Arriva dalla Francia l'ennesimo modello o "moda" alimentare, destinata a far parlare di sé e, purtroppo, ad illudere molte persone: il metodo Montignac.
Tale modello si basa sull'indice glicemico degli alimenti, e sul meccanismo dell'insulina.
Non si può di certo dire che Montignac sia un innovatore, visto che la dieta a zona, il primo modello basato sull'indice glicemico, è nato quasi 20 anni fa. Il gran parlare di questo metodo è dovuto esclusivamente ai diversi testimonial di eccezione di Montignac, primo fra tutto Gerard Depardieu... Che tra l'altro non mi sembra che abbia ottenuto risultati eclatanti! La dieta di Montignac è uno dei tanti metodo basati sulla drastica riduzione dei carboidrati, le famose diete low carb di cui tanto si parla.
Per capire di cosa si tratta, leggiamo una parte di un articolo apparso sulla rivista Oggi del 28 Aprile 2012, che tratta del suo "manifesto ideologico":
Il metodo Montignac è un tipico esempio di metodo semplicistico: si riconduce il problema sovrappeso a un'unica causa, estirpata la quale il problema viene risolto. E infatti il messaggio fornito contiene tutti gli elementi tipici di questi modelli:
Il metodo Montignac può essere smontato in mille modi, noi abbiamo deciso di farlo dimostrando perché invece potrebbe funzionare. L'alimentazione corretta non è una equazione esatta, esistono molti modi per risolverla e raggiungere l'obbiettivo del mantenimento del peso forma. L'obbiettivo è quello di sconfiggere il sovrappeso, e il metodo migliore è quello che con il minor sforzo ottiene il maggior risultato.
Noi siamo fermamente convinti che minore è lo sforzo, maggiore è il peggioramento della qualità della vita, a causa degli enormi vincoli che si devono sopportare. E il metodo Montignac non si sottrae a questo teorema. Vediamo perché riportando un'altra parte dell'articolo.
"In una prima fase del modello Montignac si devono mangiare cibi al di sotto dell'indice glicemico di 35 (LA QUANTITÀ NON CONTA, si può mangiare a sazietà), poi raggiunto il peso ideale si passa a un programma di mantenimento, dove si possono introdurre cibi che vanno fino al livello di 50, ma bisogna continuare per tutta la vita, perché questo metodo è un approccio mentale all'idea stessa dell'alimentazione."
Basta dare un'occhiata alla tabella degli indici glicemici per capire come sia assurda una alimentazione basata su tale parametro: l'indice glicemico, infatti, varia anche di molto a seconda della varità dell'alimento, del suo grado di maturazione, della sua preparazione. Il pane bianco può avere indice glicemico da 30 a 110!!!
Ma supponiamo pure che ci si basi su una tabella che riporta i valori medi e vediamo quanto è "libera" la nostra alimentazione.
Prima fase: il metodo Montignac elimina almeno il 70% degli alimenti glucidici. Tutti gli alimenti proteici, omessi nella tabella, sono concessi. È molto probabile che nella prima fase il metodo diventi di fatto una dieta iperproteica, che come tutti sanno fa dimagrire.
E la seconda fase, che dura tutta la vita? La quantità di alimenti da eliminare è semplicemente assurda (praticamente il 50% degli alimenti glucidici): una tipica dimostrazione che chi cerca scorciatoie è destinato a peggiorare la qualità della sua vita, oppure a fallire.
Curiosa coincidenza: tra gli alimenti banditi dal metodo Montignac ci sono quelli con indice di sazietà basso: e se fosse che uno mangia ciò che vuole senza ingrassare solo perché mangia alimenti sazianti?
E se l'indice glicemico c'entrasse, in realtà, molto poco?
La dimostrazione di questo fatto è semplice, basta considerare una delle tante contraddizioni che contiene. Una delle regole di Montignac è di non associare alimenti grassi ad alimenti che contengono carboidrati. Ma tutti sanno che aggiungere grassi significa abbassare l'indice glicemico. Questo dovrebbe essere gradito a Montignac e invece lo sconsiglia. Misteri dell'alimentazione...
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