La spirometria, o misurazione del respiro, è la modalità più comune per misurare e valutare il lavoro e la funzionalità dei polmoni.
La spirometria è utilizzata per diagnosticare diverse malattie respiratorie fra cui l'asma, la malattia cronica ostruttiva (BPCO) e altre condizioni che influenzano la respirazione. Viene spesso effettuata periodicamente, per verificare se un trattamento sta funzionando e sta migliorando la capacità di respirare. Fa parte degli esami standard che vengono effettuati durante la visita di idoneità sportiva agonistica.
In seguito alla comparsa di alcuni sintomi, si può suggerire l'esecuzione un test spirometrico, per porre diagnosi delle seguenti malattie polmonari croniche, come:
Nel caso in cui fosse già diagnosticata una delle malattie sopra elencate, la spirometria si può utilizzare periodicamente per controllare se i farmaci funzionano e se i problemi respiratori sono sotto controllo.
La parola "spirometria" indica il nome del test, mentre "spirometro" è il nome dispositivo che viene utilizzato per effettuare le misurazioni. Recentemente sono stati prodotti piccoli dispositivi portatili, disponibili a costi relativamente contenuti, mentre negli ospedali, la macchina dello spirometro è più sofisticata e costosa, e può dare risultati più dettagliati.
Il test spirometrico richiede di respirare in un tubo collegato a una macchina, chiamata spirometro. Prima di eseguire il test il personale medico fornirà tutte le informazioni specifiche, è importante ascoltare con attenzione e porre domande se qualcosa non è chiaro. Eseguire il test correttamente è necessario per ottenere risultati accurati e significativi. Durante un test spirometrico, generalmente, si svolgeranno le seguenti fasi:
Per assicurarsi risultati esatti e coerenti, il test dovrà essere eseguito almeno tre volte. Se ci fosse troppa variazione tra i tre risultati, potrebbe essere necessario ripetere il test. Il valore più alto tra tre risultati del test viene utilizzato come il risultato finale. L'intero processo dura di solito meno di 15 minuti. È possibile che il test venga ripetuto dopo aver assunto per via inalatoria, un farmaco che dilata le vie aeree (broncodilatatore). La spirometria misura la quantità (volume) e/o la velocità (flusso) di aria che può essere inspirata ed espirata. Le misure più comunemente utilizzate sono:
C'è più di un indice che può essere tenuto in considerazione dopo l'esame della spirometria, FVC, FEV1, e il rapporto tra di esse, ovvero FEV1/FVC (FEV1% o Indice di Tiffeneau). Una lettura spirometria mostra di solito uno dei quattro modelli principali:
Le letture normali variano a seconda dell'età, del peso e del sesso del paziente, le indicazioni sono solitamente riportate su grafici e tabelle che vengono utilizzate per valutare i risultati ottenuti. Per esempio, nel caso dell'indice FEV1, i valori compresi tra 80% e 120% del valore medio sono considerati normali.
In questo caso il risultato è tipico di malattie che causano un restringimento alle vie respiratorie. Le principali condizioni che possono causare un restringimento delle vie aeree e registrare un modello ostruttivo di spirometria sono tendenzialmente l'asma e il BPCO (Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva). La spirometria è utile, quindi, a diagnosticare queste due malattie. Se le vie respiratorie si restringono la quantità di aria che entra nei polmoni si riduce e il FEV1 sarà ridotto, e il rapporto FEV1 / FVC inferiore alla norma. In adulti sani questo rapporto dovrebbe essere di circa il 75-80%. Come regola generale, si rischia di avere una malattia che provoca ridotto flusso d'aria se:
Per la diagnosi della BPCO è necessario seguire le linea guida esatte e precise per essere diagnosticata, e il test solitamente è eseguito prima e dopo avere utilizzato un farmaco broncodilatatore:
Nel caso di un risultato che indica un modello di spirometria restrittivo, l'indice di FVC è inferiore al valore previsto per l'età, il sesso e il peso. Solitamente la causa di questi risultati sono delle malattie che danneggiano il tessuto polmonare, ne influenzano la capacità di espandersi e di tenere una normale quantità di aria. Una malattia tipica è la fibrosi polmonare, oppure alcune deformazioni fisiche che limitano l'espansione dei polmoni.
In questa situazione si può soffrire di due malattie contemporaneamente, per esempio di asma e di altri disturbi polmonari. Inoltre, alcune malattie polmonari hanno caratteristiche sia ostruttive e che restrittive, un esempio è la fibrosi cistica, dove è presente molto muco nelle vie aeree, che ostruisce le vie aeree (parte ostruttiva dei risultati della spirometria), e dove ci sono dei danni al tessuto polmonare (componente restrittiva).
La spirometria è generalmente una prova sicura, a basso rischio, durante e subito dopo il test si può percepire fiato corto o vertigini. Poiché il test richiede un po' di sforzo, non viene eseguita se il paziente ha avuto recentemente un infarto o se soffre si altre condizioni cardiache. Anche se la spirometria è molto utile per aiutare a diagnosticare alcune condizioni e monitorare il loro trattamento, ci sono casi in cui un normale test di spirometria non riesce a dare un'indicazione precisa dalla condizione polmonare, per esempio anche se si soffre di asma, il test spirometrico può risultare normale.
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