Nel Lazio la diffusione della vite risale almeno agli Etruschi, che si sa per certo la coltivarono nel viterbese. Fu tuttavia ai tempi degli antichi romani, con l'elevazione di Roma a capitale imperiale, che la coltivazione della vite subì uno sviluppo notevole.
La coltivazione della vite (e quella dell'ulivo) trovava il suo habitat ideale sui colli vulcanici dei Castelli Romani; il vino prodotto, tuttavia, era il frutto di una rudimentale coltivazione e vinificazione ed era di scarsa qualtà. Bisognerà attendere l'Alto Medioevo, nel XII secolo, perché il Lazio elabori una vitivinicoltura di qualità: nel 1406, al tempo del Papa Gregorio XII, le norme che governavano la produzione del vino vennero codificate negli 'Statuti dell'agricoltura', ma nei secoli XVIII e XIX la coltura del vino decadde nello Stato della Chiesa, fino all'arrivo dei piemontesi.
Alla fine dell'800 i vini più noti del Lazio erano tutti ottenuti da vitigni autoctoni: Castelli Romani, Frascati, Marino ed Est! Est!! Est!!!. L'evoluzione moderna della viticoltura laziale è stata realizzata attraverso lo sviluppo delle cantine sociali, che hanno fornito impianti di vinificazione di dimensioni industriali, mentre le aziende innovative sono nate solo negli ultimissimi anni.
Nel Lazio i vitigni a bacca bianca sono prevalenti sia per numero che per estensione dei vigneti: oltre al Trebbiano troviamo la Malvasia Bianca di Candia e quella del Lazio, il Bellone, il Bombino, il Cacchione, il Grechetto ed il Moscato di Terracina. Tra le uve a bacca rossa possiamo ricordare il Cesanese, il Ciliegiolo, il Nero Buono, il Sangiovese ed il Montepulciano.
Oggi il Lazio è la terza regione per numero di DOC, dopo Piemonte e Toscana, contando su un totale di 26 DOC, oltre a 4 IGT; la superficie coltivata a vite è di 38.000 ettari, con produzione totale di vino di 2,3 milioni di ettolitri, 1,08 dei quali sono DOC.
Colli Etruschi Viterbesi DOC
D.M. 11/09/96 (G.U. n. 222 del 22/09/96)
In un’ampia zona della provincia di Viterbo, comprendente l’intero territorio di trentotto comuni, capoluogo compreso, si produce questo vino nelle tipologie:Bianco (secco o amabile),Rosso (secco o amabile),Rosso Novello,Rosato (secco o amabile),Procanico,Grechetto,Rossetto (secco o amabile),Moscatello (secco o amabile), Moscatello Passito, Sangiovese Rosato (secco o amabile), Greghetto,Violone,Canaiolo o Cannaiola Amabile,Merlot.
Tarquinia DOC
D.M. 09/08/96 (G.U. n. 201 del 28/08/96)
In un’ampia zona, comprendente in tutto o in parte il territorio di quindici comuni della provincia di Roma e di altrettanti della provincia di Viterbo, tra cui Tarquinia (da cui il nome), si produce questo vino nei tipi:Bianco Secco,Bianco Frizzante,Bianco Amabile,Rosso Secco,Rosso Novello,Rosso Amabile,Rosato.
Velletri DOC
D.M. 31/03/72 (G.U. n. 190 del 22/07/72)
Nell’intero territorio amministrativo di Velletri e Lariano, in provincia di Roma, e in parte di quello di Cisterna, in provincia di Latina, si produce questo vino nei tipi:Bianco,Rosso.
Vignanello DOC
D.M. 14/11/92 (G.U. n. 278 del 25/11/92)
Nell’intero territorio dei comuni di Vignanello, Vasanello, Bassano in Teverina, Corchiano e in parte di quello di Soriano nel Cimino, Fabrica di Roma e Gallese, tutti in provincia di Viterbo, si producono i seguenti vini: Bianco,Rosso,Rosato,Greco,Greco Spumante. Questi ultimi due vini possono essere designati e presentati anche come "Greco di Vignanello".
