Per amenorrea si intende la mancanza di mestruazioni in una donna in età fertile.
Esistono infatti solamente 2 tipi di amenorrea fisiologica in una donna fertile: durante il periodo della gravidanza e quello dell'allattamento, in cui è normale che non si verifichi il ciclo mestruale.
Al di fuori di questi casi, l'amenorrea è da considerarsi patologica.
Si distinguono sostanzialmente 2 tipi di amenorree, quelle primarie e quelle secondarie.
L'amenorrea primaria si può osserva in ragazze che, pur avendo superato il periodo della pubertà, non hanno mai avuto flussi mestruali. Solitamente come limite di età si considerano i 18 anni.
Interessa una percentuale molto limitata di donne (0,1-2,5%) e tra le cause più comuni di amenorrea primaria ci sono le malformazioni a livello degli organi genitali come l'agenesia ovarica o della vagina o dell'utero, malformazioni uterine o vaginali, sindrome di Turner, disfunzioni tiroidee, tumori ovarici, sindrome di Cushing, sindrome adreno-genitale.
Per amenorrea secondaria, invece, si intende l'assenza di flussi mestruali per almeno 3 mesi dopo un periodo di cicli regolari. Interessa fino al 3% delle donne in età fertile.
Tra le cause più comuni si annoverano le alterazioni ipofisarie, i vari interventi di isterectomia o ovariectomia (asportazione chirurgica di utero o ovaie), forti stress fisici o psicologici, sindrome dell'ovaio policistico (PCOS), anoressia nervosa o eccessivo dimagrimento, eccessiva produzione di prolattina (iperprolattinemia dovuta principalmente ad adenoma ipofisario), problemi tiroidei, traumi, tumori, cambi climatici e molte altre cause infiammatorie o vascolari (esempio classico è la sindrome di Sheenan, dovuta ad una intensa emorragia post-partum che causa shock ipovolemico, ischemia e necrosi dell'ipofisi anteriore).
Da non dimenticare l'assunzione di alcuni farmaci, che possono causare amenorrea come effetto collaterale, come antipsicotici, antidepressivi triciclici, oppiacei, antiemetici, oppure la sospensione della pillola anticoncezionale può dare un ritardo nella ripresa regolare del ciclo mestruale (questo ritardo però non dovrebbe superare i 3 mesi).
Inoltre merita di essere sottolineata la triade dell'atleta donna, coinvolta in sport come la ginnastica ritmica, il nuoto sincronizzato, il pattinaggio artistico, la maratona e la scherma.
In alcune atlete donne, visti gli intensi allenamenti accompagnati ad un inadeguato apporto calorico per mantenere il fisico snello e agile, possono comparire amenorrea, osteoporosi e disordini alimentari.
La causa è un deficit dovuto a uno sbilanciamento tra l'energia che si brucia e quella introdotta con il cibo: il corpo per conservare energia sopprime funzioni non essenziali, come ad esempio la riproduzione (amenorrea).
Viste le tante cause che possono sottostare all’amenorrea, la diagnosi si pone per gradi, aggiungendo esami per completare il quadro diagnostico.
Le indagini di prima istanza sono sicuramente gli esami di laboratorio con i dosaggi degli ormoni sessuali, della prolattina, della tiroide e degli altri ormoni della surrenale.
Inoltre si possono provare a fare i test da stimolazione ormonale, per vedere se, somministrando per esempio progesterone, nella donna compare o meno il flusso mestruale.
A questi esami si può aggiungere un'ecografia per valutare gli organi genitali interni come utero e ovaie ed escludere masse sospette in questa zona.
Ovviamente una visita ginecologica può mettere in evidenza eventuali malformazioni a livello delle basse vie genitali (vagina e cervice).
Se si sospetta una causa centrale, quindi ipotalamica o ipofisaria, si può effettuare una TC cranio per scongiurare possibili malformazioni, adenomi, craniofaringioma o tumori ipofisari.
Se invece si sospetta un ovaio policistico, la diagnosi vien fatta con l'ecografia, il dosaggio ormonale e con le evidenze cliniche di questa patologia: irsutismo (peluria in zone del corpo della donna solitamente non interessate, come il mento, il labbro superiore, il petto o l'addome), acne, obesità, infertilità o aborti spontanei ricorrenti.
Nel caso in cui si sospetti una sindrome di Turner, il sospetto si pone con l'esame obiettivo, ma la conferma si ha solamente con l'esame del cariotipo della paziente.
La terapia da attuare dopo la conferma diagnostica della causa è rivolta alla rimozione di questa con farmaci specifici per le varie disfunzioni.
Per esempio in caso di iperprolattinemia dovuta ad adenoma ipofisario che produce appunto la prolattina, si può somministrare la bromocriptina, poiché raramente si interviene per via chirurgica su questo problema.
Per altri tipi di amenorrea si ricorre alla somministrazione di ormoni, mentre nelle amenorree dovute a malformazioni a livello degli organi genitali (ovaie, utero, vagina, cervice) si interviene per via chirurgica, così come ovviamente in caso di tumori.
Per le amenorree di natura psicologica bisogna risolvere il problema a livello psichico rivolgendosi a uno psicologo o uno psichiatra.
In seguito alla sospensione della pillola anticoncezionale, come già detto in precedenza, si può verificare un'amenorrea post-pillola: in assenza di altre patologie, si tratta comunque di una condizione benigna e transitoria che si risolve al massimo nel giro di 3-4 mesi.
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