretta alimentazione.

Anche Valter Longo consiglia (e segue personalmente: guardacaso ha un IMC appena inferiore a 22, visto che è alto 185 cm per 75 kg di peso) un'alimentazione parca, prevalentemente vegetale, povera di zuccheri e di proteine, come strategia alimentare "quotidiana". Secondo Longo assumere molte proteine causerebbe un aumento della mortalità, e quindi consiglia di ridurne fortemente il consumo, limitandosi a rispettare le quantità minime che garantiscono il ricambio dei tessuti (0,8 g per kg di peso corporeo per un sedentario). Questo è l'unico aspetto originale, e non del tutto dimostrato, della sua dieta "a regime". Per il resto, si tratta di una dieta di assoluto buon senso.

Il consiglio di ridurre le proteine nasce dallo studio delle cavie affette da sindrome di Laron, una patologia che causa nanismo, dovuto all'insufficiente produzione di ormone della crescita. Nei soggetti affetti da questa sindrome si riscontrano tassi bassissimi di incidenza dei tumori e una buona longevità a prescindere dallo stile di vita. Dato che nelle persone sane una minor secrezione di GH può essere ottenuta diminuendo le proteine di origine animale, da qui l'idea di un'alimentazione a ridotto tenore proteico. Bisogna tuttavia ricordare che la riduzione di secrezione del GH è correlata con l'invecchiamento, tant'è che alcune terapie ormonali contro l'invecchiamento prevedono proprio l'assunzione di GH per ripristinare i livelli giovanili. Insomma la questione è ancora abbastanza contraddittoria.

La dieta mima digiuno, comunque, è un'altra cosa, un "di più" rispetto alla dieta intesa come alimentazione da seguire tutto l'anno. Secondo gli studi di Longo, un digiuno prolungato per alcuni giorni (5 nel protocollo standard) avrebbe un effetto ringiovanente su tutto l'organismo, e soprattutto su quelle del sistema immunitario, la gran parte delle quali verrebbe distrutta durante il digiuno, per poi rigenerarsi con la fase successiva di "refeed", di alimentazione normale.

Dieta Mima Digiuno di Valter Longo

Cosa c'è di dimostrato?

L'equipe di Valter Longo ha studiato gli effetti del digiuno dapprima sui lieviti, poi sulle cavie, e infine sugli esseri umani con uno studio del 2015. Ha inoltre messo a punto una dieta di 5 giorni, che mimerebbe gli effetti del digiuno senza essere costretti ad astenersi completamente dal cibo.

Sulle cavie, la dieta mima digiuno ha determinato un aumento della vita in condizioni di salute pari al 11%, una riduzione dell'indicenza dei tumori di circa il 50%, il dimezzamento degli indici dell'infiammazione, un miglioramento generale delle funzioni cognitive. Sono stati riscontrati inoltre benefici nei confronti della sclerosi multipla (il 20% dei topi ha riscontrato una completa remissione dei sintomi e il 50% una sua riduzione).

 

 

Nell'unico studio clinico sugli esseri umani (38 soggetti di cui 19 hanno seguito la dieta), la dieta ha provocato una sensibile diminuzione dei fattori di rischio cardiovascolari, del diabete di tipo 2, di alcuni indici correlati all'invecchiamento e al cancro, come la riduzione della proteina C reattiva, e dell'IGF-1 (fattore di crescita insulino simile, stimolato dal GH). Questi valori tendono poi a tornare progressivamente quelli precedenti nel periodo successivo alla dieta, tuttavia dopo la ripetizione di alcuni cicli di dieta mima digiuno i valori tendono a stabilizzarsi su livelli più bassi, dunque la dieta apporterebbe benefici duraturi, non solo transitori. Tali risultati si potrebbero, tuttavia, ottenere anche con una normale dieta ipocalorica, atta alla riduzione del peso corporeo al fine di raggiungere il peso forma ottimale.

Controindicazioni

La dieta mima digiuno non è per tutti: bisogna verificare di essere idonei perché per alcuni può risultare pericolosa. È sconsigliata ai diabetici insulinodipendenti, ai soggetti sottopeso (IMC inferiore a 18) o peggio anoressici, ai giovani ancora in accrescimento e ai soggetti molto anziani. Prima di iniziare questa dieta, quindi, bisognerebbe chiedere il parere del medico e preventivamente far un'analisi dello stato di salute tramite alcuni esami del sangue di routine, oltre alla pressione sanguigna, la temperatura corporea, il peso e l'IMC.

Durante la dieta, che anche dal punto di vista psicologico non è facilissima da seguire, si può avere mal di testa, debolezza, capogiri causati dall'ipoglicemia. C'è da dire, comunque, che la maggior parte dei soggetti sani può tranquillamente seguire questa dieta senza alcun tipo di problema. È solo importante accertarsi prima di non essere tra i soggetti per cui è controindicata.

Come fare per seguire la dieta mima digiuno

La dieta mima digiuno "ufficiale" è composta come segue:

  • primo giorno: 54% dell'introito calorico normale - 1,090 kcal (10% proteine, 56% grassi, 34% carboidrati)
  • giorni 2–5: 34% dell'introito calorico normale - 725 kcal (9% proteine, 44% grassi, 47% carboidrati)

Si tratta di una dieta relativamente semplice da seguire, anche perché si può mangiare davvero poco. Con un semplice contacalorie, come il nostro, si potranno scegliere i cibi da assumere durante la giornata per rispettare calorie e proporzioni tra i macronutrienti.

In questo sito per esempio si consiglia, con una semplificazione estrema, di fare una cosa molto semplice: mangiare un avocado a colazione, e uno a cena. Molto semplice, ed efficace.

Critiche alla dieta mima digiuno

La dieta mima digiuno è una dieta chetogenica: la chetosi si instaura dal secondo o dal terzo giorno. Ma questo stato di chetosi non è funzionale al dimagrimento, come nella dieta chetogenica classica (che è iperproteica), bensì funzionale alla "rigenerazione" dei tessuti auspicata dalla dieta mima digiuno. Non ha quindi molto senso, come fanno alcuni nutrizionisti, criticare la dieta mima digiuno in quanto chetogenica: il dimagrimento non è lo scopo di questa dieta e la chetosi indotta non è funzionale al dimagrimento.

Le critiche sensate alla dieta mima digiuno vengono da parte di quegli autori che sottolineano il fatto che Longo è ben lungi dall'aver dimostrato ciò che afferma. Le ricerche sono solo preliminari e diversi interrogativi rimangono irrisolti, per esempio:

  • la dieta mima digiuno è in grado di ottenere gli stessi risultati su soggetti in peso forma ideale, che seguono già un'alimentazione corretta?
  • i risultati ottenuti dello studio potrebbero essere ottenuti anche con una dieta di composizione diversa, ma con le stesse calorie? In altre parole: i benefici derivano solo dalla restrizione calorica o anche dalla composizione in macronutrienti?

In parole povere: mancano ancora sufficienti conferme scientifiche per stabilire se ciò che ipotizza Longo sia vero o meno. Questo non significa che non lo sia, ma di certo non lo si può dare per assodato.

 

 

 

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