Con il termine "arancia rossa" si indicano alcune varietà di arancia che presentano una pigmentazione molto accentuata, dovuta, come vedremo nel dettaglio, ad alcune particolarità varietali e climatiche.
La dominazione araba portò l'arancia in Sicilia tra il IX e l'XI secolo. Queste piante non erano edibili, si trattava infatti di arancia amara (Citrus aurantium): il termine "giardini" che ancora oggi viene utilizzato per indicare gli agrumeti deriva infatti dalla funzione ornamentale che per secoli gli aranci hanno rappresentato in Sicilia.
La diffusione dell'arancia dolce (Citrus sinensis) sarebbe cominciata tra il XV e il XVI secolo a seguito degli scambi commerciali con i portoghesi. Nella seconda metà del 1800 le coltivazioni di agrumi in Sicilia aumentarono notevolmente e l'arancia, fino ad allora coltivati solo sulle colline, iniziarono ad essere piantati anche in pianura. Le province più attive da questo punto di vista furono quelle di Catania e Siracusa, le aree ancora oggi predilette per la coltivazione dell'arancia rossa.
Le arancia rossa si differenzia da quella gialla per il colore della polpa, che varia dall'arancio scuro fino al rosso acceso. Le tre varietà di arance più conosciute e diffuse sono Tarocco, Moro e Sanguinello. Queste varietà, insieme ai loro cloni, coltivate in Sicilia entro la zona di origine, hanno ottenuto la certificazione IGP “arancia rossa di Sicilia”.
Esistono anche altre varietà minori. Tutte devono il loro colore ad alcuni pigmenti, le antocianine. Tuttavia, esistono alcune varietà più rare di arance rosse, come Cara Cara, Pink Navel e Vainiglia Sanguigno che devono il loro colore non alle antocianine bensì al licopene, la stessa sostanza che colora la polpa dei pomodori.
Come abbiamo visto, salvo alcune eccezioni, le arance rosse devono la loro colorazione a particolari sostanze, gli antociani o antocianine, il cui contenuto varia a seconda della cultivar e delle condizioni ambientali.
Per quanto riguarda le cultivar, il Moro è l'arancia più ricca di tali sostanze e quindi la più pigmentata, segue il Sanguinello e infine il Tarocco.
Il fatto interessante, che differenzia l'arancia rossa di Sicilia da quelle coltivate altrove, è l'influenza del fattore climatico sulla concentrazione di antocianine. Queste varietà di arance, infatti, coltivate in ambiente non idoneo, sviluppano poco colore o addirittura non ne sviluppano affatto. Le condizioni che esaltano la produzione di antocianine dell'arancia rossa si trovano nei climi secchi, con elevate escursioni termiche tra il giorno e la notte durante il periodo critico per la comparsa del colore rosso del frutto, cioè il tardo autunno e l'inizio dell'inverno.
Nel territorio prospiciente il vulcano Etna, nelle province di Catania e Siracusa e in parte della provincia di Enna, si verificano le condizioni ideali per la coltivazione dell'arancia rossa: un terreno molto fertile grazie alla presenza del vulcano, e un clima secco con forti escursioni di temperatura tra il giorno e la notte nel periodo di maturazione, tra ottobre e dicembre.
Per lo stesso motivo, in USA le arance rosse sono coltivate in California e in Texas, dove trovano sbalzi termici adeguati ad assumere la colorazione rossa, e non in Florida che non presenta sbalzi termici adeguati.
Perché proprio gli sbalzi di temperatura sono responsabili della pigmentazione delle arance rosse?
Le arance soggette a stress termico producono una maggiore quantità di sostanze protettive necessarie per difendersi dalle condizioni ambientali sfavorevoli. Tra queste sostanze troviamo, appunto, gli antociani, sostanze antiossidanti molto potenti, più efficaci, a parità di concentrazione, del resveratrolo contenuto nell'uva. Lo stress termico non promuove solamente la produzione di antociani. Le arance rosse di Sicilia sono anche più ricche di vitamina C: il Tarocco ne contiene ben 80-90 mg per 100 g di prodotto, una quantità superiore del 40% rispetto alle comuni arance bionde. Anche questo fenomeno si pensa sia legato alle particolari condizioni di coltivazione necessarie per lo sviluppo della tipica colorazione rossa delle arance. Lo stesso vale per le altre sostanze antiossidanti presenti in tutte le arance, ma che troviamo a concentrazione più alta nelle arance rosse: flavanoni (esperidina e narirutina) e acidi idrossicinnamici (caffeico, cumarico, ferulico, sinapico).
Sanguinello – L'arancia Sanguinello è stata scoperta in Spagna nel 1929. Di forma globosa o obovata, pezzatura media, presenta una buccia di colore arancio con sfumature rosse, e una polpa di colore arancio con screziature rosse. Contiene pochi semi. L'epoca di maturazione è medio-tardiva: ha inizio in febbraio, mentre il grosso della raccolta viene a cadere tra marzo e aprile, mesi in cui i frutti raggiungono le migliori caratteristiche organolettiche. I frutti, raggiunta la maturazione, hanno breve persistenza sulla pianta.
Il sanguinello moscato è il clone più coltivato dopo il sanguinello comune. Probabilmente originaria della provincia di Catania, deve il suo nome all'aroma della polpa, particolarmente fruttato, che ricorda quello dell'uva moscato. Rispetto al sanguinello comune, i frutti hanno forma più allungata e pezzatura lievemente superiore. La buccia lievi sfumature rosse, meno marcate che nel Sanguinello comune.
Tarocco – Le origini di questa pianta risalgono all'inizio del secolo, nel territorio di Francofonte, in provincia di Siracusa. Si ritiene che sia nata da una mutazione del Sanguinello. Attualmente è la varietà più diffusa in Italia e anche quelle più conosciuta dai consumatori. La prima selezione nucellare di Tarocco comune è stata ottenuta l'Istituto Sperimentale per l'Agricoltura di Acireale tra la fine degli anni cinquanta e l'inizio dei sessanta.
L'arancia Tarocco ha un intervallo di maturazione molto ampio, che va da inizio Dicembre ad Aprile, grazie numerosi cloni disponibili e le differenti condizioni climatiche dei luoghi di coltivazione.
Di forma obovata o globosa, con base più o meno prominente, il Tarocco presenta una buccia di color arancio, con parti colorate in rosso granato più o meno intenso. Il colore della polpa è arancio con screziature rosse più o meno intense a seconda dell'epoca di raccolta.
Il Tarocco è molto apprezzato per l'elevato rapporto tra gradi Brix e acidità che ne amplifica il sapore dolce.
Moro – Si tratta della varietà più recente di arancia rossa. Si è originata all'inizio del diciannovesimo secolo nel territorio di Lentini, in provincia di Siracusa, come mutazione di varietà del gruppo pigmentato.
Di forma globosa o ovoidale, ha la buccia di colore arancio con sfumature più intense su un lato. La polpa, priva di semi, è di colore rosso vinoso, soprattutto a maturazione avanzata. Si tratta dell'arancia più pigmentata e di quella con il gusto più intenso. Alcuni ritengono che abbia aromi particolari, che ricordano il lampone. I frutti molto maturi assumono un aroma molto marcato e un sapore poco gradito.
Il Moro ha maturazione precoce (inizio dicembre) e per questo riveste un ruolo notevole perché apre la campagna di esportazione delle arance rosse siciliane. I frutti migliori si raccolgono da gennaio in poi, e si mantengono bene sulla pianta sino a febbraio. I frutti sono di pezzatura media, distribuiti all'esterno della chioma, spesso a grappolo.
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