Il Sellaronda, anche chiamato il giro dei quattro passi, è un percorso sciistico e stradale che si estende intorno al Gruppo del Sella, un massiccio dolomitico situato nel cuore delle montagne che da qualche anno sono diventate patrimonio dell'Unesco.
Il Gruppo del Sella si trova in mezzo a quattro valli: di Fassa, Livinallongo, Badia e Gardena. Ogni valle è collegata con la successiva da un passo dolomitico, dunque per compiere il giro completo bisogna superare questi quattro passi dolomitici, che andiamo a descrivere nel dettaglio:
Il Sellaronda tocca in totale tre province (Trento, Bolzano e Belluno) e due regioni (Trentino Alto-Adige e Veneto.
Il giro dei quattro passi si può effettuare in estate e in inverno, a piedi, in bicicletta, in automobile... O sugli sci, l'oggetto di questo articolo.
Il giro si può percorrere in senso orario o antiorario, quello orario è chiamato "Sella Ronda Arancione", quello antiorario "Sella Ronda Verde". I due giri non sono proprio identici, ci sono alcune piste che cambiano da un percorso all'altro. Quello più suggestivo e impegnativo è quello arancione, ma solo in teoria, come vedremo infatti il giro dei quattro passi fine a sé stesso ha più che altro una valenza paesaggistica, mentre per lo sciatore tecnico sono d'obbligo alcune "deviazioni" di cui parleremo.
Il giro dei quattro passi lo si può iniziare da una qualunque delle quattro stazioni sciistiche principali che troviamo nelle quattro valli interessate dal tour: Canazei in val di Fassa, Selva di Val Gardena in Val Gardena, Corvara in Val Badia e Arabba in Val di Livinallongo del Col di Lana-Fodom. Esistono anche altri comprensori collegati, "sci ai piedi", al Sellaronda: Campitello di Fassa, Santa Cristina, Ortisei, Malga Ciapela, San Cassiano e La Villa: non essendo troppo lontani, consentono comunque di concludere il giro comodamente in una giornata.
Arrivando dall'autostrada del Brennero, i due punti di partenza più vicini sono Canazei e Selva di Val Gardena, mentre Arabba e Corvara necessitano di 20-30 minuti in più. In ogni caso stiamo parlando di località tra le più remote da raggiungere delle dolomiti italiane, partendo dalla pianura.
Per fare il giro dei quattro passi occorre uno skipass chiamato dolomiti superski, che ha un costo in alta stagione che sfiora i 45 euro e consente di sciare nei 1220 km di piste delle dolomiti orientali.
Il giro completo, tra impianti e piste, è di 40 km. Il tempo netto di risalita è di circa 2 ore, quello di discesa di circa 1 ora e mezza. Oggi gli impianti sono molto efficienti e i tempi si sono ridotti tantissimo: negli anni 70 era un record finire il giro in una giornata, negli anni 80 lo era aggiungere al Sellaronda delle puntate sulle grandi piste classiche, che come vedremo oggi è quasi obbligatorio per lo sciatore tecnico e preparato fisicamente.
Dunque, in via teorica il giro lo si può completare in poco più di 4 ore, ovviamente senza fermarsi e senza perdere tempo! Considerando un paio di piccole soste di ristoro, e un minimo di tempo di attesa agli impianti, il giro si può concludere in 5-6 ore.
Per godersi veramente il giro dei quattro passi, conviene scegliere una giornata di scarsa affluenza, dunque evitare i week end e i periodi di grande affollamento, come quello tra Natale e l'epifania. Le giornate migliori sono le infrasettimanali di Gennaio, seguite da quelle di Febbraio e di inizio Marzo (da metà Marzo si rischia che la qualità della neve non sia più perfetta). Una cosa importante: non fate il Sellaronda con gruppi di persone molto numerosi: i tempi di si dilatano esponenzialmente! Dividetevi in gruppi di 3, 4 persone al massimo se volete divertirvi davvero.
Il Sellaronda non è particolarmente interessante dal punto di vista tecnico, perché la maggior parte delle piste sono molto facili, alcune di puro collegamento. Spesso sono molto trafficate, perché il giro è molto gettonato e dunque tante persone solcano le piste di collegamento. Tuttavia, lungo il percorso si passa molto vicino ad alcune grandi classiche, che vale senz'altro la pena di affrontare, se si inizia il giro alle 8.30, massimo alle 9. Vediamole una ad una.
Gran Risa: la mitica pista dello slalom gigante che tante soddisfazioni ha regalato ai nostri atleti. Si tratta di una "nera" la cui caratteristica principale è quella di essere molto lunga (1255 metri, con un dislivello di 448 m ed una pendenza massima del 53%) che si snoda lungo il bosco partendo dal "Piz la Ila" e arrivando all'abitato di La Villa, in Alta Val Badia. Purtroppo la deviazione rispetto al giro dei quattro passi è abbastanza lunga, richiedendo circa 20 minuti per arrivare e 20 minuti per ritornare nel giro. Dunque si possono affrontare 2, massimo 3 piste se si vuole concludere il giro in tempo.
Porta Vescovo: arrivati ad Arabba, ci si trova di fronte a due impianti, una telecabina e una funivia, che portano ai 2478 m di Porta Vescovo. Da qui partono quattro piste, due nere e due rosse, veramente impressionanti. Ci si trova di fronte a muri molto larghi, a pendenza costante, sui quali lo sciatore tecnico può veramente sbizzarrirsi e provare emozioni uniche. Qui bisognerebbe avere tutta la mattina, ma ci si può giocare 2, massimo 3 risalite e poi bisogna andare.
Saslong e Ciampinoi: due piste molto belle, che partono dalla località Ciampinoi (2249 m) e arriva a Santa Cristina la saslong, a Selva di Val Gardena la Ciampinoi. Entrambe belle e tecniche, la Saslong è più lunga e meno impegnativa, certo se non la si è mai fatta, vale la pena di vedere le famose "gobbe del cammello" o i mitici "prati del ciaslat".
Quali fare? Si possono anche fare tutte, ma non sono concessi "bis" e se c'è affollamento, si rischia di non arrivare in tempo. Considerando anche che la neve si deteriora nel pomeriggio, dunque l'ultima classica la si farebbe comunque in condizioni non ottimali, conviene concentrare al mattino due puntate alle grandi classiche e dedicare il pomeriggio al bel panorama e magari a una sosta in più in qualche terrazza panoramica.
Il mio consiglio è quello, partendo da Canazei, fare il giro in senso antiorario (Sella Ronda Verde) e partire con 2-3 Porta Vescovo di prima mattina, quindi fare 2 volte le Gran Risa verso le 12.30, e rientrare senza ulteriori deviazioni.
Oppure fare il giro opposto: sempre da Canazei, prendere il Sella Ronda Arancione, arrivare prima sulla Saslong, farne 2 o 3, quindi andare sulla Gran Risa, farne un paio, e rientrare.
Fatto una volta, il giro dei quattro passi lo si può anche archiviare. Molto più interessante fare tour "parziali", concentrandosi sulle grandi classiche, come vedremo in prossimi articoli.
Andrea Tibaldi - Maestro di sci - SEGUIMI su YOUTUBE
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