Cara Giulia,
ho pubblicato la tua mail perché credo che rappresenti piuttosto bene il pensiero di una grande fetta della popolazione, che vuole avvicinarsi al mondo dell'alimentazione ma è molto confusa e rischia di perdersi tra luoghi comuni, consigli discordanti e incoerenti, e una miriade di modelli alimentari diversissimi tra loro, ma che tutti promettono una alimentazione corretta.
Cercherò di prendere spunto dalle tue domande per definire dei "capisaldi" per impostare un percorso di educazione nutrizionale che potrai seguire come meglio credi, ma senza abbandonare mai il binario giusto.
1) Un soggetto che mantiene il suo peso forma è già a più di metà dell'opera. Spesso bastano pochi aggiustamenti per seguire una corretta alimentazione. Se sei in peso forma lo puoi scoprire qui.
2) Una corretta alimentazione si valuta sull'intera giornata.
A meno di non proporre esagerazioni (tipo: "è giusto mangiarsi mezza Sacher a pranzo...") un pranzo come quello da te descritto va bene o male in funzione della cena e della colazione.
Qualunque consiglio io ti dessi rischierebbe di essere inutile (la tua alimentazione sarebbe comunque sbagliata) oppure limiterei inutilmente il tuo piacere di mangiare quello che più desideri (ti direi di eliminare qualcosa che ti piace, senza influire sulla bontà della tua alimentazione).
A tal proposito, è assurdo dire che non si può mangiare pasta e fagioli, o pasta e patate, dipende sempre dalla quantità. Il proncipio alla base di questo concetto è che associando carboidrati con carboidrati si rischia di mangiarne troppi, ma se io mangio 50 g di pasta e 100 g di patate, è meglio di 100 g di pasta! E poi le proteine di pasta e fagioli si completano a vicenda... Come vedi è quasi sempre assurdo dare consigli qualitativi!
Sei tu che devi decidere se la tua alimentazione è giusta o sbagliata, in funzione dei vincoli di una alimentazione "ideale" che puoi trovare in questi articoli.
3) L'unico consiglio specifico che ti posso dare riguarda la colazione: è bene che contenga il 20% delle calorie giornaliere e mai meno di 200 kcal. Inoltre è opportuno che non sia troppo sbilanciata a favore dei carboidrati (le classiche 3 fette biscottate con miele o marmellata, che fanno venire fame dopo 1 ora...). Meglio prevedere un alimento proteico o completo, come lo yogurt, la ricotta, e se non sei troppo schizzinosa anche salmone in scatola, o salumi magri...
4) Una alimentazione corretta deve massimizzare la nostra efficienza fisica.
Quindi in primo luogo non deve limitarla! Se dopo pranzo non riesco a concentrarmi per 1 ora, perché ho tutto sullo stomaco, o se a fine mattinata ho un calo degli zuccheri che non capisco più nulla, o se alla sera mangio talmente tanto che poi sto in coma sul divano per 2 ore, la mia vita è troppo condizionata dalla mia alimentazione (sbagliata).
Quindi se sei ghiotta di mele, sfrutta l'occasione per allenare la tua mente ad esercitare un controllo sul tuo corpo, e impara a smettere di mangiarne prima di stare male!
5) Mentre una colazione sostanziosa è necessaria, gli spuntini non sono obbligatori! Lo spuntino serve a regolarizzare l'assunzione di cibo: ovvero a non dover mangiare troppo ai pasti e non fare passare troppe ore tra un pasto e l'altro. La pianificazione dello spuntino va fatta in base agli impegni (orario di lavoro, attività fisica, ecc.)
Io per esempio cerco di non fare spuntini perché psicologicamente mi soddisfano poco: rischio di mangiare troppo e di ottenere il risultato opposto a quello prefissato. Quindi ho trovato un giusto equilibrio con 3 pasti al giorno. Se i miei ritmi cambieranno, potrò introdurre uno o più spuntini.
Per gli spuntini, quindi, vale il principio del punto 2): non posso valutare una corretta alimentazione solo prendendo in considerazione un solo pasto.
Se non ho problemi a "fermarmi in tempo", posso anche mangiare due fette di salame (possibilmente senza nitriti), o due biscotti, o 10 g di cioccolato. Se invece voglio saziarmi di più, è bene puntare su un frutto, o yogurt bianco.
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