Misuratore della glicemia: tipologie, affidabilità e funzionamento

Il misuratore della glicemia, o glucometro, è un apparecchio piccolo e portatile che consente di misurare la glicemia in modo autonomo, utile per poi da fare cambiamenti nella propria alimentazione a seconda dei risultati. Questo consente di tenere sotto controllo la glicemia in modo che, anche le persone affette da patologie come il diabete, possano comunque condurre una vita normale. 

 

 

Quando si deve misurare la glicemia?

La glicemia, ossia il livello di glucosio nel sangue, si misura in modo periodico in persone in terapia per il diabete, in cui il misuratore di glicemia assume una certa importanza sopratutto quando questi soggetti assumono insulina o altri tipi di farmaci. 

Un altro caso in cui si effettua questa misurazione è nelle donne in gravidanza a cui è stato diagnosticato il diabete gestazionale.

La misurazione viene in genere effettuata per 3 o 4 volte al giorno ma la frequenza e la modalità viene comunque indicata dal medico in funzione della patologia e della terapia per cui si sta monitorando la glicemia. 

 

 

Misuratore di glicemia: come funziona?

I misuratori della glicemia sono in generale molto semplici da usare e permettono di ottenere i risultati entro breve tempo. Il suo funzionamento è elettronico ed è composto da:

  • un rilevatore digitale che va a rilevare, appunto, la glicemia servendosi di una reazione enzimatica;
  • una penna pungidito, dotata di strisce reattive e aghi usa e getta;
  • un display per la visualizzazione dei risultati.

Gli aghi vanno cambiati ad ogni misurazione per garantire una maggior igiene nel procedimento. Usare il glucometro è molto semplice: si punge un dito servendosi dell'ago e si preleva quindi del sangue dai capillari; lo si mette in contatto con le strisce reattive. La striscia viene poi inserita nel rilevatore. La misura della quantità di glucosio avviene attraverso l'ossidazione dello zucchero ad opera della glucosio-ossidasi presente nelle strisce reattive. Ciò che verrà rilevato sarà, quindi, il glucosio ossidato che sarà proporzionale alla glicemia. In seguito ad un segnale acustico, si avrà la comparsa dei risultati nel display entro pochi secondi, di solito da 5 a 10 per gli strumenti più moderni. 

Lo strumento va calibrato in base al lotto di strisce reattive. Questa operazione può essere fatta, a seconda del modello, o usando un app dello smartphone oppure con un chip che ha un codice rimovibile e che si calibra per ogni lotto di strisce. Questa operazione è importante al fine di ottenere risultati attendibili e precisi. 

Ci sono, poi, altri glucometri che si servono di altre tipologie di analisi della glicemia oltre alla reazione enzimatica, come nel caso di quello che sfrutta il metodo rifrattometrico, in cui si misura l'intensità del colore generato dalla reazione tra il sangue e la striscia reattiva. Un altro metodo è quello impedenziometrico, in cui viene misurata la conduttività elettrica del sangue in seguito ad una reazione di ossidoriduzione in cui esso è coinvolto. 

Il misuratore della glicemia può, però, essere senza ago e senza strisce nei dispositivi di ultima generazione. In quest'ultimo caso il glucometro viene applicato nella parte posteriore del braccio e consiste in sensori collegati ad un lettore, che rileva e rielabora i dati usando un software apposito. I risultati vengono poi visualizzati in genere sotto forma di grafici facili da interpretare. Questo dispositivo viene tenuto a contatto con la pelle del paziente per un massimo di 14 giorni. Chi ha questo dispositivo inserito non può indossare vestiti troppo pesanti, ma devono avere un massimo di 4 mm di spessore, come ad esempio le camicie. 

Quali sono i migliori misuratori di glicemia?

 

 

I misuratori di glicemia sono ora sempre più completi di funzioni utili, come ad esempio la possibilità di memorizzare i risultati ottenuti, comprensivi di data e ora della lettura. Nella scelta del migliore apparecchio da acquistare bisogna considerare, quindi, diversi fattori, fra cui: 

  • il prezzo, che varia a seconda delle funzioni del misuratore;
  • la praticità di utilizzo e le dimensioni dello strumento;
  • l'effettiva necessità di memorizzare i risultati ottenuti;
  • la facilità di interpretazione dei risultati;
  • la grandezza dello schermo, che deve essere di agevole lettura;
  • se si prende la versione ad aghi e strisce, considerare anche quanto queste sono reperibili con facilità per l'acquisto successivo.

Tra i vari modelli vi sono quelli che fanno anche una media tra i risultati ottenuti nelle ultime settimane. In genere, ogni strumento è in grado di memorizzare circa 360 test. La scelta del modello, quindi, deve essere effettuata in base alla frequenza con cui si effettua la misurazione: maggiore sarà il numero di test da effettuare, maggiore sarà la memoria dello strumento da acquistare. Inoltre, in caso di usi frequenti è sempre meglio scegliere i modelli in grado di fornire i risultati nel minor tempo possibile. 

