Jean Anthelme Brillant-Savarin

Jean Anthelme Brillant-Savarin è stato un politico e avvocato francese, in realtà passato alla storia più per la sua attività di gastronomo che per quella di politico.

 

 

Nato nel 1755 a Belley, un comune ai piedi delle Alpi nella regione del Rodano, laureatosi nel 1780 in Legge, diventa sindaco della sua città e solo alla fine della sua vita si dedica alla stesura del libro che lo ha reso famoso "La fisiologia del gusto", ultimato nel 1825 e pubblicato l'anno successivo. Brillant-Savarin morirà poi lo stesso anno (1826) per una polmonite.

Il successo del libro ha superato ogni aspettativa, oggi lo si trova in vendita, pubblicato da Sellerio, a 14€. 

La fisiologia del gusto

Brillant Savarin

Il libro "La fisiologia del gusto" è una raccolta di aforismi, di meditazioni, di proverbi sui piaceri della tavola e sul modo di approcciarsi al cibo. La più famosa è sicuramente la frase: "Dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei".

Brillant-Savarin mantiene un tono umoristico e al tempo stesso severo, condanna chi non sa godere con moderazione dei piaceri della tavola, ma eccede ubriacandosi o esagerando con il cibo:

  • Solo un uomo saggio conosce l'arte di mangiare, coloro che fanno indigestione o si ubriacano non sanno mangiare
  • Il piacere di mangiare è il solo che, preso modestamente, non è seguito da stanchezza.

Ci sono poi aforismi che riguardano il cibo stesso e il modo di servirlo:

  • Un dessert senza formaggio è come una bella donna a cui manchi un occhio
  • Una buona tazza di cioccolata verso le 11 del mattino, apre lo stomaco per il pranzo.

 

 

E anche una vera e propria dichiarazione d'amore per il cibo: "La scoperta di un piatto nuovo vale per la felicità del genere umano più che la scoperta di una stella."

Sono presenti anche massime che rivelano la sua brillante cultura, Brillant-Savarin conosceva il greco e il latino e sapeva parlare perfettamente spagnolo, inglese e tedesco, nel suo modo di scrivere si rifaceva ai grandi scrittori francesi come Voltaire e Rousseau, rendendo la sua scrittura un po' filosofica:

  • Il gusto cosi come la natura ce l’ha concesso, è ancora quello fra i nostri sensi, che, tutto ben considerato, ci procura il maggior numero di godimenti.
  • L'uomo è molto più atto ad affrontare il dolore che ad accogliere il godimento.
  • Mangiando proviamo un certo benessere indefinibile e particolare che ci deriva dall'istintiva coscienza che mangiando compensiamo le nostre perdite e prolunghiamo la vita

Infine, un proverbio che ci mostra chiaramente il suo passato da avvocato e politico: "Il destino delle Nazioni dipende dal modo con cui si nutrono."

 

 

 

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