Terapia fisica

La terapia fisica comprende svariate metodiche terapeutiche caratterizzate dall'applicazione di agenti fisici all'organismo o a parti di esso. In termini generali si può dire che con queste metodiche, attraverso il calore, la corrente elettrica, le radiazioni o le vibrazioni ultrasonore, si applica una certa quantità di energia ai tessuti biologici per ottenere un effetto terapeutico.

 

 

Esistono vari tipi di terapie fisiche che sono:

Termoterapia esogena

In questo tipo di terapia l'apporto o la sottrazione di energia termica avviene dall'esterno, per cui gli scambi termici si svolgono necessariamente attraverso il rivestimento cutaneo. L'organismo umano ha una temperatura interna di circa 37°C e attraverso la termoregolazione tende a mantenere questa temperatura costante. In un ambiente freddo quindi l'organismo tende a ridurre la dispersione di calore tramite la vasocostrizione cutanea e nello stesso tempo aumenta la produzione interna di calore con l'attività muscolare volontaria o involontaria (ipertono, brivido e tremore); in un ambiente caldo invece aumenta la dispersione di calore tramite la vasodilatazione cutanea, la sudorazione e la ventilazione.

 

 

Per la termoterapia esogena interessano tuttavia le risposte locali alle variazioni di calore piuttosto che quelle sistemiche, poiché l'applicazione terapeutica avviene su parti limitate del corpo.

La trasmissione del calore può avvenire per conduzione, per convezione e per irraggiamento; nella termoterapia esogena il calore è trasmesso quasi sempre per conduzione. Alcune modalità molto semplici e di uso casalingo sono l'utilizzo della borsa dell'acqua calda o del mattone caldo e il termoforo elettrico; l'applicazione di paraffina calda e il forno ad aria calda (forno Bier) sono invece rimedi più professionali. Nell'applicazione di raggi infrarossi il calore è trasmesso invece per irraggiamento.

Terapia fisica

Gli effetti biologici della termoterapia esogena comprendono:

  • Vasodilatazione locale: il calore induce una vasodilatazione locale che causa un eritema a rapida scomparsa sull'area interessata.
  • Effetto analgesico: in seguito al piccolo aumento di temperatura (2-3 °C) si assiste a un aumento della soglia di scarica dei nocicettori cutanei.
  • Aumento del metabolismo: il calore funge da catalizzatore del metabolismo (legge di Van'Hoff). Permettendo un recupero più rapido.
  • Diminuzione pressione arteriosa: effetto causato dalla vasodilatazione del letto capillare.
  • Aumento sudorazione: per disperdere il calore assunto. Molto marcato per basse intensità e tempi prolungati d'esposizione. Utile per eliminare tossine locali e sistemiche.
  • Diminuzione tono muscolare: la riduzione del tono basale della muscolatura striata produce un effetto miorilassante.

La modalità di trattamento dell'utilizzo dei raggi infrarossi consiste nell'applicazione perpendicolare dell'area da irradiare, previa rimozione dei vestiti e non puntando mai i raggi sul capo o sugli occhi del paziente; valutando la tolleranza del paziente al calore, attenzione particolare deve essere rivolta ai pazienti diabetici e a tutti i pazienti con compromissione della sensibilità.

Questa terapia è indicata nei seguenti casi:

  • Mialgie con contrattura muscolare e ipertono.
  • Ipotermia da deficit circolatorio locale.
  • Piaghe da decubito.
  • Artrosi nelle fasi sub-acute e croniche in cui la flogosi sia in risoluzione.

È invece controindicata se esiste una situazione d’infiammazione acuta, uno scompenso cardiaco e ipotensione.

Gli effetti collaterali derivano da un uso improprio delle attrezzature e causano ustione cutanea, danno retinico, opacizzazione della cornea e congestione delle meningi.

