L'istruttore nazionale di sci è la figura professionale deputata (principalmente) alla formazione e all'aggiornamento dei maestri di sci alpino italiani. Gli istruttori nazionali partecipano in qualità di docenti ai corsi di aggiornamento dei maestri di sci (obbligatori per poter esercitare la professione), e ai corsi di formazione per maestri di sci. Inoltre, in qualità di rappresentanti dello sci italiano, partecipano con una delegazione selezionata all'Interski, una manifestazione che si svolge ogni 4 anni, allo scopo di far incontrare le varie rappresentanze dello sci delle varie nazioni, per fare "il punto della situazione" sulla tecnica e l'insegnamento dello sci non agonistico.
Gli istruttori nazionali sono solo 158 (dato 2018, qui la lista) e possono essere considerati a tutti gli effetti una vera e propria élite, rappresentando la massima espressione dello sci alpino italiano. Basta scorrere l'elenco degli istruttori (lo trovate facilmente cercando su google) per vedere quanti nomi altisonanti sono presenti, perché ex atleti di coppa del mondo.
Non tutti gli istruttori nazionali esercitano con una certa frequenza la loro "mansione principale": molti di loro allenano gli sci club, altri sono soci di scuole sci, altri ancora lavorano in proprio, allenando aspiranti maestri di sci e/o atleti master... Solo una parte di loro sono attivi nei vari corsi di formazione per maestri di sci che vengono organizzati ogni anno dai collegi regionali.
Come per i maestri di sci, esiste una selezione (il cosiddetto Master Istruttori), che viene fatta ogni 2 anni (dal 2017, ogni anno), per accedere al corso di formazione per istruttori nazionali di sci alpino. A questo corso vengono ammessi circa 15-20 atleti (il numero non è fisso, ma in genere varia in questo range).
La selezione prevede una prova di slalom gigante, a eliminazione. Nel 2016 su 111 candidati si sono qualificati in 49. Gli atleti che sono stati, o sono, nella loro carriera agonistica, tra i primi 50 al mondo, possono evitare la prova di gigante e passare alla valutazione successiva. Chi invece è stato (o è) tra i primi 15 al mondo può accedere direttamente al corso. Nella selezione del 2016 gli atleti di questo livello sono stati Verena Stuffer, Camilla Borsotti, Manuela Moelgg, Chiara Costazza, Elena e Nadia Fanchini.
Dalla selezione del 2016 le prove di valutazione sono cambiate: i candidati sono stati valutati dalla commissione durante 6 giorni, sia dal punto di vista tecnico che da quello didattico, e i più meritevoli hanno maturato dei crediti che si sono aggiunti alla valutazione della prova finale, costituita da 4 prove selezionate tra i vari livelli e archi di curva che fanno parte del metodo didattico italiano (spazzaneve, curva base, cristiania, curve condotte, curva sportiva).
Non si resta istruttori nazionali a vita: ogni tre anni bisogna passare un esame di riconferma, una prova composta da alcuni esercizi da eseguire, e per rimanere istruttori la media delle valutazioni deve essere sufficiente. Gli istruttori vengono valutati da una commissione composta da una selezione degli istruttori più anziani. Al compimento del cinquantesimo anno di età l'istruttore può cessare di sottoporsi ai test di riconferma e passare nella lista degli Istruttori Accademici (attualmente sono 14), oppure può continuare a sottoporsi ai test e rimanere istruttore a tutti gli effetti. Al compimento dei 65 anni tutti gli istruttori cessano di esercitare la loro attività.
In Italia per diventare istruttori nazionali di sci occorre avere innanzitutto un passato agonistico di un certo rilievo. Se guardiamo il punteggio FIS dei partecipanti, scopriamo che quelli che passano la prova di gigante raramente hanno (o hanno avuto) più di 50-60 punti FIS. Dunque, quello è più o meno il livello da raggiungere per poter aspirare al superamento della prova di slalom gigante.
Ma ovviamente non basta. Bisogna anche dimostrare di saper insegnare, e quindi avere capacità oratorie e didattiche. Non basta solo andare forte.
E non basta solo andare forte tra i pali: bisogna anche acquisire un certo stile, una certa compostezza nella sciata, che non viene naturale solo sciando tra i pali o superando un corso maestri. Ogni due anni vengono presi 15-20 maestri, i migliori in Italia. Nell'ultima selezione tutti gli aspiranti istruttori che hanno saltato il gigante per meriti sportivi (e quindi sono o erano tra i primi 50 al mondo) sono stati scartati nelle altre prove. Ci siamo capiti.
Andrea Tibaldi - Maestro di sci - SEGUIMI su YOUTUBE
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