Bruno Barbieri è uno degli chef più famosi in Italia grazie alla sua presenza come giudice nel programma Masterchef, in onda dal 2011, assieme a Carlo Cracco, Joe Bastianich e Antonino Cannavacciuolo (presente dal 2015). Barbieri è, inoltre, giudice anche del talent per ragazzi Masterchef Junior e partecipa dal 2015 come inviato a Quelli che il Calcio come tifoso del Bologna.
Il suo sito web www.brunobarbierichef.it è una raccolta delle sue ricette e dei suoi viaggi gastronomici.
Questo è il Bruno Barbieri mediatico, quello che tutti conoscono, ma forse non tutti sanno che nella sua lunga carriera Barbieri è riuscito a guadagnare ben 7 stelle Michelin, nei ristoranti da lui gestiti, ottenendo il primato come chef italiano con il maggior numero di stelle.
Vediamo nel dettaglio la sua carriera.
Barbieri nasce a Medicina, in provincia di Bologna, nel 1962, si diploma alla scuola alberghiera di Bologna nel 1979 e da lì parte la sua carriera a bordo delle navi, opportunità che gli permetterà di girare il mondo toccando le coste del Sud America, degli Stati Uniti, dei Caribi.
Tornato in Italia seguirà dei corsi di aggiornamento e di perfezionamento e aprirà la Locanda Solarola di Castelguelfo vicino Bologna dove otterrà le prime due stelle Michelin.
Successivamente gestirà Il Trigabolo ad Argenta in provincia di Ferrara dove guadagnerà altre due stelle Michelin.
Siamo negli anni Novanta e Barbieri gestisce anche un ristorante a Brisighella (RA) La grotta, premiato con una stella Michelin, poi apre un altro locale a San Pietro in Cariano (Verona), Arquade dove otterrà altre due stelle Michelin e 3 forchette del Gambero Rosso.
Nel 2010 si trasferisce in Brasile per un anno, dopo il quale tornerà in Italia per partecipare come giudice al talent Masterchef. Nel 2012, invece, apre un ristorante a Londra, il Cotidie, del quale affiderà la gestione al suo braccio destro, Marco Tozzi.
L'ultima sua avventura lo vede tornare in terra natia, a Bologna, dove a giugno 2016 ha aperto il ristorante Fourghetti.
Uno chef esplosivo e pieno di risorse, insomma, che non si è risparmiato neanche nella produzione di libri (ne ha scritti 12 in 10 anni!) dal primo Tegami (2005) all'ultimo Cerco sapori in Piazza Grande (2015), nel mezzo anche la sua autobiografia Via Emilia, via da casa (2014).
Rimane, inoltre, un grande amante della cucina internazionale e sul suo sito si possono visionare i commenti e le ricette legati ai suoi viaggi gastronomici come quello in India, in Grecia, in Croazia, alle Seychelles, in Russia e così via. Viaggi che hanno, inevitabilmente, influenzato tantissimo la sua cucina che è caratterizzata da un sapiente uso delle spezie, da cotture brevi e innovative, da una materia prima che viene manipolata il meno possibile, da una continua e irrefrenabile ricerca della perfezione.
La mug cake, letteralmente torta in tazza, è un dolcetto americano che si cuoce al microonde dentro una tazza di ceramica.
Il sanguinaccio dolce: una crema al cioccolato che per tradizione veniva fatta con il sangue di maiale, tipica del periodo di carnevale.
Pollo alle mandorle o agli anacardi: un secondo piatto che proviene dalla cucina orientale.
La ricetta della paella di pesce, chiamata paella de mariscos in Spagna, un sontuoso piatto unico.
La carbonara di zucchine light è una variante della pasta alla carbonara che si può mangiare anche a dieta.
Nel mondo degli elettrodomestici da cucina, pochi strumenti riescono a evocare un senso di professionalità e versatilità come l'impastatrice planetaria.
Chi ha intenzione di modernizzare la propria cucina ha oggi a disposizione un ampio ventaglio di possibilità, più o meno costose.
Nell'era digitale, gestire un ristorante senza un software dedicato è come navigare senza bussola.
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