Obesità in Italia: un problema reale?

Obesità in Italia: perchè?

L'obesità in Italia è un problema attuale e ancora presente, che interessa circa il 46% degli adulti e il 24% degli adolescenti e bambini al di sotto dei 18 anni. Si stima che nel nostro paese siano circa 25 milioni le persone, in prevalenza uomini, in sovrappeso o obese.

 

 

L'obesità è da considerare una vera e propria patologia, anticamera di altre malattie come diabete, patologie cardiovascolari e tumori.

L'obesità giovanile in Italia sembra fra quelle con la maggior prevalenza in Europa, così come riscontrato in uno studio pubblicato nel 2019 nella rivista "Jama Pediatrics". Lo stesso articolo concludeva evidenziando un arresto della prevalenza dell'obesità in Italia e in altri paesi europei, ponendo l'accento, però, sui dati comunque preoccupanti dei paesi del Mediterraneo. Proprio questi paesi sono la patria dell'omonima dieta, considerata patrimonio orale ed immateriale dell'UNESCO nel 2010, e che dovrebbe essere protezione contro l'obesità e altre patologie. Peccato che questo tipo di dieta non venga quasi più seguita, com'è dimostrato dal fatto che, negli ultimi anni, il sopraggiungere di abitudini alimentari tipicamente occidentali, che si discostano molto dal modello mediterraneo, hanno portato al sopraggiungere di nuove patologie e all'incremento dell'obesità. Prima degli anni Ottanta quest'ultima non era un problema in Italia, ora assume invece contorni preoccupanti. 

 

 

Un articolo del 2017, ha tentato di spiegare questa modifica delle abitudini alimentari, andando a imputare tutto questo andamento alla crisi economica degli ultimi decenni. La riduzione delle possibilità economiche e l'aumento delle difficoltà delle famiglie, ha portato ad una minore adesione al modello mediterraneo, spostando le abitudini verso il consumo di prodotti di inferiore qualità nutrizionale ma con minor costo. Questo si evince anche dalla distribuzione dell'obesità in Italia, che risulta maggiore nel Sud e nel Centro, sopratutto fra la parte di popolazione meno istruita e con reddito inferiore. 

Inoltre, spesso la pratica dell'attività sportiva, che incide fortemente nel mantenimento del peso corporeo, sembra correlata alla dimensione socioeconomica in cui la persona vive. I ragazzi, in particolare, che vivono in famiglie con una dimensione socioculturale più disagiata risultano più sedentari rispetto a coloro che vivono in un ambiente culturalmente più elevato. Inoltre, i genitori che non praticano attività sportiva, avranno figli che di conseguenza non la svolgono, per lo meno nel 47,9% dei casi. 

Distribuzione dell'obesità in Italia: dati al 2019

Vi sono regioni italiane che sono maggiormente colpite dall'obesità: parliamo sopratutto di quelle del centro e del sud Italia. 

La Campania sembra quella con la maggior prevalenza, con il 40% dei bambini obesi. La seguono il Molise e la Calabria, seguite a loro volta da Puglia, Basilicata e Sicilia. 

Tra i bambini e gli adolescenti, il sovrappeso è maggiormente presente nei maschi piuttosto che nelle femmine. Infatti, nel biennio 2017-2018 i primi avevano una percentuale pari al 27,8%, le seconde 22,4%, così come da fonti Istat.

 

 

Anche le abitudini alimentari risultano leggermente diverse nelle regioni italiane. Nel Sud e nel Nord-Ovest si ha un maggior consumo di snack salati, mentre nel Nord e nelle isole si ha il maggior consumo di bibite gassate e dolci. Inoltre, le isole sono le regioni italiane in cui si mangia più frutta e verdura, seguite dal Nord-Ovest e poi dal Centro Italia. 

Obesità infantile e giovanile in Italia

Rispetto al 1990, il sovrappeso tra i più piccoli è aumentata del 39,1% nel nostro paese. I giovani di età compresa tra i 5 e i 19 anni affetti da sovrappeso erano 1 su 5 nel 2016, contro 1 su 10 degli anni 2000. 

