I diverticoli sono delle piccole sacche estroflesse che si formano nel tratto digestivo, ma in modo più frequente nel colon, sopratutto nella porzione del sigma e del colon discendente.
La presenza dei diverticoli può essere acquisita, quando si formano nel corso degli anni in particolar modo a causa di una dieta scorretta, oppure può essere congenita. In quest'ultimo caso le estroflessioni che caratterizzano i diverticoli interessano anche la parete muscolare del tratto digerente.
La loro presenza, chiamata diverticolosi, interessa più del 50% della popolazione oltre i 60 anni ma non da alcun disturbo, tant'è che la maggior parte della popolazione colpita da diverticolosi spesso non si accorge della malattia.
Nel 15-20% dei soggetti colpiti da diverticolosi i diverticoli si infiammano, causando la comparsa dei sintomi e la necessità di un trattamento: si parla allora di diverticolite, ovvero di infiammazione dei diverticoli.
La formazione dei diverticoli è più frequente nei soggetti anziani ma può colpire tutte le fasce d'età. Questa malattia ha un'incidenza dell'1-2% anche nella popolazione al di sotto dei 30 anni. Questo è dovuto alle abitudini alimentari sempre più sbagliate che vengono assunte dalle popolazioni occidentali, in cui si tende ad assumere un quantitativo di acqua e fibre minore, con invece un eccesso di grassi e zuccheri nella dieta.
Tanto più la doverticolosi colpisce individui di fascia d'età minore, tanto più gravi possono risultare le conseguenze, che possono portare anche ad ulcerazioni.
In generale solo una minima parte dei soggetti affetti da diverticolosi subiscono la degenerazione della malattia in diverticolite.
Anche se in rari casi, la diverticolosi può avere dei sintomi caratterizzati dall'alternanza tra dolori addominali e gonfiore.
La diverticolite si presenta in genere con un dolore nella parte inferiore sinistra dell'addome, che può essere intenso e improvviso oppure insorgere lentamente, a seconda dei casi. Possono verificarsi altri sintomi, quali nausea, febbre, diarrea. Raramente si hanno vomito, gonfiori addominali. Spesso su verifica un'alternanza di stitichezza e diarrea e in rari casi lo sviluppo di sangue nelle feci.
La diagnosi spesso consiste nell'endoscopia, in particolare nella colonscopia. Nel caso in cui però la la diverticolosi sia degenerata in diverticolite, allora questo tipo di esame risulta rischioso, in quanto potrebbe portare ad una perforazione dei diverticoli. Si ricorre, quindi, ad un esame radiologico, meno invasivo e più sicuro per questi pazienti.
I diverticoli si formano nelle zone più deboli dell'intestino, a causa della pressione che si ha al suo interno al passaggio delle feci.
La causa della diverticolosi (che ricordiamo essere la semplice presenza di diverticoli) è imputata a un'eccessiva pressione all'interno dell'intestino, a sua volta causata da feci troppo dure e secche e stitichezza cronica. Questo porta quindi all'estroflessione della mucosa in alcuni punti meno resistenti, con la conseguente formazione dei diverticoli.
Attualmente si pensa che la diverticolosi sia causata da una dieta povera di fibre. Le fibre, infatti, aumentano il volume e la morbidezza delle feci, facilitandone il transito nell'intestino e di conseguenza riducendo la pressione al suo interno. Un'alimentazione, quindi, povera di frutta, verdura, legumi e cereali integrali, unita alla prevalenza invece di prodotti raffinati e ricchi di grassi e zuccheri, sono fattori predisponenti alla malattia.
I diverticoli tendono nel tempo ad aumentare la propria dimensione, con il rischio che le feci si accumulino all'interno di essi andando incontro a infezione con conseguente infiammazione (diverticolite).
La diverticolite può causare complicanze di vario genere.
Le fistole sono passaggi anormali che mettono in collegamento intestino e cavità addominale o altri organi come la vescica, la vagina o la pelle.
Si parla di ascesso quando l'infezione del diverticolo provoca la formazione di pus.
Nei casi in cui si ha sanguinamento intestinale e si riscontra quindi sangue nelle feci, si può andare incontro ad anemia dovuto ad eccessiva perdita di ferro, ma anche a dolori addominali piuttosto intensi.
Quando l'infezione si estende al peritoneo, la membrana che riveste la cavità addominale, a causa della rottura del diverticolo, si parla di peritonite, situazione grave che necessita di un intervento chirurgico immediato.
La mortalità legata a complicanze dovute ai diverticoli è molto bassa, si parla di 1 caso su 10.000.
Non ci sono evidenze scientifiche che vadano a correlare la diverticolosi con la comparsa di tumore al colon. Tuttavia la diagnosi di quest'ultima patologia può essere rallentata dal fatto che spesso i suoi sintomi vengono scambiati per quelli, simili, della diverticolosi in un paziente che ne è affetto. Inoltre, spesso i diverticoli possono nascondere la presenza di un tumore al colon durante i test di diagnosi. Se si pensa poi che il tumore al colon e la diverticolosi hanno gli stessi fattori predisponenti, ossia la dieta e lo stile di vita errati, si arriva facilmente al motivo dell'associazione che spesso si fa tra le due patologie.
