Indirizzo: Via Catania, 74
Località: Leonforte
Provincia: Enna
Telefono: 0935 903209 - 904052
Prodotti: frutta, verdura, legumi
Note: Produttore di "Fava larga di Leonforte", presidio Slow food. Conosciute da sempre, un tempo le fave Larghe di Leonforte erano diffusissime: si coltivavano in rotazione con il frumento. Servivano per arricchire il terreno di azoto e poi erano (e sono ancora) un ingrediente cardine della cucina leonfortese. La coltivazione è ancora oggi completamente manuale, e non è mai abbastanza remunerativa perché troppo laboriosa: così ogni anno i campi di fave si riducono. Per questo è nato un Presidio, per valorizzare questa terra - un'oasi verde nel cuore della campagna arida ennese - attraverso i suoi due prodotti simbolo: le fave, appunto, e le pesche tardive. È in fase di realizzazione un disciplinare di produzione e l'obiettivo prossimo futuro è la costituzione di un consorzio di produttori. Le fave Larghe sono buone e cucivuli, dicono in paese, ovvero cuociono facilmente e non vanno tenute a lungo in ammollo (come gli altri legumi). A fine marzo ci sono quelle verdi, appena raccolte: si bagnano nel sale con le cipollette e si mangiano con il formaggio pecorino (favaiana e cipuddetti) oppure si cucina la frittedda facendole soffriggere in olio extravergine con pancetta e cipolle e poi cuocere a fuoco lento. Quando sono secche si può preparare la pasta ccu' i favi a du' munni, la frascatula (una polenta con finocchietti selvatici e farina di fave abbrustolite e di ceci). Chi fa ancora il pane in casa, dopo averlo sfornato, calia (tosta) un po' di fave secche finché la buccia diventa rossiccia: i favi caliati si sgranocchiano di tanto in tanto, come le patatine. E poi tutti quanti mangiano fave lessate con erbe, aromi e spezie oppure cotte in umido a lungo e profumate con erbe selvatiche (a seconda della ricetta si chiamano favi 'ngriddi, favi pizzicati, maccu, favi vugghiuti e così via).
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