Valori nutrizionali dei funghi
Vescia è un nome comune dato a diverse tipologie di funghi di bosco commestibili, il cui tratto distintivo è l'aspetto a forma di palla, molto somigliante ad una pallina da golf, bianca con escrescenze che sembrano intagliate. Non si parla, nel caso della vescia, di cappello e gambo, dato che cresce proprio come una palla sul terreno.
Le vescie sono essenzialmente di tre generi: Calvatia, Bovista e Lycoperdon.
Vediamole nel dettaglio.
Questa vescia ha una forma che ricorda un otre, come ci suggerisce il nome scientifico, ha carpoforo piriforme, con cordoni miceliari alla base.
Ha colore bianco-cenere ornato di piccoli fiocchi. Le dimensioni vanno da 5 a 15 cm. La parte superiore è carnosa e compatta, globosa.
Cresce nei prati, nei pascoli e nei boschi di montagna soprattutto nei mesi estivi (solo raramente in autunno).
La sua commestibilità è buona, a patto che la carne interna sia bianca e soda.
Detta anche "vescia di lupo", la Bovista plumbea ha una forma sferica, leggermente appiattita, ed è un fungo relativamente piccolo, da 2 a 4 cm di diametro, la superficie è liscia, areolata, di colore bianco e fragile.
L'endoperidio, cioè lo strato interno, è invece di colore grigio-piombo (da cui l'epiteto plumbea). Cresce nei pascoli, nei prati e anche sotto i latifoglie, ma non oltre i 2500 metri, si raccoglie nei mesi che vanno da giugno a novembre.
La sua commestibilità è limitata agli esemplari giovani che hanno ancora un colore perfettamente bianco.
La Bovista nigrescens, invece, presenta due differenze principali: è molto più grande (fino a 9 cm di diametro) e cresce anche in alta montagna sopra i 2500 metri. Il suo endoperidio, inoltre, non è grigio ma bruno, e anch'essa va consumata quando è ancora in uno stadio immaturo, perfettamente bianca.
L'echinatum ha carpoforo globoso, assottigliato verso la base a formare una specie di peduncolo. Tutta la superficie è ricoperta di piccole verruche molto sviluppate, simili a degli aculei (il nome latino "echinus" sta per "riccio", infatti). Il colore è ocra-bruno, il diametro arriva a circa 5 cm. Vive nei boschi di latifoglie, soprattutto di faggi e di querce.
A livello organolettico ha un odore e un sapore molto delicati, poco percettibili e va consumato quando è ancora immaturo, di colore bianco.
La vescia perlatum, invece, è probabilmente la più conosciuta e diffusa ed è facilmente riconoscibile per i suoi tipici aculei conici (vedi foto in alto) disseminati su tutta la superficie. Il carpoforo è piriforme, più o meno allungato nella parte inferiore come a formare una specie di gambo cilindrico. Negli esemplari giovanili la membrana esterna è perfettamente bianca, mentre negli stadi più maturi diventa brunastra. Le sue dimensioni vanno da 2 a 5 cm di diametro e da 2 a 5 cm di altezza. Cresce nei boschi e nelle radure, di solito in gruppi di svariati esemplari ammassati tra di loro, nel periodo che va dalla primavera all'estate.
Per quanto riguarda la sua commestibilità, la vescia perlatum va consumata anch'essa quando è ancora giovane, di colore bianco candido.
Un'avvertenza: dato che con una cottura prolungata si rischia di spappolarla completamente, è consigliabile mangiare la vescia cruda in insalata oppure fritta, dopo averle asportato la membrana esterna (esoperidio).
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