Termoterapia endogena (marconiterapia)

 

 

Il passaggio attraverso i tessuti di una corrente alternata ad altissima frequenza oppure di microonde provoca liberazione di calore per effetto Joule (trasformazione integrale dell'energia elettrica in calore); gli effetti terapeutici di questa metodica sono perciò dovuti all'ipertermia in profondità.

I generatori di corrente ad altissima frequenza per terapia medica (marconiterapia) utilizzano frequenza tra 10 e 50 MHz, che corrispondono a una lunghezza d'onda di 6-30 m, con una potenza media di entrata di circa 500 W. Sulla parte da trattare è necessario applicare due elettrodi condensatori che possono avere varie forme. Gli elettrodi in questione sono isolati da uno strato di gomma o bachelite: non devono essere interposti tra l'elettrodo e la cute oggetti metallici oppure indumenti bagnati o resi umidi dal sudore poiché in corrispondenza di essi potrebbe formarsi una concentrazione di linee di forza della corrente con pericolo di ustioni.

Gli effetti della termoterapia endogena possono essere suddivisi in locali e sistemici. Gli effetti locali inducono vasodilatazione (più profonda rispetto a quella causata dalla termoterapia esogena) e ipoalgesia. Gli effetti sistemici, anche qui, portano ad una accelerazione del metabolismo corporeo causato dall'aumento di temperatura che induce un effetto catalizzatore.

Le indicazioni per questa terapia sono:

  • Infiammazioni: miositi e tendiniti traggono giovamento dall'utilizzo di questa terapia.
  • Artropatie degenerative: solo in fase cronica e non in fase acuta.
  • Traumi: ematomi in fase post-acuta.
  • Sindromi algiche: nevralgie e mialgie con contrattura.

Le controindicazioni sono rappresentate dai mezzi di sintesi metallici, dalle emorragie in atto, dai portatori di pacemaker, dalla gravidanza, dalle arteriopatie, dai processi flogistici acuti e dalle neoplasie.

Gli effetti collaterali riscontrati sono limitati e comprendono la vertigine, causata da alterazioni dell'omeostasi dei canali semicircolari dell'orecchio e dall'ustione che rappresenta un pericolo concreto, soprattutto se sono presenti mezzi di sintesi metallici, si manifesta con una zona biancastra delimitata da un alone rosso.

Crioterapia

Consiste nell'applicazione locale del freddo (sottrazione di calore) a scopo terapeutico; in pratica viene utilizzata la borsa del ghiaccio, appoggiata sulla cute ma isolata da uno strato di materiale coibente (di solito lana). 

Essa determina vasocostrizione, con una serie di effetti secondari:

  • Favorisce l'emostasi.
  • Riduce l'edema interstiziale o il versamento articolare in caso d'infiammazione.
  • Ha effetto analgesico.

È utilizzata soprattutto nelle ore immediatamente successive a traumi o interventi chirurgici, ma è controindicata quando vi è sofferenza cutanea a rischio di necrosi.

Vedi articolo sulla crioterapia.

Radarterapia

Le microonde utilizzate per terapia medica hanno lunghezza d'onda di 12,4 cm. La loro penetrazione nei tessuti organici dipende dalla lunghezza d'onda e dalla costante dielettrica del tessuto stesso; pertanto i tessuti a basso contenuto d'acqua (tessuto sottocutaneo e tessuto adiposo) hanno scarsa conducibilità elettrica, mentre quelli con elevato contenuto idrico (per esempio il muscolo) hanno costante dielettrica elevata e un assorbimento percentuale dell'energia radiante più elevato.

Gli effetti biologici sono dovuti al riscaldamento con penetranza di 3 cm nei tessuti e pressoché nullo riscaldamento del tessuto adiposo. Localmente causa vasodilatazione (limitata ai vasi bersaglio) e ipoalgesia, mentre a livello sistemico sudorazione e ipotensione.

Le indicazioni terapeutiche e gli effetti collaterali all'uso della radarterapia sono le medesime della marconiterapia.

Vedi articolo sulla radarterapia.