I casi meno gravi di diverticolite si curano con una dieta povera di fibre, che consente di far riposare e guarire il colon. Informazioni maggiori nell'articolo sulla dieta per la diverticolite.
Spesso si accompagna la fase acuta della diverticolite con una dieta liquida o semiliquida, con basso contenuto di fibre. Questo tipo di alimentazione viene predisposta dal medico per brevi periodi.
Spesso in seguito alla diverticolite di manifesta una transitoria intolleranza al lattosio, che viene ristabilita evitando il consumo di prodotti contenenti questo zucchero. Solo dopo la scomparsa dei sintomi legati all'intolleranza, si può gradualmente iniziare una reintroduzione di questi alimenti.
Ma i diverticoli possono sparire? Purtroppo, la diverticolosi è una situazione irreversibile se trattata con la sola terapia farmacologica. I farmaci servono ad alleviare i dolori, come nel caso dell'uso di antispastici per attenuare i dolori addominali. Eventualmente si può associare una cura antibiotica per aiutare il sistema immunitario a debellare i batteri causa dell'infezione.
In presenza di febbre elevata e vomito nei pazienti anziani, e nel caso in cui si verifichino complicanze gravi, è necessario il ricovero ospedaliero, che di solito avviene nel 50% dei casi.
Se la diverticolite è molto frequente, si può ricorrere all'intervento chirurgico per asportare la parte di colon interessata dall'infezione. Talvolta, l'operazione chirurgica per i diverticoli può essere meno invasiva, prevedendo la perforazione e il drenaggio del diverticolo. Sarà il medico a valutare la migliore strategia chirurgica da intraprendere in base allo stato dell'infiammazione del paziente.
Per prevenire la formazione dei diverticoli è sufficiente adottare una alimentazione corretta, che consenta il mantenimento del peso forma, quindi naturalmente ricca di frutta e verdura, che consentono il raggiungimento della quantità giornaliera consigliata di fibre, pari a 25 g al giorno.
Da notare che il sovrappeso è una causa indiretta della formazione dei diverticoli, in quanto un soggetto sovrappeso o obeso tenderà a preferire cibi poco sazianti e più "pesanti", quindi ad assumere meno frutta e verdura e di conseguenza meno fibra.
In presenza di diverticolosi, bisognerà aumentare ulteriormente la quantità di fibra (l'OMS consiglia 20 g per ogni 1000 kcal, quindi dai 30 ai 40 g al giorno, in media), aumentando il consumo di cereali integrali (bastoncini di crusca, pane e pasta integrali, farro, orzo, ecc.), e di acqua.
Altro comportamento importante per la prevenzione dei diverticoli è l'attività fisica, quotidiana o comunque costante nel tempo. Questa pratica, infatti, aiuta ad aumentare la regolarità intestinale, favorendone la motilità.
Inoltre, è bene evitare il fumo, fattore che può incrementare l'infiammazione dei diverticoli.
Anche l'assunzione eccessiva di farmaci anti-infiammatori possono portare alla degenerazione della diverticolosi in diverticolite. Meglio quindi rivolgersi sempre ad un medico prima di assumere questi farmaci.
Un soggetto acculturato, che possieda una coscienza alimentare sviluppata, è perfettamente in grado di impostare un regime alimentare soddisfacente, che non stravolga le sue abitudini alimentari, che rispetti il vincolo dei 20 g di fibra per ogni 1000 kcal. Il consiglio che sentiamo di dare, quindi, è quello di cogliere l'occasione per costruirsi una coscienza alimentare.
L'esame delle feci è una procedura diagnostica che consiste nella raccolta e nell'analisi di un campione di feci, al fine di individuare alcune eventuali condizioni patologiche.
Se è vero che invecchiare è un processo naturale e fisiologico, lo è anche che esistono differenze abissali tra l'età anagrafica e quella biologica di ognuno di noi.
Molto spesso si sente parlare di farmaci di automedicazione, ma cosa si intende esattamente con questa espressione piuttosto generica?
Come creare un ambiente domestico favorevole al benessere psicofisico
I benefici del tè verde sull’organismo sono noti fin da epoche antiche: possiede proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e diuretiche.
In questo articolo abbiamo deciso di raccogliere gli elementi principali da considerare quando ci si trova a prendersi cura di genitori anziani che vivono da soli.
Le intolleranze alimentari sono reazioni avverse dell'organismo provocate dall'ingestione di particolari cibi.
Il vantaggio dell'upscaling: come l'intelligenza artificiale sta migliorando l'imaging medico.
Se sei già registrato, clicca qui per accedere ai servizi gratuiti:
Altrimenti, clicca qui per registrarti gratuitamente.
Digestione corretta: il decalogo per ottimizzarla
Disbiosi (alterazione del microbiota intestinale)
CORSA O PALESTRA PER DIMAGRIRE?
BRUCIA 500 kcal in 30 MINUTI? BALLE!
Qualità delle proteine
Grana Padano o Parmigiano-Reggiano?