Indirizzo: Via De Luca, 23
Località: SantAntonio Abate
Provincia: Napoli
Telefono: 081 3903300 - 8735300 - 337 1135440
Prodotti: frutta, verdura, legumi
Note: Produttore e trasformatore di "carciofo violetto di Castellammare", presidio Slow food. Il carciofo di Castellammare è un sottotipo della varietà Romanesco, da cui si differenzia per l'epoca di produzione anticipata e il colore delle bratte, verdi con sfumature viola. La precocità è data dalla particolare mitezza del clima e dall'abitudine di rigenerare le piante ogni anno. All'epoca della ripresa vegetativa vengono scelti i migliori carducci, i germogli erbacei laterali che spuntano tutt'intorno alle piante madri, prelevati insieme a piccole porzioni di rizoma e trapiantati a dimora. Un'altra particolarità è data dall'antica tecnica colturale, tradizionalmente associata a tale varietà . Era uso, infatti, coprire la prima infiorescenza apicale (mamma o mammolella) con coppette di terracotta (pignatte o pignattelle) realizzate a mano da artigiani locali. La protezione dai raggi del sole, assicurata dalla pignatta nella fase di accrescimento del carciofo, lo rende particolarmente tenero e chiaro. La piana che dalle pendici del Vesuvio si stende fino a Castellammare e Sant'Antonio Abate, è storicamente uno dei centri di riferimento per l'orticoltura del centro-sud Italia. Negli ultimi trent'anni, la cementificazione selvaggia e il boom della floricoltura hanno notevolmente ridotto gli spazi dedicati alle coltivazioni tradizionali. Il Presidio mira alla riconversione all'orticoltura dei terreni storici, attraverso la promozione di uno dei prodotti simbolo della cucina campana e napoletana in particolare. Il carciofo è un ingrediente dalla grande versatilità , impiegato in diverse preparazioni, dall'antipasto al secondo. Ha un legame forte con la tradizione della Pasqua, che normalmente coincide con il periodo centrale della produzione. In particolare, il carciofo arrostito nella brace è il piatto simbolo del lunedì di Pasquetta. Si usa il carciofo intero, posto direttamente nella brace di un barbecue. Quando è cotto (dopo circa mezz'ora) viene ripulito delle foglie bruciacchiate, condito con sale, pepe, prezzemolo, aglietto fresco e un filo di olio e consumato in abbinamento agli insaccati della tradizione contadina (in particolare dei Monti Lattari): salame e soppressata. C'è, poi, il carciofo m'buttunata (ripieno), preparato togliendo le foglie esterne più tenaci. Il ripieno è costituito da formaggi, salumi (tagliati a dadini), uova, sale, pepe, parmigiano grattugiato, prezzemolo, pane raffermo bagnato e strizzato, il tutto unito a una parte di torso di carciofo tagliato. Una volta riempito il carciofo, lo si stufa in una casseruola con un po' di acqua, sale e olio per una trentina di minuti. Si serve con un contorno di crostini imbevuti nel sughetto di cottura.
Filetti di merluzzo in padella: un piatto classico ma intrigante che può essere preparato in pochissimo tempo anche da chi ha poca dimestichezza con i fornelli.
Il conosciutissimo fish and chips non è solo uno dei piatti più famosi della cucina britannica, ma per gli abitanti del Regno Unito non è niente di meno che un'autentica istituzione.
La particolarità della cucina siciliana sta soprattutto nella commistione di culture che hanno contribuito a creare dei piatti davvero unici.
Aceto di vino: quale scegliere per le ricette, bianco o rosso? Scopri le caratteristiche dell’aceto di vino, i pro e i contro e i prodotti bio De Nigris.
La cucina e le ricette tipiche laziali: dall'amatriciana alla porchetta.
Il miele non è una medicina! La nostra battaglia contro la disinformazione.
La cucina regionale piemontese è una delle più ricche e interessanti del panorama italiano, è anche una delle più conosciute e apprezzate all'estero.
La cucina emiliana e romagnola: ricette e piatti tipici.
Per utilizzare i servizi gratuiti della sezione alimentazione devi registrarti gratuitamente.