Vedi anche: dieta per ernia iatale.
L'ernia iatale è una patologia abbastanza diffusa, colpisce infatti il 15% degli italiani. Essa è una condizione per cui si ha la dislocazione dello stomaco, o di una parte di questo, nella cavità toracica, attraverso lo iato esofageo del diaframma.
Le ernie iatali vengono distinte in 3 tipi diversi secondo la classificazione di Akerlund:
La prima varietà di ernia iatale si associa a brachiesofago, cioè a un diminuito sviluppo in lunghezza di questo organo per ragioni congenite o acquisite per cui è possibile che il cardias e parte dello stomaco risalgano all'interno della cavità toracica (1-2% di tutte le ernie iatali).
L'ernia iatale da scivolamento costituisce l'80-90% di tutte le ernie iatali e risulta, quindi, in assoluto la principale causa di reflusso gastroesofageo. È presente in tutte le età (può essere congenita o acquisita), ma in particolar modo in quella adulta ed ancor più in quella senile, prediligendo il sesso femminile; talvolta si presenta con una certa tendenza alla familiarità, indicando l'esistenza di una predisposizione anatomica su base costituzionale.
L'ernia iatale paraesofagea o da rotolamento, più rara della precedente, si instaura per un meccanismo di erniazione e di rotazione intorno allo iato, in seguito al quale il cardias rimane in sede normale sottodiaframmatica, mentre una parte dello stomaco migra all'interno del torace, disponendosi lateralmente all'esofago e formando una specie di tasca richiusa su se stessa. Questa varietà di ernia iatale comporta piuttosto raramente problemi importanti legati al reflusso gastroesofageo, mentre sono più rilevanti le manifestazioni conseguenti alle alterazioni vascolari ed alla compressione degli organi intratoracici.
L'ernia iatale può comparire dopo aver subito un forte trauma addominale, può dipendere da motivi congeniti legati alla debolezza o all'eccessiva apertura dello iato esofageo. Sicuramente l'insorgenza dell'ernia iatale è favorita dall'aumento della pressione addominale, sono quindi più a rischio i pazienti affetti da tosse cronica, le donne durante la gravidanza e le persone in sovrappeso.
Anche il fumo, come per quasi tutte le malattie, rappresenta un fattore di rischio che predispone all'insorgenza dell'ernia iatale.
La diagnosi dell'ernia iatale può essere fatta con una radiografia del tratto digerente superiore (con mezzo di contrasto) o con una endoscopia.
Un altro approccio prevede di monitorare il pH del contenuto esofageo durante la giornata o la pressione all'interno dell'esofago: un'acidità più alta del normale o una pressione inferiore sono spesso collegati alla presenza di un ernia iatale.
Nella maggior parte delle persone l'ernia iatale non presenta sintomi e non richiede trattamenti specifici. In altri casi è sufficiente modificare il proprio stile di vita seguendo i consigli che riportiamo nell'articolo sulla dieta per l'ernia iatale.
Se questi approcci non funzionano l'ernia iatale si manifesta con il classico sintomo del reflusso gastroesofageo che va trattato con cure specifiche a base di antiacidi.
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