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Nulla è programmato da qui in poi... Decidiamo di iniziare la discesa verso Spalato e di fermarci lungo la strada dove ci sembra più interessante il paesaggio. Arriviamo a Rijeka, la vecchia e famosa Fiume, verso le 12.30, quando i negozi e il mercato sono ormai in chiusura. La città sembra molto bella e decidiamo di fare un giretto, parcheggio lungo la strada che costeggia il mare... Al che scopriamo di essere esattamente di fronte al mercato! Che effettivamente sta chiudendo, ma molti banchetti sono ancora aperti. Il mercato di Rijeka è veramente enorme, uno dei più grandi che abbiamo visto in Croazia: ci sono strutture coperte separate per la carne e per il pesce, almeno 3 capannoni, più tutta la zona esterna con frutta, verdura, panifici.
Acquistiamo una sorta di pane carasau, e qualche formaggio di capra e pecora, un po' costosi, ma interessanti.
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Ripartiamo e scopriamo che l'isola di Krk è servita da un ponte. Sarebbe un peccato non visitare almeno un isola croata... E prendiamo il ponte, pagando un pedaggio di 4 euro circa (andata e ritorno). Arriviamo a Krk (la città omonima), un bel paese, ma un po' troppo turistico per i nostri gusti.
Decidiamo di tornare verso Malinska e ci sistemiamo nel grande campeggio. Facciamo subito un giretto in mtb sul lungomare, verso sud, arrivando fino al paese successivo: un bel giro che si può fare a piedi (2 ore andata e ritorno) o in bicicletta (45 minuti).
Nuotatina serale per perlustrare il fondale... Che si presenta, come al solito, un po' triste: inadatto per pescare, dunque il giorno successivo, dopo un giro in mtb mattutino, abbiamo in programma la ripartenza verso sud.
Al mattino prendiamo uno dei sentieri consigliati dalla mappa che abbiamo preso all'ufficio del turismo il giorno precedente. Colazione con i primi fichi della stagione (ehm... Non saranno gli unici...), venduti da una contadina che li espone insieme all'olio e alle solite grappe nelle bottiglie della coca cola.
Purtroppo sbagliamo sentiero e ci ritroviamo un una "selva oscura" sempre più impraticabile... Un allenamento di coordinazione tra sassi e radici, che tutto sommato male non fa.
Di rientro primo pranzo al ristorante della vacanza, dove mangio i famosi cevapcici, un piatto simbolo della Croazia, con un pane piatto, la salsa a base di peperone, e la cipolla cruda. Laura sceglie i classici calamari con salsa a base di olio, aglio e prezzemolo. Spesa 20 euro circa con acqua e birra... Il risparmio rispetto all'Italia, in queste zone turistiche, non è molto.
Chi è stato in Croazia narra di fantasmagoriche grigliate di pesce. Ma la cucina Croata è altro. I cevapcici (o cevapi) sono un piatto molto diffuso: sono delle semplicissime polpette cilindriche di carne trita di maiale e manzo. Nel nord è diffusa una variante con cipolla tritata e spezie (paprica, pepe, ecc), presente anche in Friuli. Vengono cotti alla piastra e serviti con una salsa tipica a base di peperoni, l'Ajvar (simile alla nostra peperonata), che può essere dolce o piccante. Vengono serviti anche con un pane piatto (tipo pane-pizza) e cipolla cruda. Si possono acquistare presso tutti i supermercati e i macellai, anche la salsa ai peperoni è venduta confezionata nei supermercati (ed è in genere di buona qualità, anche se contiene oli vegetali generici o olio di girasole).
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Ripartiamo verso sud e imbocchiamo la strada che costeggia il mare: l'ambiente è desertico, a sinistra ripide montagne, a destra il mare. Pochi paesi, pressoché disabitati. Ci fermiamo a Lukovo, dove troviamo un affittacamere lungo la strada. Scendiamo lungo la ripida strada che va in paese: un paesello piccolissimo con qualche decina di turisti, un bar, qualche ombrellone. Un paradiso per chi cerca la tranquillità.
Provo a fare una immersione, ma anche qui di pesce ce n'è pochissimo e il fondale non è dei migliori. Incontro anche degli altri pescatori... Ma loro hanno la barca. Inizio a rendermi conto che senza una barca non si riescano proprio a raggiungere luoghi di pesca interessanti.
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Il giorno successivo ripartiamo, sperando di incontrare un posto interessante per fermarci 4-5 giorni. Questo posto non lo troveremo e quindi raggiungeremo l'ultima meta "prefissata" della vacanza: Biograd.
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Biograd, Zadar (Zara), lago Vransko
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