Con il termine di couperose (o rosacea), intendiamo un quadro patologico cronico-recidivante di origine vasomotoria che coinvolge la cute, che risulta essere molto sensibile e si arrossa facilmente.
Si localizza principalmente al volto (naso e guance) e al collo, ed oltre all'eritrosi (arrossamento) si aggiungono anche l’irritabilità cutanea e le teleangectasie, cioè la dilatazione dei capillari sottoepidermici che si sfibrano formando una fitta rete violacea, visibile esternamente specialmente sulle guance.
La couperose interessa dall'1 al 5% della popolazione tra i 30 e i 60 anni e interessa sia uomini che donne, ma sembra che l'incidenza sia lievemente maggiore per le donne.
Si è visto anche che ne sono solitamente affetti soggetti appartenenti ai fototipi I, II e III secondo la classificazione di Fitzpatrick, ovvero soggetti con la pelle, gli occhi e i capelli chiari o rossicci. Per questo viene anche definita la "maledizione dei Celti" (antico popolo del Nord Europa).
Il paziente con couperose ha un tipo di pelle del viso estremamente sensibile agli sbalzi di temperatura a causa di un'alterazione del microcircolo cutaneo.
Questa spiccata sensibilità ha solitamente una tendenza familiare, nel senso che nelle famiglie di soggetti con pelle chiara, tale fenomeno sembra essere più frequente.
Le cause scatenanti questa patologia non sono ancora completamente conosciute, ma si pongono diverse ipotesi a riguardo.
Tra i possibili fattori scatenanti si riscontrano quelli di natura gastrointestinale, psicologica, infettiva, climatico-ambientale e immunologica.
Attualmente le teorie più accreditate conferiscono un ruolo di spicco al Demodex folliculorum, un acaro che risiede nei follicoli piliferi del volto e si nutre di sebo e alle infezioni gastriche sostenute dall’Helicobacter pylori.
È noto che meccanismi patogenetici che caratterizzano la couperose e la rosacea sono sia di tipo vasomotorio, soprattutto nelle fasi iniziali, che di tipo infiammatorio, nelle fasi più tardive.
Numerosi fattori concorrono al manifestarsi delle lesioni cliniche, come l'alcool, il caffè, i cibi piccanti, i pasti abbondanti, brusche variazioni della temperatura ambientale, stress emotivi.
Come già detto, la patologia si manifesta soprattutto nelle regioni centrali del volto: naso, guance, fronte e mento.
È una malattia che si manifesta in 4 diverse fasi.
La diagnosi viene posta dal medico dermatologo, semplicemente tramite l'anamnesi e l'esame obiettivo del paziente.
La visita dermatologica è importante anche per differenziare la rosacea da malattie di diversa natura, come acne, lupus eritematoso (LES), sifilide secondaria, sarcoidosi, tigna del viso, dermatite atopica, psoriasi, eczema da contatto, ecc…
Alcuni provvedimenti generali di comportamento possono aiutare a prevenire la comparsa o l'evoluzione della couperose:
I pazienti affetti da couperose dovrebbero abituarsi a usare sempre creme protettive per il viso, anche nei mesi invernali.
Solitamente il dermatologo prescrive farmaci diversi a seconda della fase in cui si trova la patologia. Nelle prime fasi (flush ed eritema) si possono somministrare farmaci che contrastino i fenomeni di vasodilatazione, come la clonidina o i beta bloccanti a basso dosaggio. Nelle fasi più avanzate si opta per il metronidazolo topico, acido azelaico e tretinoina.
I vasoprotettori, i filtri solari e in alcuni casi gli antibiotici, rappresentano i rimedi più spesso utilizzati dal dermatologo nel trattamento topico e sistemico della rosacea.
Sono da sconsigliare le lampade abbronzanti, le creme al cortisone e i peeling con acido glicolico, per i possibili effetti irritanti sulla pelle.
Importante è anche usare i detergenti specifici per questo tipo di pelle, evitando i detergenti aggressivi e troppo schiumogeni che potrebbero aggravare l'irritazione di questa pelle già delicata.
Ai trattamenti farmacologici, spesso si possono anche affiancare metodiche fisiche, come la luce pulsata, il laser a diodi e la diatermocoagulazione.
Sono però delle metodiche di intervento che vanno concordate e suggerite dal dermatologo ed effettuate in centri specializzati.
L'esame delle feci è una procedura diagnostica che consiste nella raccolta e nell'analisi di un campione di feci, al fine di individuare alcune eventuali condizioni patologiche.
Se è vero che invecchiare è un processo naturale e fisiologico, lo è anche che esistono differenze abissali tra l'età anagrafica e quella biologica di ognuno di noi.
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