Il mattino, partenza per l'ultima tappa del nostro viaggio. Arriviamo a circa 25 km da Split (Spalato), presso Trogir, una bella città turistica situata sull'isola di Ciovo, collegata al "continente" da un piccolo ponte. Troviamo un campeggio a Seget, pochi km prima di Trogir. Ci rechiamo immediatamente presso l'ufficio del turismo, poco distante lungo la strada principale, un localino molto sgarrupato con poche risorse da offrire. Troviamo solo la mappa di un percorso ciclabile che sale al monte di 450 metri che sta di fronte al campeggio.
Ci rechiamo quindi al mercato di Trogir, che c'è tutte le mattine adiacente alla strada principale, compriamo qualcosa da mangiare, quindi torniamo in campeggio. Pomeriggio allenamento di nuoto e giretto sull'isola di Ciovo, verso Okrug, per capire dove è possibile fare una battuta di pesca partendo dalla costa. L'isola è piena di turisti e l'unica strada di accesso genera una discreta coda di auto di rientro. Nella costa che si affaccia verso il mare aperto, di fronte all'isola di Kralievac, troviamo un campo da pallanuoto in mare dove ci godiamo qualche scambio visto che c'è una partita in corso.
La sera giretto a Trogir, città stupenda dal punto di vista architettonico e, anche vista la vicinanza da Spalato, molto turistica.
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Il mattino partiamo per l'unico percorso in mountain bike disponibile. Guardando il monte immagino subito che per Laura sarà dura. E infatti, la strada è di circa 4 km, con un dislivello di 450 metri! Più del 10% di pendenza media su sterrato, veramente massacrante. Con qualche sosta, Laura affronta brillantemente il percorso e arriviamo in cima, dove si gode di un panorama unico. I fichi stanno seccando sulle piante, è incredibile come si possano raccogliere dalla pianta direttamente i fichi secchi.
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Rimane il tempo per la spesa al supermercato, dove compriamo una confezione di Ajvar (la peperonata da servire con i cevapcici) e dal macellaio, 4 cevapcici. Come si può notare dal grasso generato in cottura, la carne utilizzata non è proprio magra, ma questo vale in generale per tutti gli hamburger confezionati, anche in Italia.
Pomeriggio, nuoto e giretto sul lungomare che si allontana da Trogir, un percorso lungo circa 4 km pieno di locali e porticcioli, molto bello, che arriva fino a un bagno che propone musica elettronica con tanto di cubista che balla ininterrottamente. Beviamo una birra e torniamo al campeggio, lungo la strada sentiamo uno strano odore di pepe... È un albero di pepe rosa! Il profumo è meraviglioso, e ne raccogliamo un poco da utilizzare in cucina. È sempre bello vedere "sull'albero" cibi così comuni, ma di cui non si conosce la provenienza precisa.
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Partiamo di buon mattino per Spalato, dove visitiamo il mercato, che si trova vicino al porto, adiacente alla città vecchia. Un bellissimo mercato, molto vivo, pieno di produttori di ogni genere. In una salumeria il commesso sta preparando le confezioni sottovuoto del prosciutto.
I croati stanno abusando un po' troppo della tecnologia del sottovuoto: invece di affettare il prosciutto al momento, necessario per apprezzare le caratteristiche del prosciutto, ne mettono sottovuoto quantità industriali e poi lo fanno sudare al sole come se niente fosse. Comunque, ne acquisto un po' di quello appena affettato, ma è deludente.
Da notare gli ossi del prosciutto, in vendita, con i quali i croati preparano la zuppa. L'osso fa le veci della nostra saracca: in tempi di magra, si mangiava il pane strofinato nell'aringa sotto sale, mentre in Croazia si preparava la zuppa con l'osso del prosciutto, riutilizzato più e più volte (leggenda vuole che si passasse di famiglia in famiglia).
Il pomeriggio ultima battuta di pesca... Al solito deludente.
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Il mattino inforchiamo la mtb e partiamo per l'isola di Ciovo. Questa volta andiamo a sinistra dopo il ponte e dopo qualche km arriviamo quasi alla punta meridionale. Il sentiero ciclabile finisce e proseguiamo a piedi fino alla punta.
Rientriamo e pranziamo, io scelgo un bel pezzo di ventresca al mercato, così grasso che ci vorrà tutto il pomeriggio e buona parte della nottata per digerirla.
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Il giorno successivo, la partenza. La mattinata la dedichiamo alle compere presso il supermercato "Mercator", portiamo a casa diverse bottiglie di birra, vino e liquori alle visciole, diverse confezioni di Ajvar, del formaggio fresco, e al mercato compriamo dei formaggi di pecora molto buoni, tra cui il raro formaggio stagionato nella pelle della pecora, molto sapido, ottimo per cucinare (nella foto qui sotto).
Quando cucineremo i cevapi, gustando l'ottimo Ajvar comprato al supermercato, ricorderemo con piacere i bei momenti passati in Croazia. O quando la sera, sul divano, gusterò un bicchiere di Prosec, mi sembrerà di tornare sul dondolo in riva al mare a Brodarica.
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Il viaggio in traghetto è molto comodo perché ci si può sdraiare ovunque e con i sacchi a pelo al seguito riusciamo a dormire abbastanza bene (la partenza è alle 21, con arrivo alle 8 ad Ancona).
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Il mattino del 29 Agosto, ultimo allenamento di nuoto a Pesaro, in vista della mitica coppa Byron del 31 Agosto.
Purtroppo avrò molti problemi con gli occhialini, troppo stretti, e perderò una lente nel tentativo di allentarli. La seconda metà di gara sarà un calvario e il passo ne risentirà molto. Ho concluso il percorso di 7,5 km attraverso il golfo di Spezia in 2h17'.
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