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La prima tappa del nostro viaggio è a Forni di Sopra in uno dei pochi (pochissimi...) campeggi presenti in Friuli, se si escludono quelli sulla costa. Allunghiamo il percorso per visitare la tristemente nota diga del Vaiont, per poi passare da Tramonti di Sopra, scavalcare il passo e scendere verso Ampezzo, per poi risalire verso Forni. Sconsigliamo questo tragitto, soprattutto per i deboli di stomaco: i tornanti sono veramente troppi.
Facciamo una sosta a Puos d'Alpago, dove è tutto chiuso (sono le 13), se capitate in orario visitate questo negozio. Il Tom Tom ci fa sbagliare strada e ci ritroviamo da un produttore di mirtilli e lamponi, dove acquistiamo 500 g di mirtilli giganti. Ci fa assaggiare una grappa e uno sciroppo al pino mugo molto interessanti. Seconda sosta a Tramonti di Sopra dove presso il ristorante del centro assaggiamo la pitina, un salume tipico friulano a base di carne tritata di montone o altra selvaggina, affumicata e leggermente stagionata. Rimaniamo un po' delusi da un salume che sinceramente ci ha detto molto poco: quasi cruda, con un aroma di carne selvatica molto spiccato, sapore molto piatto, data la poca stagionatura. Anche da cotta, con le mele e l'aceto balsamico, non ci è sembrata gran che. Certamente non vale i 40 euro al kg che chiedono i produttori.
Arriviamo al campeggio "Tornerai" di Forni di Sopra, piantiamo la tenda piccola e subito ci informiamo riguardo i giri in bici... Il viaggio è stato lungo e ho bisogno di sgranchire le gambe. Pierino Colman, titolare del campeggio, è uno skyrunner e ciclista, ex biker agonista, che vi potrà consigliare con cognizione di causa visto che conosce tutti i tragitti e le salite della zona.
Mi faccio consigliare da Pierino, che mi indica una strada che va verso le malghe. Capisco immediatamente che con le salite, qui sulle alpi, non si scherza... Vedere il cartello che indica pendenze del 30% (ovviamente è uno scherzo...), 4 km con pendenza media sopra al 12%, con punte del 22%. Fortunatamente è tutta asfaltata... 45 minuti da infarto. Il giorno dopo ho visto le gambe (enormi) di pierino, e ho capito tutto.
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Colazione leggera presso il forno che sta in piazza del Comune a forni di Sopra, pane comune abbastanza buono e brioche fatte con solo burro (a detta della commessa... Che si spera essere sincera). Partiamo per l'anello di Forni, un bel percorso di circa 20 km, con tratti piuttosto impegnativi sia in salita che in discesa.
Ben segnalato (munitevi di cartina che si trova un po' ovunque, presso il campeggio o anche presso l'ufficio del turismo), presenta perse varianti per aggirare i tratti più difficili, soprattutto quello più a valle con un bellissimo single track nel bosco riservato ai più esperti, dove Laura ha avuto non pochi problemi per rimanere in sella.
Dopo l'anello io lascio Laura e proseguo per il rifugio Giaf. Solito cartello 30% e 4 km di salita oltre il 12% con punte del 22%, senza pause, non avevo mai visto una roba così massacrante. Confesso che mi sono fermato a metà per tirare il fiato... Pierino impiega 25 minuti dal parcheggio al rifugio. Io me la sono cavata con un onesto tempo di 35 minuti.
Arrivo in cima e decido di proseguire per il sentiero 341 che porta verso il passo Mauria, variante difficile all'anello. Purtroppo dopo poco mi ferma un ghiaione che mette a dura prova la mia paura per il vuoto. Decido di rientrare, tornando verso il campeggio per l'anello di Forni.
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Il pomeriggio visitiamo il punto vendita di Forni di Sopra di Malga Alta Carnia, che stagiona formaggi presso Laites, un paesino vicino a Sauris. Il giovane titolare (tra l'altro è skyrunner pure lui... Tosti questi friulani!) è molto disponibile e ci spiega il suo lavoro di selezionatore e stagionatore di formaggi, che acquista presso 22 differenti malghe dell'Alta Carnia e stagiona in locali propri. Ci fa assaggiare 6 formaggi di mucca di malghe e annate diverse, una esperienza unica per capire l'influenza dell'alimentazione delle vacche sul gusto del formaggio. L'azienda propone anche formaggi di capra e di pecora veramente interessanti. Noi ci siamo innamorati di due formaggi d'alpeggio del 2005 e del 2006, e della ricotta affumicata di capra.
La malga è il luogo in cui si trasferivano gli uomini addetti all'allevamento e alla produzione del formaggio in estate, per sfruttare i pascoli d'alta quota inaccessibili in inverno. Il formaggio deve essere prodotto sul posto, perché è impensabile di trasportare quotidianamente il latte a valle, dunque nella malga è presente, oltre a tutto il necessario per il sostentamento dei malgari, un piccolo laboratorio per la produzione del formaggio. Questo formaggio, appena penta trasportabile e quindi dopo almeno 20 giorni, viene trasportato a valle dove prosegue la stagionatura in locali appropriati. Un esempio di una giornata in malga.
