Il varicocele, come dice la parola stessa, consiste nella abnorme dilatazione delle vene testicolari (plesso pampiniforme) all'interno della borsa scrotale.
Il varicocele è quindi generalmente secondario ad un disturbo del circolo venoso, in particolare ad un reflusso nelle vene spermatiche interne, che portano il sangue refluo dai testicoli, sboccando nella vena renale a sinistra e direttamente nella vena cava a destra.
È proprio per questa ragione anatomica che nella maggior parte dei casi il varicocele è solo monolaterale e si localizza a sinistra, mentre meno frequente è il varicocele che interessa entrambi i testicoli e raro quello solamente destro. Infatti la vena cava offre molta meno resistenza della vena renale ed è molto più probabile, quindi, che il reflusso avvenga dalla parte di quest'ultima.
Il varicocele spesso insorge durante l'adolescenza o in età giovane adulta e col passare del tempo determina una certa sofferenza del testicolo che si traduce in diminuzione del suo volume e in un peggioramento della qualità del liquido seminale e forse anche della funzione ormonale (produzione di testosterone).
Pertanto il varicocele è considerato una causa o almeno un fattore di rischio per infertilità di coppia a prevalente fattore maschile, e viene ricercato sempre in caso di difficoltà di concepimento, anche quando non appare all'esterno.
Infatti dal punto di vista clinico, il varicocele si distingue in stadio subclinico (non palpabile, visibile solo all'esame ecografico Doppler) e stadio clinico (palpabile), a sua volta suddiviso in tre gradi: grado primo (varicocele lieve), palpabile ma solo sotto manovra di Valsalva, che consiste nel premere con l'addome come per andare di corpo; grado secondo (varicocele moderato), palpabile anche a riposo ma non visibile; grado terzo (varicocele elevato), non solo palpabile ma anche visibile dall'esterno.
Esistono differenti teorie fisiopatologiche riguardo i possibili meccanismi attraverso i quali il varicocele causa l'alterazione della funzione testicolare:
Lo stress ossidativo, in particolare, è stato oggetto di molto interesse ultimamente e anche dal punto di vista della terapia medica diverse sostante ad azione antiossidante sono state testate nel varicocele dimostrando una certa utilità nel migliorare i valori seminali: coenzima Q10, vitamina E, N-acetilcisteina, ipotaurina, ecc.
Il ragazzo o l'uomo affetto da varicocele, che come visto non è propriamente una malattia quanto piuttosto una alterazione anatomico-vascolare che però può avere effetti negativi soprattutto sul potenziale di fertilità, può non avere alcun disturbo e scoprirlo durante una visita e un esame di controllo, oppure può avvertire un senso di pesantezza o di fastidio continuo allo scroto, oltre che ovviamente poter palpare queste vene dilatate, oltre un certo grado.
Oggi, che la visita di leva per tutti i giovani maschi è stata abolita, è molto importante, ancor più che in passato, l'autopalpazione da parte di ciascuno (consigliata dopo la doccia), non solo per apprezzare la normalità dei testicoli, ma anche per la problematica del varicocele.
Infatti, per tutto quello che è stato detto, appare chiaro che la cura del varicocele, che è essenzialmente chirurgica, ha senso soprattutto se effettuata precocemente nell'ottica della prevenzione, anche se benefici della varicocelectomia si possono vedere anche in uomini quarantenni che si sottopongono all'intervento a causa di difficoltà di procreazione.
Sempre nell'ottica della prevenzione, va detto che alcune attività o sport possono favorire l'insorgenza del varicocele o aggravarne la situazione: sono tutte quelle attività, ludiche o lavorative, che causano aumento della pressione intra-addominale e/o espongono il corpo e la zona genitale in particolare ad alte temperature o microtraumi. Quindi dal culturista al fornaio, dal ciclista allo stitico, sono diverse le persone che devono prestare più attenzione ad un eventuale varicocele.
L'unica terapia del varicocele è quella chirurgica, con tecnica micro-chirurgica (con accesso inguinale o sub-inguinale), o con altri approcci (legatura soprainguinale; intervento di Ivannisevich; intervento di Palomo; sclerotizzazione anterograda o retrograda; embolizzazione delle vene spermatiche; legatura laparoscopica), in base al tipo di varicocele, all'esperienza del chirurgo e alle preferenze del paziente.
Se la tecnica micro-chirirgica per il trattamento del varicocele oggi va per la maggiore, bisogna però dire che espone ad una certa percentuale di recidiva, che andrà quindi trattata tramite scleroembolizzazione retrograda.
Esiste anche la possibilità di insorgenza di idrocele (7% dei casi), cioè una raccolta di liquido tra la tunica vaginale e il testicolo, che si può correggere con un ulteriore intervento.
L'esame delle feci è una procedura diagnostica che consiste nella raccolta e nell'analisi di un campione di feci, al fine di individuare alcune eventuali condizioni patologiche.
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