Per alopecia si intende la diminuzione della quantità dei capelli o la loro totale scomparsa.
Fisiologicamente, il capello cresce 1 cm circa al mese per 2-7 anni (fase Anagen), per poi entrare nella fase di riposo (fase Catagen) che dura circa 3 settimane e precede la fase di eliminazione (Telogen), che dura circa 3 mesi, in cui il capello ''vecchio'' viene sostituito da quello nuovo.
In condizioni normali, abbiamo l'85% dei capelli in fase di crescita, il 5% in fase di riposo ed il restante 10% in fase di eliminazione. Hanno quindi un ciclo di crescita sfasato per evitare la perdita totale dei capelli, che in alcuni animali corrisponde al fenomeno della muta.
Il nostro cuoio capelluto ha un patrimonio di circa 100.000 follicoli e normalmente si perdono dai 10 ai 100 capelli al giorno, calcolando i lavaggi, le spazzolature e le stagioni come la primavera e l'autunno in cui è normale perderne di più.
Il ciclo del capello è lento ed è per questo importante ricordare che qualsiasi trattamento effettuato su di essi necessita di tempo prima che possano essere notati i benefici.
Esistono principalmente 2 tipi di alopecia: quella cicatriziale e quella non cicatriziale. Entrambe le forme possono essere acquisite o ereditarie.
Per quanto riguarda le alopecie cicatriziali, quelle ereditarie sono rarissime mentre quelle acquisite sono solitamente legate ad altre patologie di interesse dermatologico come il lupus o il lichen.
In questo articolo ci concentreremo sulle alopecie non cicatriziali acquisite, tra cui menzioniamo: l'alopecia androgenetica, l'alopecia areata, l'alopecia totale (perdita totale di capelli), l'alopecia universale (perdita totale di tutti i peli del corpo) e la tricotillomania (abitudine di alcune persone di strapparsi i capelli o le sopracciglia).
L'alopecia androgenetica è la forma più frequente di alopecia, colpisce principalmente i maschi perché un fattore determinante per la sua comparsa sono gli ormoni maschili (ovvero gli androgeni) in combinazione con una predisposizione ereditaria a perdere i capelli.
Viene definita una malattia poligenica perché si pensa che non ci sia solo un gene coinvolto ma che siano diverse le alterazioni responsabili che non sono ancora state bene identificate.
L'unica cosa che sappiamo è come gli androgeni agiscono sul capello. In pratica l'enzima 5-alfa-reduttasi converte il testosterone in un suo derivato, molto più attivo: il diidrotestosterone (DHT).
Questo enzima chiave si trova anche a livello del follicolo del capello e si è visto che ci sono delle zone del cuoio capelluto in cui i follicoli esprimono maggiormente questo enzima, producono più DHT e quindi i capelli di quelle zone tenderanno a cadere di più perché il DHT li fa prima assottigliare e poi cadere.
Le zone maggiormente colpite dall'alopecia androgenetica sono soprattutto la zona frontale, ovvero l'attaccatura dei capelli, e la porzione anteriore superiore della testa (zona temporale).
Molto meno colpiti sono i capelli della zona parietale e quella occipitale, ovvero quella dietro la testa.
L'alopecia androgenetica può colpire anche le donne, anche se con una minore frequenza rispetto agli uomini e in zone del cuoio capelluto diverse. Nella donna, l'alopecia insorge principalmente nel periodo della menopausa, quando si riducono gli ormoni femminili (estrogeni) e aumentano quelli maschili.
Può anche però comparire da giovani, durante la pubertà, a causa per esempio di diete dimagranti drastiche, oppure dopo la gravidanza, quando la donna è molto stressata e solitamente carente di ferro.
Altri fattori che possono indebolire i capelli fino alla loro perdita sono il fumo, le diete drastiche, un'alimentazione poco corretta, i raggi solari e molti altri.
L'alopecia va curata perché altrimenti i capelli persi non ricrescono più. La perdita dei capelli inoltre causa spesso disagio nelle persone affette, soprattutto nei giovani uomini che possono soffrire di depressione, insicurezza, ansia e altri disturbi psicologici.
I trattamenti previsti si possono avvalere sia di terapie farmacologiche che chirurgiche.
Bisogna valutare in maniera precisa la salute del capello in modo da impostare la terapia nella maniera più corretta possibile.
Per quanto riguarda le terapie farmacologiche, esse possono arrestare la caduta dei capelli e a volte addirittura indurne la crescita. Come già detto in precedenza, il ciclo del capello è molto lungo, quindi per ottenere risultati c'è bisogno di tempo. Esistono sia prodotti locali, tipo lozioni e creme che si applicano direttamente sulla cute, oppure terapie come la finasteride, farmaco usato anche per l'ipertrofia prostatica, che blocca la conversione del testosterone in DHT inibendo l'azione dell'enzima 5-alfa-reduttasi.
Per quanto invece riguarda il trattamento chirurgico, si può ricorrere all'autotrapianto dei capelli.
Si prelevano dei follicoli piliferi da zone del cuoio capelluto non soggette all'azione degli androgeni che vengono quindi trapiantate nelle zone affette dall'alopecia.
L'esame delle feci è una procedura diagnostica che consiste nella raccolta e nell'analisi di un campione di feci, al fine di individuare alcune eventuali condizioni patologiche.
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