Il formaggio di malga presenta caratteristiche organolettiche tipiche, dovute al fatto che gli animali si nutrono di erbe spontanee di alta quota ed è ovviamente perso a seconda della zona in cui viene prodotto, perché perse sono le erbe che mangiano le mucche.
Le caratteristiche tipiche del formaggio di malga sono il retrogusto più o meno amarognolo e in genere leggermente piccante, l'aroma vegetale, spesso fermentato, erbaceo, animale. A volte presenta aromi fruttati, ma è raro (gli asiago fatti come si deve spesso hanno spiccati aromi di frutti di bosco). Questo gusto non è certamente molto commerciale e per apprezzarlo bisogna abituarsi e provare perse volte questi formaggi, ma una volta "fatta la bocca" si potranno apprezzare appieno questi prodotti caseari che, se ben fatti, sono tra quelli più affascinanti.
Malga Alta Carnia stagiona anche prosciutti e altri salumi tipici della Carnia, tutti leggermente affumicati, molto buoni anche se purtroppo il salumificio che li prepara utilizza quantità (anche se piccole) di nitriti... Vista la bontà dei formaggi, possiamo perdonare questo peccato... E concentrarci solo su quelli.
A Forni di Sopra c'è anche un produttore di carne affumicata tra cui anche la coscia di pollo, un prodotto più unico che raro, tra l'altro molto economico. L'abbiamo provata trovandola veramente ottima: la trovate in molti negozi del centro, per esempio nella macelleria che sta dall'altra parte della strada principale, rispetto a Malga Alta Carnia.
La sera andiamo a bere una birra nel birrificio artigianale Foglie d'Erba, che è anche pizzeria e hotel. Il birrificio propone una chiara e una scura, entrambe alla spina, a mio parere molto buone, di gradazione leggera e molto fruttate (soprattutto la scura). Anche la pizza che vediamo sui tavoli degli ospiti è molto invitante...
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Al mattino decidiamo di fare una escursione. Io faccio un giro in mtb di "riscaldamento": asfalto fino al passo Mauria, poi si potrebbe salire fino ai fortini del Miaron, ma la gamba è un po' provata dalle salite dei giorni precedenti e quindi scendo dal percorso difficile (il sentiero 341), che sconsiglio (bici in spalla per almeno 2/3 del percorso). Poi colazione a base di formaggi di Malga e prosciutto di Sauris, col solito pane del forno di Forni di sotto.
L'escursione inizia dal parcheggio all'inizio del sentiero che va verso il rifugio Giaf, presso l'antica fornace, si percorre un tratto dell'anello di Forni per poi passare nel sentiero 346 che porta al rifugio. Da lì, si parte per un anello panoramico, l'Anel di Bianchi, noi ne abbiamo percorso metà... Più che sufficiente, direi. Si sale fino a 1700 metri per poi scendere di nuovo al rifugio, quindi si rientra (per il sentiero o per la strada che il giorno prima ho percorso in mtb).
Presso il rifugio c'è un muro artificiale di arrampicata, le attrezzature si noleggiano sul posto. Io ho chiesto di poter provare a un gruppo di persone che stavano utilizzando la struttura: mi è piaciuto molto anche se la prima volta la paura di mollare la presa, anche se sai che sei imbragato, è tanta (almeno, per me lo è stata).
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ll pomeriggio lo dedichiamo alla visita di Sauris: per andarci si può fare la strada più comoda, passando da Ampezzo, oppure quella più panoramica, svoltando poco prima di Ampezzo a sinistra verso il passo del Pura (una salita per veri "grimpeur" da fare con la bici da corsa).
In cima al passo Pura c'è una malga che vende formaggi, burro e salumi, ma tutto a porzioni non proprio da assaggio e il titolare non è così disponibile (almeno non con noi...).
Approfittiamo di una coppia di toscani che ha finito l'olio portato da casa e vuole un po' di burro (se ne beccheranno sul groppone 500 g...) per visitare il locale di stagionatura, poi proseguiamo verso Sauris, un paese che prima degli anni '50, cioè prima della costruzione della diga, era veramente isolato.
A Sauris di sotto c'è Wolf, un prosciuttificio semi-industriale di qualità medio-alta, con prodotti più che discreti, tutti senza nitriti tranne i prodotti cotti. Possibilità di farsi affettare un assortimento di salumi e di consumarlo comodamente, magari con una birra artigianale di Sauris, negli appositi tavolini fuori dal negozio.
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La sera ci mangiamo una bella pizza presso la birreria Foglie d'Erba, una pizza stupenda con un "balcone" veramente imponente. Degna delle migliori pizzerie napoletane!
Questa prima tappa in Friuli ci è davvero piaciuta, i formaggi di malga, i paesaggi e le salite rimarranno sicuramente nei nostri cuori a lungo.
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