Zagarolo DOC
D.M. 29/05/73 (G.U. n. 215 del 21/08/73)
I vini di Zagarolo, già conosciuti nel 1500, sono ancora oggi apprezzati. Sono prodotti nella zona viticola ad ovest di quella del vino "Montecompatri-Colonna" che si trova e si spinge verso sud sino a Zagarolo (Roma), con le stesse uve dei vari vini dei "Castelli"; ha colore giallo paglierino più o meno intenso; odore vinoso, delicato, gradevole; sapore secco o amabile, morbido, caratteristico, armonico. Gradazione minima: 11,5°. Con una gradazione minima di 12,5° può portare in etichetta la qualificazione "superiore". Uso: da pasto se secco, da fine pasto se amabile.
Colli Lanuvini DOC
D.M. 08/02/71 (G.U. n. 182 del 20/07/71)
Nella zona collinare, che inizia dal lago di Nemi e si estende verso sud fino quasi alle porte di Aprilia, comprendente l’intero territorio del comune di Genzano e parte di quello di Lanuvio, in provincia di Roma, con le uve di Malvasia bianca di Candia e puntinata (massimo 70%), di Trebbiano toscano, verde e giallo (minimo 30%) ed eventualmente con quelle di altri vitigni a bacca bianca della zona (massimo 10%), si produce questo vino dal colore giallo paglierino più o meno intenso; odore vinoso, delicato e gradevole; sapore secco o amabile, sapido, di giusto corpo, armonico, vellutato. Gradazione minima: 11°, che diventano 11,5° per il tipo "superiore". Uso: da pasto se secco, da fine pasto se amabile.
Cori DOC
D.M. 11/08/71 (G.U. n. 213 del 25/09/71)
Dalla vinificazione delle uve di diversi vitigni, prodotte nel ristretto territorio del comune di Cori ed in parte in quello di Cisterna, entrambi in provincia di Latina, si ottengono due vini che hanno da tempo acquisito sul mercato una certa rinomanza.Bianco e Rosso.
Est! Est!! Est!!! Di Montefiascone DOC
D.M. 03/03/66 (G.U. n. 111 del 07/05/66)
La celebrità e il nome di questo vino della provincia di Viterbo risalgono al principio del XII secolo. Si narra che il vescovo Monsignor Giovanni Defuk, al seguito dell’imperatore Enrico V, avesse incaricato il suo coppiere Martino a precederlo nel viaggio verso Roma e a selezionare per lui i vini delle migliori cantine indicando la presenza di un buon vino con un "Est" vicino alla porta delle osterie. Giunto a Montefiascone, Martino si ritrovò a degustare un vino così squisito che scrisse tre volte la parola indicatrice, rafforzandone l’importanza e la perentorietà. Ottenuto dalle uve di Trebbiano toscano (Procanico), Malvasia bianca toscana e Rossetto (Trebbiano giallo), è un vino dal colore paglierino più o meno intenso, brillante; odore fine, caratteristico, leggermente aromatico; sapore secco, abboccato o amabile, sapido, armonico, persistente. Gradazione minima: 10,5°. Uso: da pasto se secco, da fine pasto se abboccato o amabile. Può essere prodotto anche nel tipo "spumante".
