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Dopo aver smontato le tende partiamo verso sud e ci fermiamo a Sibenik, una bella e grande città in cui troviamo un bellissimo centro storico e un altrettanto bel mercato, molto popolato di gente locale che fa spesa (i turisti sono tutti nel centro storico).
Troviamo una formaggeria che sembra molto professionale, assaggiamo qualche formaggio e ne compriamo uno costosissimo, ma che non ci soddisfa. Meglio acquistare il formaggio fresco nei tipici banchetti, come quelli nelle foto qui sotto: sono sempre piuttosto gustosi e non costano molto. La signora dei formaggi vende anche la pasta già stesa per fare la backlava (un dolce a base di noci e miele) e il burek: si tratta di una sfoglia molto tenace e piuttosto spessa (come la nostra pasta per le lasagne) per il burek, molto sottile per la backlava.
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Finalmente troviamo un produttore artigianale di salumi (pure troppo, vedi foto qui sotto) e acquistiamo una salsiccia affumicata (rigorosamente da cuocere)..
Acquistiamo anche del pane e una specie di rotolo ripieno di marmellata di amarene, veramente pessimo.
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Dal macellaio (foto sotto) che, come da tradizione croata, espone dei bei pezzettoni di carne appesi in bella vista fuori dal bancone, acquistiamo il solito agnello che, al solito, sarà più che soddisfacente.
Acquistiamo anche delle noci già sgusciate, buone e a prezzo interessante, mentre non ci facciamo ingannare dai fichi secchi, visto che in giro se ne trovano ovunque direttamente dall'albero.
Prendiamo un mezzo pollo dalla rosticceria, con il quale pranzeremo, che si rivelerà piuttosto buono.
La gente va a casa con chilate di peperoni gialli, che dicono veramente poco alla vista, ma che a quanto pare sono la verdura più gettonata; oltre a pomodori e cipolle. La peperonata è servita...
Ovviamente io non sono da meno e compro pomodori, peperoni e melanzane con cui cucinerò la salsiccia l'indomani.
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Ripartiamo quindi verso sud e ci stanziamo a Zaboric nell'unico campeggio degno di questo nome della zona: gli altri sono cortili di case adibiti a campeggio. Qui c'è il bar sulla spiaggia con la TV per godersi gli ultimi giorni di olimpiade. Scopro anche con piacere che l'acqua del mare è calda e calma e si nuota molto bene, visto che siamo dentro a una grande insenatura.
Nelle vicinanze di Sibenik c'è il parco naturale di Krka, con cascate e vegetazione verdeggiante. Partiamo alla volta di Drnis, dove troviamo un paesello mica tanto grande: c'è un piccolo mercato in piazza e qualche negozio tra cui una rosticceria che vende porchetta, un panificio, e un prosciuttificio. Quest'ultimo, sotto il portico, vende il tipico prosciutto dalmata: ne acquistiamo qualche fetta e finalmente rimaniamo impressionati da quanto è buono. Non si può valutare un prodotto solamente assaggiandolo una, due, tre e a volte nemmeno dieci volte. Ora posso dire con certezza che il prosciutto dalmata buono esiste: affumicato quanto basta, sapido ma non salato, veramente squisito. Un prodotto che difficilmente mi dimenticherò.
Ottimo anche il burek e il pane acquistato però nel forno che sta imboscato nella viuzza di fronte alla rosticceria, dall'altra parte della piazza.
Di rientro mi fermo in una rosticceria, alla ricerca dell'agnello arrostito a mo' di porchetta. Un signore mi fa entrare nello scantinato, dove trovo l'attrezzo per arrostire e in cantina, un paio di porchette appese ai ganci, probabilmente del giorno prima (si spera). Rifiuto gentilmente (come minimo mi avrebbe tagliato metà porchetta) e comunque di agnello nemmeno l'ombra. Un altro rosticcere ci dirà che ormai è una rarità e in zona nessuno lo fa più (anche se nelle immagini pubblicitarie tutti lo riportano).
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Arriviamo al parco e scopriamo che si paga 8 euro a testa solamente per metterci piede. Ci rifiutiamo di pagare per entrare in un parco, quindi ci rechiamo a Skradin, un paesello turistico dove vendono qualunque cosa a peso d'oro: questo parco è una vera e propria trappola per turisti! I prezzi dei prodotti tipici sono veramente ridicoli, sarebbero da truffa anche in Italia.
Lungo la via principale c'è una enoteca che vende prodotti di una grande azienda locale che produce dal vino alla grappa passando per olio e miele, con prezzi decenti. Il gestore è simpatico e ci intratteniamo con lui parlando di cibo, di birra e di vino. Assaggiamo un vino bianco croato, il Debit, veramente buono e un dolce a base di fichi secchi abbastanza privo di significato.
Di rientro, i campi minati non ancora bonificati, segnalati come zone di pericolo, ci ricordano che qui c'era il fronte. È l'unico posto in Croazia dove abbiamo notato i segni ancora presenti della guerra di Bosnia.
La sera provo a pescare nella punta di fronte all'isola di Tmara: raggiungo la piccola isoletta che sta di fronte alla punta e la circumnavigo, ma non trovo nulla e prendo un bel cappotto. Continua la congiunzione negativa...
Affittiamo la barca da un simpatico signore che si chiama Remo, a Brodarica (i contatti li abbiamo presi in campeggio). Tutto rigorosamente senza contratti di alcun genere: visti i precedenti, preferiamo non pensarci e sperare che vada tutto bene. Quantomeno non lo abbiamo ancora pagato!
In effetti va tutto bene ma non troviamo mai fondali interessanti per la pesca e le secche sono veramente una tristezza. Prendo un paio di occhiate e un sarago, buoni per la cena. Le ricciole da 10 kg che avevo immaginato rimarranno nei miei sogni.
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Il giorno seguente si parte per l'ultima tappa: ormai siamo vicini a Split (Spalato).
La mattina della partenza faccio l'ultima nuotata, che non dimenticherò mai: il mare è uno specchio, la visibilità supera i 20 metri. Parto per il largo, puntando l'isola di fronte al campeggio distante circa 1,5 km. Quando il fondo scompare dalla vista, mi assale un insolito senso di disagio che non esiste quando il fondale scompare dopo 5-10 metri di profondità. Lì la sensazione di avere sotto una colonna d'acqua di 30 metri è forte, presente, e questo m'inquieta, anche se non c'è motivo di aver paura. Mi fermo, e mi guardo attorno. Il mare è piatto, sembra olio, se metto gli occhi a pelo d'acqua riesco a vedere la superficie dell'acqua per centinaia di metri. È incredibile. Mentre rientro, e torno a vedere il fondo, vedo sul fondo le ombre proiettate dalle onde che creo nuotando che si spostano insieme a me verso riva. Sono il solo a perturbare il mare. Fantastico.
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Croazia - Sibenik, Zaboric, Skradin, Drnis
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