Ultrasuoni

Gli ultrasuoni sono vibrazioni che si estendono oltra la zona di percezione dell'orecchio umano. Anch'essi, come gli agenti fisici descritti sopra, cedono energia ai tessuti che attraversano determinando un'ipertermia locale. I generatori per uso medico devono essere mossi con perfetta aderenza alla cute, poiché anche la più piccola interposizione di aria arresta la penetrazione delle onde; per questo motivo la cute nella parte da trattare viene spalmata con glicerina, creme o altre sostanze grasse. Il trattamento diretto viene eseguito mediante un lento movimento del trasduttore mantenuto perpendicolare al piano cutaneo.

Gli ultrasuoni producono i seguenti effetti:

  • Vasi sanguigni: locale aumento del flusso ematico che aiuta a ridurre ematomi e infiammazioni croniche, e promuove la guarigione di fratture ossee.
  • Collagene: stimolazione della produzione di collagene durante i processi di guarigione.

Gli ultrasuoni trovano indicazione terapeutica nelle tendinopatie (spalla, gomito ecc…), nelle nevralgie, nella risoluzione delle contratture e come terapia sintomatica nelle artropatie degenerative.

Le controindicazioni sono rappresentate dalle affezioni cardiache, dalle trombosi e tromboflebiti, dai tumori, da tutti i processi flogistici acuti e va vietata l'applicazione in corrispondenza dei globi oculari e dell'utero gravidico.

Vedi articolo sugli ultrasuoni in terapia riabilitativa.

Laserterapia

La laserterapia è una terapia fisica che ricorre a un tipo particolare di radiazioni luminose (LASER è l'acronicmo di Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation). La luce laser è caratterizzata dall'essere monocroma, di forte intensità e focalizzata. La capacità di penetrazione del raggio nei tessuti biologici dipende dalla lunghezza d'onda del raggio stesso e in genere la profondità raggiunta è di circa 20-30 mm. Esistono diversi tipi di laser a scopo terapeutico, ma sostanzialmente producono tutti un effetto antalgico (grazie all'innalzamento della soglia del dolore) e stimolante (grazie all'aumento dell'energia intracellulare che favorisce la formazione di ATP).

Le principali indicazioni sono le tendinopatie, le infiammazioni dei tessuti molli e le algie articolari superficiali; la laserterapia è invece controindicata in gravidanza e nelle neoplasie.

La laserterapia è invece controindicata in gravidanza, nelle neoplasie, in emorragie e non dovrebbe essere irradiata negli occhi e a livello della tiroide.

Vedi articolo sulla laserterapia.

Ipertermia

L'ipertermia è una metodica terapeutica recente e innovativa che ha come caratteristica principale quella di imporre a una determinata parte del corpo un ciclo termico specifico e accurato per quella parte e per quel tipo di patologia. Garantisce una localizzazione precisa sul punto dove viene applicata l'energia, diminuendo la dispersione di calore che si ha in genere in altre terapie nell'attraversamento dei tessuti prima di raggiungere il bersaglio. La frequenza di lavoro varia dai 2500 MHz ai 500 MHz, in modo da aumentare la capacità di penetrazione; inoltre, grazie a un sensore termico, è possibile avere un costante controllo della temperatura.

Le principali indicazioni sono rappresentate da patologie a carico dei muscoli scheletrici, quali contratture, stiramenti e lesioni, in cui si assiste alla promozione dell'angiogenesi e si scongiurano esiti fibro-calcifichi o cicatrici ritraenti; tendinopatie e capsuliti in cui l'attivazione della circolazione locale e peritendinea/pericapsulare aiutano il processo di guarigione dell'infiammazione; è inoltre utilizzata per il trattamento di artrosi, borsiti, lombosciatalgia e sindromi canalicolari.

È controindicata in caso di gravi cardiopatie, metastasi tumorali, affezioni dermatologiche acute, oltre che nei portatori di pacemaker e in gravidanza.

Vedi articolo sulla ipertermia.

 

 

 

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