Aleatico di Gradoli DOC
D.M. 21/06/72 (G.U. n. 217 del 22/08/72)
Nella zona collinare che si affaccia sulla sponda nord-orientale del lago di Bolsena e che comprende l’intero territorio del comune di Gradoli, Grotte di Castro e San Lorenzo Nuovo e parte di quello di Latera, in provincia di Viterbo, esclusivamente con le uve dell’omonimo vitigno si produce questo vino dal colore rosso granato con tonalità violacee; odore finemente aromatico, caratteristico; sapore di frutto fresco, morbido, vellutato, dolce. Gradazione minima: 12°. Uso: da fine pasto. Mediante alcolizzazione si ottengono i tipi "liquoroso" e "liquoroso riserva". Il primo ha colore rosso granato più o meno intenso, talvolta con riflessi violacei; odore aromatico, delicato, caratteristico; sapore pieno, dolce, armonico, gradevole. Gradazione minima: 17,5°. Affinamento obbligatorio (dalla data di alcolizzazione): sei mesi. Il secondo ha colore rosso granato più o meno intenso, tendente talvolta all’arancione; odore aromatico, caratteristico dell’invecchiamento in botte di rovere; sapore pieno, dolce, più o meno tannico, armonico, gradevole. Gradazione minima: 17,5°. Invecchiamento obbligatorio (in botti di rovere): due anni. Affinamento obbligatorio (dalla data di alcolizzazione): un anno. Uso: da dessert.
Aprilia DOC
D.M. 22/11/79 (G.U. n. 107 del 18/04/80)
La zona vinicola di Aprilia, in provincia di Latina, non ha, a differenza di altre zone, tradizioni secolari, in compenso però i suoi viticoltori hanno saputo valorizzare in pochi anni la nuova produzione che ha già acquistato una buona notorietà. Qui vengono prodotti tre tipi di vino:Trebbiano,Sangiovese,Merlot.
Atina DOC
Dd 26/04/99 (G.U. n. 103 del 05/05/99) In provincia di Frosinone, in tutto o parte del territorio amministrativo di una decina di comuni, tra cui quello di Atina (da cui il nome), si producono i seguenti vini rossi:Rosso,Cabernet.
Bianco Capena DOC
D.M. 19/05/75 (G.U. n. 292 del 05/11/75)
Prodotto in tutto il territorio comunale di Capena e in parte di quello di altri comuni della provincia di Roma, con le uve provenienti dai vitigni Malvasia (Malvasia di Candia, del Lazio e di Toscana), Trebbiano (toscano, romagnolo e giallo), da soli o congiuntamente, con l’eventuale aggiunta di Bellone e Bombino (noto come Uva di Spagna); è un vino dal colore giallo paglierino più o meno intenso; odore leggermente aromatico, fine, caratteristico; sapore asciutto o leggermente abboccato, caratteristico e gradevole. Gradazione minima: 11°. Con una gradazione di 12° può portare in etichetta la qualificazione "superiore". Uso: da pasto se secco, da fine pasto se abboccato.
Castelli Romani DOC
Dd 04/11/96 (G.U. n. 266 del 13/11/96)
In provincia di Roma, in tutto o parte del territorio amministrativo di una ventina di comuni, capoluogo compreso, e nell’intero territorio di Cori e in parte di quello di Aprilia e di Cisterna di Latina, in provincia di Latina, si produce questo vino nelle tipologie:Bianco (secco, amabile, frizzante, novello),Rosso (secco, amabile, frizzante, novello),Rosato (secco, amabile, frizzante).
Cerveteri DOC
D.M. 30/10/74 (G.U. n. 64 del 07/03/75)
Nell’intero territorio comunale di Cerveteri (da cui il nome), Ladispoli, Santa Marinella e Civitavecchia e in parte di quello di Roma, Allumiere e Tolfa, tutti in provincia di Roma, e in parte di quello di Tarquinia, in provincia di Viterbo, si produce questo vino nelle tipologie: Bianco Secco,Bianco Frizzante,Bianco Amabile, Rosso Secco,Rosso Novello,Rosso Amabile,Rosato.
