Indirizzo: Via Umberto I, 229
Località: Nizza di Sicilia
Provincia: Messina
Telefono: 380 7337406
Prodotti: frutta, verdura, legumi
Note: Associazione dei produttori di "Limone Interdonato", presidio Slow food. Email: attilio.interdonato@virgilio.it La storia del limone Interdonato incominciò quando, per il colonnello garibaldino Giovanni Interdonato, tutto sembrava finito. Dopo aver sofferto la persecuzione politica per le sue idee liberali, aver combattuto nei moti siciliani con i patrioti di Garibaldi e aver governato nel nome dei Savoia su buona parte del messinese, Interdonato si ritirò a vita privata nella sua villa di Fiumedinisi, per terminare i suoi giorni come tanti nobili del tempo. La sua attività divenne quella, un poco noiosa, di un qualsiasi possidente terriero, con una passione fortissima per l'agrumicoltura. Ma il colonnello Interdonato certamente non immaginava che più delle sue gesta rivoluzionarie, la sua memoria sarebbe stata tramandata da un limone, o meglio, dal frutto di un incrocio tra un cedro e lariddaru, un limone locale. Dopo aver sezionato una gemma di ognuno dei due agrumi, le unì longitudinalmente e le innestò su portinnesti di arancio amaro: il risultato fu un limone di dimensioni medio-grandi, molto simile al cedro, di sapore delicato e poco acidulo, con una buccia a grana finissima, insolita nei limoni siciliani. Per questo è chiamato frutto fino. Anche la scorza è buona, dolce, per niente amara. Ben presto tutta la costiera ionica messinese, e in particolare le valli della fiumara del Nisi, si ricoprirono di limoneti coltivati sui terrazzamenti in pietra a secco, visibili tuttora da chi percorre la strada costiera da Messina a Catania. LInterdonato è una varietà precoce, già pronto dalla fine di settembre. Per un mese circa è l'unico limone sul mercato, ma questo periodo di primizia è l'unico durante il quale i coltivatori riescono a spuntare un buon prezzo. Dopo, il mercato è invaso dai limoni argentini, spagnoli, marocchini, che hanno una forma più regolare ma che, soprattutto, permettono margini di guadagno superiori ai rivenditori. Questa situazione, a partire dagli anni 80, ha generato una crisi commerciale che ha ridotto le coltivazioni di oltre la metà : dei cinquemila ettari di limoneto nella riviera Jonica della provincia di Messina, oggi ne sono rimasti meno di 3 mila, di cui solo mille di Interdonato. Le piccole aziende locali, che raramente superano lettaro di superficie, e i terreni accidentati non permettono facili ammodernamenti colturali. Se un tempo, nonostante, quasi tutti riuscivano a far studiare i figli e a vivere grazie al ricavato della cota, cioè della raccolta dei limoni, oggi ciò non è più possibile e nei paesi della costa rimangono solo gli anziani a coltivare il frutto fino. Intanto inizia a porsi anche un grave problema ambientale: i muretti di pietra a secco, le armacie o armacere che contengono il terreno delle terrazze ove sono coltivati gli agrumi che per la loro bellezza venivano chiamati i giardini, privi di manutenzione, crollano e, a ogni pioggia, aumentano le frane. Se entro i prossimi anni non si invertirà la tendenza all'abbandono, tutta la costa correrà seri rischi di dissesto idrogeologico e di desertificazione. Fino al secondo dopoguerra il mercato del limone Interdonato era principalmente lInghilterra, dove era molto apprezzato quale limone da tè per la sua dolcezza e l'aroma poco invadente. È ottimo fresco in insalata, tagliato a spicchi e condito con olio, aceto e sale: il pasto salubre e abituale dei contadini della zona. In alternativa si possono cospargere gli spicchi di limone con una spolverata di zucchero, lasciare riposare in frigo per alcune ore e consumare.
Filetti di merluzzo in padella: un piatto classico ma intrigante che può essere preparato in pochissimo tempo anche da chi ha poca dimestichezza con i fornelli.
Il conosciutissimo fish and chips non è solo uno dei piatti più famosi della cucina britannica, ma per gli abitanti del Regno Unito non è niente di meno che un'autentica istituzione.
La particolarità della cucina siciliana sta soprattutto nella commistione di culture che hanno contribuito a creare dei piatti davvero unici.
Aceto di vino: quale scegliere per le ricette, bianco o rosso? Scopri le caratteristiche dell’aceto di vino, i pro e i contro e i prodotti bio De Nigris.
La cucina e le ricette tipiche laziali: dall'amatriciana alla porchetta.
Il miele non è una medicina! La nostra battaglia contro la disinformazione.
La cucina regionale piemontese è una delle più ricche e interessanti del panorama italiano, è anche una delle più conosciute e apprezzate all'estero.
La cucina emiliana e romagnola: ricette e piatti tipici.
Per utilizzare i servizi gratuiti della sezione alimentazione devi registrarti gratuitamente.