Mangiare fuori casa è spesso un grave problema per chi vuole dimagrire seguendo una dieta, o semplicemente mantenere il peso forma e mangiare sano.
Trovare ristoranti o locali in cui mangiare cibi di qualità, cucinati in modo salutisticamente accettabile non è semplice e lo stesso vale per i pranzi da parenti e amici, che troppo spesso propongono piatti ipercalorici e con ingredienti o metodi di cottura non sempre salubri.
In realtà esistono due modi molto diversi di mangiare fuori casa: come abitudine legata al lavoro o ad altre necessità sociali, oppure come occasione conviviale.
Chi mangia fuori casa per motivi di studio, lavoro o quant'altro si trova a dover gestire il problema di destreggiarsi tra un offerta molto orientata verso cibi ipercalorici e poco salutari.
Questo problema, tuttavia, è superabile abbastanza facilmente poiché quasi dappertutto, al giorno d'oggi, è possibile alimentarsi in modo corretto. Infatti in ogni locale che somministra cibo esiste la possibilità di consumare qualcosa di decente dal punto di vista calorico e della salubrità del prodotto. Se si frequenta sempre lo stesso posto si possono scegliere due-tre piatti di cui si conoscono più o meno le calorie e gli ingredienti e variarli durante la settimana. Se si va in posti diversi, si possono ordinare piatti poco variabili, ipocalorici e salutari, e la possibilità di fare scelte azzeccate c'è praticamente sempre.
Ecco alcuni consigli:
In questi casi, è sufficiente avere una discreta coscienza alimentare per destreggiarsi con disinvoltura. Spesso chi dice che non riesce a dimagrire perché mangia sempre fuori utilizza questa scusa come un alibi per giustificare una pigrizia di fondo, la non volontà di prendere il problema di petto e risolverlo.
Le occasioni conviviali sono il vero problema per chi vuole rimanere in forma, ma ha una vita sociale attiva e tanti amici. Superata una certa età (30 anni o poco più) ci si vede solamente per mangiare. In effetti mangiare insieme è bellissimo, ma purtroppo non è possibile farlo con una frequenza elevata, pena l'impossibilità di gestire il peso forma.
Quando si mangia fuori casa si sta a tavola per ore: il problema è tutto qui. Alcune persone riescono a stare a tavola solamente chiacchierando e senza mangiare, ma la maggior parte al contrario mangia, anche se poco alla volta, per tutta la durata del pasto. Se consideriamo che un pasto normale dura 20-30 minuti, quando si sta a tavola 2 ore è matematico introdurre una quantità di calorie notevole.
Ammortizzare tale quantità di calorie con l'attività fisica è possibile, ma se le occasioni superano una certa frequenza diventa molto difficile. Infatti mangiare tanto dilata lo stomaco: se viene fatto con frequenza, ci si abitua a mangiare più del dovuto sempre.
Ci si può riuscire una volta, due, ma prima o poi si cede e spesso poi va sempre peggio col passare del tempo.
Come fare allora?
Per prima cosa, bisogna limitare le occasioni conviviali. Una alla settimana è ammortizzabile senza problemi, due lo sono se si è sportivi di un certo livello (dunque se è possibile consumare tante calorie prima dell'evento), tre rappresenta il limite massimo, difficilmente gestibile per la maggior parte delle persone.
Il secondo consiglio, molto importante, è il seguente: mangiare una sola cosa. Variare i cibi consumati ne aumenta l'appetibilità e assumere migliaia di calorie diventa un gioco da ragazzi. Al contrario puntare sul piatto forte e consumare solo quello consente di divertirsi, ma con moderazione. Il menù prevede sempre un "piatto forte": concentrarsi su quello, mangiandone a sazietà, e trascurare il "contorno" che fa impennare le calorie assunte.
Da ultimo, il consiglio forse più importante: non partecipare ad occasioni conviviali prima di aver ammortizzato (ritornando al peso forma) quella precedente.
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