Frascati DOC
D.M. 03/03/66 (G.U. n. 119 del 16/05/66)
È uno dei più noti vini dei "Castelli", prodotto lungo le pendici vulcaniche e sui terreni che fanno capo a Frascati ed altri comuni in provincia di Roma. Apprezzato da secoli (veniva infatti servito nelle mense principesche e borghesi di Roma), è ottenuto dalle uve dei vitigni Malvasia bianca di Candia e Trebbiano toscano, con l’eventuale aggiunta di quelle di Greco e Malvasia del Lazio e di altre varietà di vitigni a frutto bianco della zona (massimo 10%); ha un colore paglierino più o meno intenso; odore vinoso, con profumo caratteristico delicato; sapore sapido, morbido, fine, vellutato. A seconda del contenuto in zuccheri residui si ottengono i tipi: "secco", "asciutto", "amabile" e "canellino" (o "dolce"). Gradazione minima: 11°. Con 11,5° può avere la qualificazione "superiore". Uso: da pasto se secco o asciutto, da fine pasto se amabile o dolce. Se imbottigliato entro il 31 dicembre dell’annata di produzione delle uve, questo vino può essere designato "novello" con le seguenti caratteristiche: colore paglierino più o meno intenso; odore vinoso intenso, fruttato che ricorda l’uva ammostata; sapore sapido, morbido, leggermente acidulo, talvolta vivace. Gradazione minima: 10,5°. Viene prodotto anche nel tipo "spumante" con spuma vivace; perlage fine, persistente; colore paglierino più o meno intenso; odore vinoso, etereo e delicato con leggero profumo caratteristico; sapore sapido, vivace ed armonico. Gradazione minima: 11,5°.
Genazzano DOC
D.M. 26/06/92 (G.U. n. 160 del 09/07/92)
La zona di produzione di questi due vini comprende l’intero territorio del comune di Genazzano e parte di quello di Olevano Romano, San Vito Romano, Cave, in provincia di Roma, e di Paliano, in provincia di Frosinone.
Lazio IGT D.M. 22/11/95 (G.U. n. 302 del 29/12/95)
Marino DOC
D.M. 06/08/70 (G.U. n. 279 del 03/11/70)
La notorietà di questo gradevole vino, prodotto nel territorio del comune di Marino e in parte di quello dei comuni di Roma e di Castelgandolfo, risale al 1500. Ottenuto dalle uve dei vitigni Malvasia di Candia (localmente nota come Malvasia rossa), Trebbiano toscano, romagnolo, giallo e Trebbiano di Soave, Malvasia del Lazio (localmente nota come Malvasia puntinata), con una piccola aggiunta di altre uve bianche della zona, è un vino dal colore che va dal giallo paglierino al paglierino scarico; odore vinoso e delicato; sapore secco o abboccato o amabile o dolce, caratteristico, fruttato. Gradazione minima: 11°. Con una gradazione minima di 11,5° può portare la qualificazione "superiore". Uso: da pesce se secco, da fine pasto se amabile o dolce. Si produce anche nel tipo "spumante".
Montecompatri Colonna DOC
D.M. 19/10/87 (G.U. n. 104 del 05/05/88)
Tra i rinomati vini dei "Castelli Romani" c’è anche questo prodotto nei territori comunali di Colonna, di Montecompatri e di altri comuni della provincia di Roma. Ottenuto dalle uve di Malvasia (bianca di Candia e puntinata), Trebbiano (toscano, verde e giallo) con l’eventuale aggiunta di quelle di Bellone e Bonvino, ha colore paglierino più o meno intenso; odore vinoso, delicato, gradevole; sapore secco o asciutto o amabile o dolce, caratteristico, armonico. Gradazione minima: 11°, che diventano 11,5 per il tipo "superiore". Uso: da pasto se secco, da fine pasto se amabile o dolce. Viene prodotto anche nei tipi "frizzante" "amabile" o "dolce".