Vi sono, inoltre, modelli in cui è possibile annottare le condizioni in cui è stata effettuata una misurazione, ad esempio, se è avvenuta dopo il pasto o in seguito all'attività fisica. Anche questa necessità è comunque soggettiva. 

Un aspetto da valutare è anche la quantità di sangue prelevata dal misuratore. In genere è comunque molto piccola e di conseguenza non si tratta di un test doloroso. Vi sono strumenti, però che prelevano quantità di sangue inferiori a 1 μl, risultando quindi ancora meno invasivi e dolorosi.

In linea di massima, però, le differenze tra i vari glucometri non sono molte e quasi tutti gli strumenti possono essere connessi ad un computer attraverso un software in dotazione.  

Fra i misuratori della glicemia, l'Accu-Check Aviva Nano, dell'azienda Roche, è uno dei più usati e consigliati. Preleva una quantità di sangue molto piccola, 0,6 ml, e dà i risultati dopo 5 secondi. Inoltre, è dotato di display LCD retroilluminato che avverte quando è stata prelevata la giusta quantità di sangue. I dati sono espressi in modo facile attraverso dei simboli. Il sangue si può prelevare non solo dal dito ma anche dal palmo della mano, dal braccio, dalla coscia e dal polpaccio. 

Un altro glucometro molto usato è quello della Bayer, il "Breeze 2", che permette una codifica automatica e anche in questo caso vengono usate delle strisce, di solito vendute separatamente rispetto allo strumento. Il sangue viene aspirato in modo automatico dalle strisce. Come il modello descritto in precedenza, il display avverte quando è stato prelevato il quantitativo corretto di sangue e i risultati vengono forniti in 5 secondi. 

Con il misuratore "One Touch Verio IQ" si possono avere i risultati di più profili glicemici. Inoltre lo schermo è a colori e le funzioni sono facilmente comprensibili. La capacità di memoria è piuttosto alta, fino a 750 test, e all'interno della confezione vengono fornite anche le strisce reattive e gli aghi pungidito. 

Sono in fase di studio strumenti ancora meno invasivi dei classici ad ago, come quelli che usano una calibrazione elettronica e che si fissano al lobo dell'orecchio, sfruttando dei sensori che usano la tecnologia termica ed elettromagnetica e dei calcoli con algoritmi per i livelli di glicemia. Altre tecnologie sfruttano le microonde a bassa intensità; altre ancora usano delle lenti a contatto in grado di stimare la glicemia usando gli zuccheri del film lacrimale. Tutte questi strumenti sono, però, ancora solo in via di sperimentazione. Per ora quelli usati e considerati affidabili solo solo i classici glucometri ad ago. 

Quanto costa un apparecchio per misurare la glicemia?

Il costo maggiore da sostenere nel monitorare la glicemia non è tanto quello dell'apparecchio in sé quanto del materiale monouso da utilizzare e cambiare in modo quotidiano. Si stima ad esempio che la spesa annua sia intorno ai 1800 € solo per il materiale accessorio, come le strisce reattive. Queste ultime possono essere usate più volte in un giorno e hanno un costo giornaliero di circa 5 euro. 

Quanto sono affidabili le macchinette per misurare la glicemia?

L'affidabilità è maggiore per quegli strumenti che usano l'ago e le strisce reattive, mentre è meno precisa quella dei glucometri di ultima generazione che non prevedono la necessità di pungere il dito. Questo tipo di strumenti sono, infatti, ancora sperimentali e non hanno un grado di accuratezza tale da essere dei dispositivi approvati a livello ufficiale. infatti, il margine di errore è ancora del 10% contro il 5% che viene di solito richiesto per gli strumenti di questo genere. 

Gli strumenti che prevedono l'uso dell'ago sono per la maggior parte abbastanza affidabili. Ciò che è bene fare, però, è imparare a leggere i risultati ed interpretarli nel modo più corretto. Per questo motivo sarà il medico e il personale sanitario ad istruire il paziente sull'uso del glucometro e sulla gestione dei risultati ottenuti. 

Inoltre, è bene che il paziente venga addestrato anche circa la modalità in cui effettuare il test e gli accorgimenti da adottare per evitare misurazioni errate. Buona norma è, infatti, lavare e asciugare le mani con cura prima dell'utilizzo, ma anche rispettare una buona conservazione e pulizia del glucometro. Inoltre, quest'ultimo va calibrato in modo corretto e va sempre rispettata la data di scadenza delle strisce reattive. Gli operatori sanitari dovranno, inoltre, seguire il paziente e verificare nel tempo l'uso corretto dello strumento. 

Nella maggior parte dei casi, infatti, gli errori nella misurazione dipendono dall'uso scorretto da parte della persona che esegue il test, che ad esempio può calibrare lo strumento in modo errato, usare le soluzioni di controllo in modo sbagliato o utilizzare strisce reattive non compatibili con lo strumento. 

Eventuali errori o mal funzionamenti del glucometro possono facilmente essere rilevati dall'uso periodico di soluzioni di controllo, e queste eventualità sono comunque poco frequenti. 

 

 

 

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