Dieta del guerriero

La dieta del guerriero è apparsa alla fine del secolo scorso, ad opera dello statunitense Ori Hofmekler, che ai tempi faceva il giornalista per il periodico Penthouse magazine.

 

 

Il primo libro ufficiale (The Warrior Diet) è uscito nel 2002 negli Stati Uniti.

La dieta del guerriero può essere considerato uno dei primissi metodi di dimagrimento basati sul digiuno intermittente, un sistema che oggi (2016) è molto di moda ed è stato proposto da moltissimi altri autori. La dieta del guerriero, in modo del tutto simile alla dieta paleolitica, nascerebbe dallo studio delle abitudini alimentari dei guerrieri dell'antica Roma, e in generale degli uomini dell'età della pietra. Si suppone che questi uomini avessero un'efficienza fisica maggiore rispetto ad oggi (cosa in realtà indimostrata) e si presume che le abitudini alimentari abbiano un ruolo fondamentale per determinare questa "superiorità".

Come funziona la dieta del guerriero

La dieta del guerriero prevede l'alternanza di una fase di digiuno di 20 ore, e di una fase di alimentazione di 4 ore. In pratica ci si alimenta solo una volta al giorno, la sera, idealemente un paio d'ore prima di andare a dormire, e poi si resta a digiuno per tutta la notte e tutta la giornata successiva. Chi ha abitudini lavorative particolari può adattare la dieta seguendo il principio che la fase di alimentazione deve avvenire dopo il lavoro e l'attività fisica, e prima del riposo.

Secondo l'autore di questa dieta, il modo in cui ci alimentiamo deve essere "allineato" con il nostro orologio interno e i nostri livelli ormonali. In pratica, durante il giorno, quando prevale il sistema nervoso simpatico, il nostro organismo è predisposto all'attività e al dispendio di energia, e questo non va "perturbato" assumendo cibo; al contrario, durante la notte il nostro organismo è predisposto alla ricostruzione delle energie e alla riparazione dei danni provocati dall'attività, e quindi è più propenso a ricevere il nutrimento e ad utilizzarlo, durante il riposo notturno, per recuperare le energie.

 

 

Dal punto di vista pratico, la dieta del guerriero prevede di alimentarsi senza il controllo della quantità di cibo, che deve avvenire "istintivamente", e idealmente quando sopraggiunge lo stimolo della sete: quello è il segnale che abbiamo mangiato abbastanza.

Hofmekler consiglia comunque alcune pratiche nella scelta dei cibi, tra cui il consumo di cibi biologici, evitare i cibi raffinati e confezionati, alternare giorni in cui si assumono molti grassi e giorni in cui si assumono molti carboidrati, minimizzare il consumo di alcol.

Per quanto riguarda l'esercizio fisico, Hofmekler consiglia un approccio ad alta intensità, con una durata di 20-30 minuti al giorno di esercizi multiarticolari, full-body.

Dieta del guerriero

Analisi critica

Gli studi sull'influenza del numero di pasti iniziano ad essere parecchi e quindi possiamo andare a vedere cosa dice la scienza a riguardo. Ormai l'efficacia del digiuno intermittente, praticato su più giorni, è dimostrata: è almeno efficace quanto i metodi tradizionali, e forse ancora di più.

Per quanto riguarda i metodi "intra-day", si può dire la stessa cosa, nel senso che il fatto di frazionare il consumo di cibo durante la giornata, o concentrarlo in pochi pasti, si è visto non avere poi tutta questa influenza sullo stato di salute dell'organismo, né sul metabolismo, né sull'efficienza del dimagrimento. Il fatto che sia necessario mangiare 6 volte al giorno, piuttosto che 3, piuttosto che una sola, insomma, non fa tutta questa differenza. Bisogna quindi capire se:

  • il soggetto si trova bene mangiando una sola volta al giorno;
  • il soggetto riesce ad assumere solo le calorie necessarie senza contarle.

 

 

Cioè, la dieta del guerriero funziona solo se il pasto serale è composto dalle calorie necessarie per dimagrire. Se la sera si assumono troppe calorie, non si dimagrisce. E funziona se il soggetto non fa sgarri, cioè se riesce a seguirla in modo rigoroso per un periodo sufficientemente lungo per dimagrire.

I vantaggi di mangiare una sola volta al giorno, con un lungo periodo di digiuno, esistono senz'altro: si impara a rimanere a digiuno per ore resistendo allo stimolo della fame e senza cali di energia, cosa assolutamente positiva, e indubbiamente mangiare 1200-1800 kcal in un unico pasto è gratificante ed è senz'altro difficile sforare in modo clamoroso.

Tuttavia, i dubbi rimangono: questo programma non è facilmente perseguibile a lungo termine, e una volta cessato rimane il problema di imparare a gestire la propria dieta in modo completamente diverso, col rischio di tornare rapidamente al peso precedente. Personalmente preferisco, e credo siano più efficaci, metodi che comunque prevedano di educare il soggetto a mantenere il peso forma, oltre che insegnare un metodo per mangiare poco e dimagrire. Non dimentichiamoci mai che tutti sono riusciti a dimagrire nella loro vita, ma pochissimi hanno poi mantenuto i risultati raggiunti.

Riteniamo senz'altro più interessante un approccio diverso di digiuno intermittente, per chi vuole tentare questo tipo di strategia, e cioè quello esposto in questo articolo.

 

 

 

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