La polmonite è una malattia dei polmoni e del sistema respiratorio in cui gli alveoli polmonari si infiammano a seguito di un'infezione e si riempiono di liquido, ostacolando la funzione respiratoria. Frequentemente anche i bronchi si infiammano, e allora in questo caso si parlerà di broncopolmonite.
L'infiammazione dei bronchi può essere sia il fattore scatenante della polmonite che una causa di essa. Dipende tutto dall'origine dell'infezione: si potrà avere una bronchite batterica che, se trascurata, può evolvere in broncopolmonite per discesa dei germi; oppure una localizzazione diretta dell'agente patogeno negli alveoli polmonari, quindi una polmonite, con successiva estensione dell'infiammazione ai bronchi. Dal punto di vista clinico, molto più importante che distinguere il sottotipo anatomico della polmonite, è identificare la causa scatenante l'infezione e valutare l'entità della malattia.
Esistono fattori predisponenti alle broncopolmoniti e alle polmoniti che sono: gravi scompensi cardiovascolari, bronchiti (soprattutto croniche), asma, diabete, alcolismo e età avanzata. La polmonite normalmente è conseguenza di una infezione batterica (quindi non contagiosa), più raramente può essere provocata anche da virus, funghi, parassiti o da sostanze tossiche o da danni meccanici al polmone.
La polmonite batterica può colpire uno o più lobi dei polmoni, nel qual caso è chiamata "lobare"; se invece sono compromessi entrambi i polmoni è detta "bilaterale". Possono essere interessati gli alveoli polmonari, e in questo caso si parla di polmonite alveolare oppure il tessuto interstiziale (polmonite interstiziale), che può coinvolgere un intero lobo polmonare o una parte di esso.
I sintomi della polmonite possono essere confusi con quelli di una normale influenza, ma se dopo 3-5 giorni non scompaiono, sarebbe consigliabile rivolgersi al medico. Sarà presente febbre (di solito sopra i 39°C) con brividi, dolore diffuso al torace o a un emitorace, affanno respiratorio, tosse stizzosa (con o senza escreato), malessere generale e in alcuni casi anche nausea e vomito.
Il catarro è giallo-verdastro ed abbondante nelle polmoniti batteriche, mentre risulta pressoch?© assente o biancastro in quelle virali (meno comuni e generalmente associate a tosse secca e stizzosa).
Per individuare la polmonite, basta una semplice visita medica, che ha lo scopo di auscultare il torace con lo stetoscopio. In alcuni casi si può richiedere una conferma radiografica per evidenziare l'estensione dei focolai infettivi. Raramente, e solo nei casi gravi, il medico può richiedere una broncoscopia. Durante la broncoscopia, il medico può ripulire i bronchioli dal pus e dal muco e solitamente viene prelevato un campione di pus per un'analisi approfondita e l'esecuzione di un antibiogramma.
Un'ulteriore distinzione che deve essere fatta è la suddivisione tra polmonite comunitaria e nosocomiale. La differenza consiste nei tipi di batteri che probabilmente possono averla causata. Quella nosocomiale è contratta in ospedale ed è più grave rispetto all'altra perch?© spesso dovuta a batteri farmaco resistenti, quella comunitaria invece è meno grave, ma mai trascurabile, ed è contratta al di fuori dell'ospedale.
La polmonite batterica si combatte con gli antibiotici, che vengono utilizzati anche nelle forme virali quando si teme una contemporanea infezione provocata da batteri o una possibile sovrainfezione successiva da parte di quest'ultimi. Il trattamento viene dato immediatamente per così dire "alla cieca" (senza effettuare l'antibiogramma), ma in caso di persistenza o particolare gravità della patologia si andrà ad approfondire la ricerca individuando la cura più efficace. È giusto sottolineare la gravità della patologia, l'importanza di eseguire una visita medica e di rispettare completamente il programma terapeutico consigliato dal medico per evitare complicanze o cronicizzazione per incompleta guarigione, le reinfezioni infatti sono spesso più gravi.
Nel trattamento della polmonite e della broncopolmonite vengono utilizzati principalmente penicilline o cefalosporine (antibiotici che colpiscono numerosi ceppi batterici per avere una copertura antibatterica più ampia possibile) in associazione con chinolonici o macrolidi o tetracicline che colpiscono i maggiori indiziati che causano le polmoniti.
La polmonite sia batterica che virale presuppone, oltre all'assunzione di farmaci, un periodo di riposo piuttosto prolungato. Spesso questa patologia viene curata in casa e non è necessario il ricovero ospedaliero, tuttavia risulta necessario in caso di concomitanti problemi respiratori, per persone anziane e nei bambini piccoli o con patologie aggravanti. In ogni caso per parlare di completa guarigione, devono passare almeno 30 giorni, alla fine dei quali sarà una radiografia al torace a decretare il superamento della malattia.
L'esame delle feci è una procedura diagnostica che consiste nella raccolta e nell'analisi di un campione di feci, al fine di individuare alcune eventuali condizioni patologiche.
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