Orvieto DOC
D.M. 07/08/71 (G.U. n. 219 del 31/08/71)
Vedi descrizione nella regione Umbria
Cesanese del Piglio DOC
D.M. 29/05/73 (G.U. n. 216 del 22/08/73)
Nel ristretto territorio collinare dei comuni di Piglio e Serrone e in parte di quello di Acuto, Anagni e Paliano, tutti in provincia di Frosinone, con le uve di Cesanese di Affile e/o Cesanese comune, con l’eventuale piccola aggiunta (10%) di quelle di Sangiovese, Montepulciano, Barbera, Trebbiano toscano (Passerana), Bombino bianco, si ottiene questo vino dal colore rosso rubino tendente al granato con l’invecchiamento; odore delicato, caratteristico del vitigno di base; sapore morbido, leggermente amarognolo. A seconda del contenuto in zuccheri residui si ottengono i tipi "secco", "asciutto", "amabile" e "dolce". Gradazione minima: 12°. Uso: da pasto se secco o asciutto, da fine pasto se amabile o dolce. Si produce anche nei tipi "spumante naturale" o "frizzante naturale".
Cesanese di Affile DOC
D.P.R. 29/05/73 (G.U. n. 225 del 31/08/73)
È questo un altro vino "cesanese" ottenuto con le stesse uve a frutto nero con cui si preparano le altre due denominazioni. L’unica differenza risiede nella zona di produzione che comprende l’intero territorio dei comuni di Affile, Rotaie e parte di quello di Arcinazzo (tutti in provincia di Roma).
Cesanese di Olevano DOC D.M. 29/05/73 (G.U. n. 221 del 28/08/73) Con le stesse uve degli altri "cesanesi", prodotte però nel comune di Olevano Romano ed in parte in quello di Genazzano, entrambi in provincia di Roma, si ottiene questo vino nelle stesse tipologie e con le stesse caratteristiche organolettiche dei precedenti.
Circeo DOC
Dd 14/06/96 (G.U. n. 160 del 10/07/96)
In parte del territorio dei comuni di Latina, Sabaudia, San Felice Circeo e Terracina, in provincia di Latina, viene prodotto questo vino nelle seguenti tipologie: Bianco (secco o amabile),Rosso (secco o amabile), Novello, Rosato (secco o amabile), Trebbiano,Sangiovese,Sangiovese Rosato.
Colli Albani DOC
D.M. 06/08/70 (G.U. n. 280 del 05/11/70)
Sui colli romani che dal lago di Albano si protendono verso sud, in provincia di Roma, con le uve dei vitigni di Malvasia bianca di Candia (localmente nota come Malvasia rossa), Trebbiano (toscano, romagnolo, giallo) e Trebbiano di Soave, Malvasia del Lazio (localmente nota come Malvasia puntinata), con l’eventuale aggiunta di altre uve bianche della zona, si ottiene questo vino dal colore che va dal giallo paglierino al paglierino scarico; odore vinoso e delicato; sapore secco o abboccato o amabile o dolce, caratteristico, fruttato. Gradazione minima: 10,5°. Uso: da pasto se secco, da fine pasto se amabile o dolce. Con una gradazione minima di 11,5° può portare la qualificazione "superiore". Si produce anche nel tipo "spumante". Se viene imbottigliato entro il 20 dicembre dell’annata di produzione delle uve può essere designato vino "novello".
Colli della Sabina DOC
D.M. 10/09/96 (G.U. n. 222 del 22/09/96)
In un’ampia zona, a cavallo tra le province di Rieti e di Roma, comprendente, in tutto o in parte, il territorio di venticinque comuni, si produce questo vino nelle tipologie:Bianco,Bianco Spumante,Bianco Frizzante,Rosso,Rosso Frizzante,Rosso Novello,Rosso Spumante,Rosato,Rosato Frizzante.
Frusinate o del Frusinate IGT
D.M. 22/11/95 (G.U. n. 302 del 29/12/95)
Nettuno IGT
D.M. 22/11/95 (G.U. n. 302 del 29/12/95)
Civitella d'Agliano IGT
D.M. 22/11/95 (G.U. n. 302 del 29/12/95)
Colli Cimini IGT
D.M. 22/11/95 (G.U. n. 302 del 29/12/95)
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