Indirizzo: Via Spano, 1
Località: Osilo
Provincia: Sassari
Telefono: 079 42541
Prodotti: formaggi
Note: Produttore di "Pecorino di Osilo", presidio Slow food. È un po' più piccolo dei classici pecorini sardi (più stretto di diametro e più alto di scalzo). La crosta è sottile e di colore giallo paglierino, come la pasta. Caratteristica fondamentale della lavorazione è la lunga pressatura della massa caseosa (a volte con l'aiuto di rudimentali presse meccaniche). La pasta è morbida, grassa, untuosa e possiede una grande intensità all'olfatto e un sapore particolarmente aromatico. La stagionatura ideale è di cinque o sei mesi. Durante questo periodo le forme sono periodicamente rivoltate e lavate con acqua e salamoia e la superficie delle forme è unta con una miscela di olio e aceto. Si produce nel territorio di Osilo, ma anche in alcuni comuni limitrofi (Sassari, Ploaghe, Nulvi, Codrongianos, Tergu). La realtà del pecorino di Osilo fortunatamente è ancora molto importante (i pastori che lo producono sono un centinaio) e il prodotto è unico, come unica e straordinaria è la ricotta mustia. Eppure la produzione è frammentata e decisamente ridotta rispetto alle potenzialità : la maggioranza dei pastori conferisce il latte a grandi caseifici e non possiede i locali e le attrezzature necessarie per la produzione e la vendita diretta. Il Presidio vuole aiutare i casari a organizzarsi: riunendosi in un'associazione, dotandosi di strutture a norma e di un disciplinare di produzione. Insomma vuol fare emergere uno dei prodotti più interessanti della Sardegna, trasformandolo in un'opportunità di sviluppo - anche turistico - per un territorio splendido, ma poco valorizzato. Il pecorino di Osilo non si differenzia dal classico pecorino sardo soltanto per la forma più piccola e più alta. La pressatura a cui viene sottoposto, infatti, gli conferisce una pastosità che si conserva anche con la stagionatura. I profumi sono quelli tipici del pecorino: note di lana, legno secco e, in qualche caso, di erbe aromatiche. In bocca vi sono invece differenze molto nette: è burroso, fondente, con buone note di nocciola tostata. Con il siero si fa la ricotta mustia: una ricotta a forma di pagnotta schiacciata dal colore ambrato e dal sapore intenso, fresco e leggermente affumicato (il nome mustia indica appunto il processo finale di affumicatura). Si mangia fresca, ma si presta anche a stagionature prolungate.
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