I dati sull'obesità infantile in Italia negli anni 2017-2018, rilevano che essa è pari al 18%, ma si stima siano 25,2% i bambini e gli adolescenti tra i 3 e i 17 anni ad avere un peso superiore al limite di salute. 

A questo si affiancano i dati sulla frequenza dell'attività sportiva tra i più giovani. Il 52,5% della popolazione tra i 3 e i 17 anni fa sport in modo costante, il resto non lo pratica e lo fa solo in modo saltuario. Tra i bambini, le femmine dai 3 ai 10 anni sono quelle più attive, che svolgono maggiormente l'attività sportiva. 

Anche la valutazione delle abitudini alimentari è abbastanza significativa nei suoi risultati. Infatti, solo il 12,6% della popolazione di giovani e bambini italiani consuma le consigliate 4 porzioni di frutta e verdura al giorno, ma ben il 74,2% dice di consumarla comunque ogni giorno, a prescindere dalla quantità ingerita. 

Significativo è il dato secondo cui maggiore è il titolo di studio dei genitori, più elevata sarà l'attenzione verso le abitudini alimentari del proprio figlio, sia dal punto di vista delle quantità che delle qualità di alimenti ingeriti, con particolare attenzione verso la frutta e la verdura. In particolare, il 19% dei bambini in sovrappeso ha genitori che hanno conseguito una laurea, contro il 30,1% di quelli che hanno invece genitori che non hanno finito la scuola dell'obbligo. Questo ci fa capire come le condizioni socioeconomiche in cui il bambino o l'adolescente vive, influenzano moltissimo anche ciò che mangia e di conseguenza anche la sua composizione corporea e il suo peso.

Si è visto, inoltre, che in famiglie in cui almeno uno dei genitori è in sovrappeso o obeso, i figli tendono ad avere un peso superiore ai parametri di salute. Nel 37,6% dei casi, i figli di entrambi i genitori obesi, lo sono anche a loro volta. I bambini obesi sono, invece, figli di genitori normopeso solo nel 18,8% dei casi. 

Intervenire nella prevenzione dell'obesità infantile non è impossibile e necessità di azioni precoci che interessino già il periodo della gravidanza e dell'allattamento del bambino. I primi 3 anni di vita sono fondamentali nel mantenimento di uno stato di salute adeguato e di un peso corporeo corretto. Altre azioni devono mirare all'educazione alimentare delle famiglie che devono essere seguite da professionisti esperti, in modo da prevenire l'instaurarsi di errate abitudini alimentari, sia in eccesso che in difetto. 

Obesità in Italia: l'andamento dell'ultimo periodo

Un andamento positivo degli ultimi anni è stato osservato per l'attività fisica, in particolare per quanto riguarda i bambini e gli adolescenti. Questa pratica, maggiormente marcata al Nord e meno nel Meridione, sembra essere maggiore nelle bambine dai 3 ai 10 anni. Rispetto al 2011, questa percentuale è aumentata di circa il 7 % nel biennio 2017-2018, passando dal 47,1% al 52,5%. 

Dal punto di vista delle abitudini alimentari si è visto negli ultimi anni una riduzione del consumo delle bevande gassate, passando dal 31% del 2011 al 24,9% del 2017. Un decremento inferiore ma comunque interessante dei consumi si è vista anche nel caso dei dolci e degli snack salati, sopratutto nei bambini e adolescenti tra gli 11 e i 17 anni. 

La notizia positiva è che l'obesità negli ultimi anni ha avuto un arresto nel suo aumento, ma rimane comunque un problema con dati allarmanti che necessitano di riflessioni e della consapevolezza che è necessario intervenire, quanto prima possibile. Non si tratta di un problema estetico, al contrario di quanto in genere si è portati a pensare, ma di una vera e propria patologia cronica che si può però combattere. 

 

 

 

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