Per criptorchidismo si intende l'assenza unilaterale o bilaterale dei testicoli nello scroto a causa di un difetto della normale discesa testicolare dall'anello genitale attraverso l'anello inguinale esterno.
Infatti lo sviluppo del testicolo inizia all'interno della cavità addominale per poi scendere all'interno dello scroto solamente qualche giorno dopo la nascita.
Il criptorchidismo deve tuttavia distinguersi da altre condizioni come il testicolo ectopico (testicolo ritenuto ma in una sede non ordinaria), il testicolo retrattile (testicolo disceso nello scroto ma che a volte risale lungo l'anello inguinale esterno) e l'anorchia (assenza congenita del testicolo).
Il criptorchidismo è presente in circa il 30% dei bambini nati prima del termine fisiologico della gravidanza, mentre colpisce circa il 3% dei maschi nati a termine (il 10% dei quali presenta un criptorchidismo bilaterale).
Bisogna però considerare che il completamento della discesa dei testicoli si verifica durante le prime settimane dopo la nascita, dunque l'incidenza del criptorchidismo a un anno di età e nell'uomo adulto si calcola essere di 1-1,5% e 0,8% rispettivamente.
L'eziopatogenesi del criptorchidismo può essere meccanica, per la presenza di un ostacolo alla progressione del testicolo, ed endocrina perché secondaria ad un difetto di produzione di gonadotropine o della sintesi o attività degli androgeni.
Infatti, è frequente l'associazione di sindromi con alterata produzione di questi tipi di ormoni sessuali con lo stato di criptorchide. Questo anche perché il testicolo criptorchide funziona male sia per quel che concerne la secrezione di androgeni che la produzione di spermatozoi.
In base alla sede in cui è ritenuto il testicolo, il criptorchidismo può essere:
Si è visto che, dati alla mano, la maggior parte dei casi di criptorchidismo si risolvono entro il primo anno di vita, con la discesa del testicolo nello scroto senza alcuna conseguenza per il testicolo.
Se il testicolo continua a rimanere ritenuto dopo i primi due anni di vita, iniziano ad insorgere un danno a livello di quest'organo, con la riduzione delle cellule germinative che può portare ad atrofia del testicolo in età pubere.
Proprio per questo motivo, la diagnosi di criptorchidismo e il suo trattamento dovrebbero essere effettuati entro l'anno di vita.
Inoltre si è visto che il danno risulta essere maggiore nel testicolo ritenuto in sede intra-addominale rispetto a quello ritenuto in sede inguinale.
Un altro grave problema correlato al criptorchidismo è l'aumento dell'insorgenza del tumore al testicolo. Si è visto infatti che il 10% circa dei tumori testicolari insorgono in un testicolo criptorchide e il rischio è maggiore per la ritenzione addominale. Il testicolo criptorchide va incontro a degenerazione maligna con frequenza 35-48 volte di più rispetto al testicolo normale.
Queste neoplasie spesso coinvolgono le cellule germinali (seminomi o carcinomi embrionari) e la degenerazione maligna avviene soprattutto alla pubertà.
Nell'uomo in cui un testicolo è criptorchide può essere presente una riduzione qualitativa della spermatogenesi anche se il rimanente testicolo è posizionato fisiologicamente nello scroto.
Un intervento di correzione eseguito in un periodo successivo all'anno di vita è sempre meno efficace nel recupero della funzione germinativa, ma resta in ogni caso motivato dal maggiore rischio di malattia neoplastica del testicolo ritenuto almeno fino alla pubertà.
L'intervento di correzione in età adulta non serve più né ad evitare la degenerazione maligna, né il recuperò della spermatogenesi, ma viene richiesto principalmente per una funzione estetica.
La diagnosi di criptorchidismo si basa sull'esame obiettivo e su alcuni esami strumentali come l'ecografia.
L'ecografia è l'esame di prima scelta per lo studio del testicolo ritenuto all'interno del canale inguinale. Più difficile è individuarlo se ritenuto in sede addominale, in quanto l'intestino e il suo meteorismo possono nasconderlo. Inoltre non utilizza raggi X e quindi non risulta nociva.
Ci si può tuttavia avvalere anche di esami come la TC e RMN, valide soprattutto per diagnosticare un criptorchidismo bilaterale o intra-addominale.
Nonostante esistano questi moderni esami strumentali, si arriva ad un'accuratezza di diagnosi del 44% circa. Proprio per questo motivo, l'esame maggiormente indicato per la diagnosi di certezza del criptorchidismo è la laparotomia, che permette di vedere direttamente il testicolo ritenuto.
Per favorire la discesa testicolare, ci si può avvalere sia della terapia farmacologica che di quella chirurgica.
La terapia farmacologica si basa sull'utilizzo di ormoni come la gonadotropina corionica umana e il GnRH che, in maniera diretta o indiretta, stimolano le cellule di Leydig e quindi aumentano la produzione di testosterone che può indurre la discesa testicolare.
In caso d'insuccesso della terapia farmacologica, la terapia chirurgica è finalizzata a portare il testicolo nella borsa scrotale e a fissarlo ad essa.
Per quanto riguarda l'intervento chirurgico, come già detto in precedenza, bisognerebbe effettuarlo entro la pubertà, per evitare complicanze neoplastiche, infertilità, ma anche torsione del testicolo ed ernia inguinale.
Si cerca di riportare in sede scrotale il testicolo ritenuto o, in alcuni casi, si ricorre alla orchiectomia (quindi si elimina il testicolo).
L'esame delle feci è una procedura diagnostica che consiste nella raccolta e nell'analisi di un campione di feci, al fine di individuare alcune eventuali condizioni patologiche.
Se è vero che invecchiare è un processo naturale e fisiologico, lo è anche che esistono differenze abissali tra l'età anagrafica e quella biologica di ognuno di noi.
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