Onde d'urto

La terapia con onde d'urto è un trattamento utilizzato in fisioterapia, in ortopedia, in urologia e in cardiologia.

Le onde d'urto sono impulsi sonori (onde acustiche) a elevata intensità in grado di produrre una stimolazione meccanica diretta, generate da una bobina elettromagnetica. Le onde d'urto sono generate da una macchina posta esternamente al corpo e vengono trasmesse mediante l'utilizzo di una manopola attraverso la pelle.

 

 

L'utilizzo di questa tecnologia in medicina nacque in urologia per frantumare i calcoli renali (litotripsia) ed è tutt'oggi ancora utilizzata, in quanto rappresenta una metodica non invasiva con risultati sovrapponibili a quelli di un intervento chirurgico.

Successivamente l'impiego delle onde d'urto si è diffuso in diversi ambiti, soprattutto in ambito ortopedico, allo scopo di promuovere una più veloce riparazione dei tessuti muscolare, osseo e su tendini e legamenti.

Meccanismo di funzionamento

In ambito ortopedico-fisioterapico le onde d'urto vengono utilizzate in quanto producono microtraumi in grado di accelerare i processi biologici di riparazione, stimolando l'angiogenesi (creazione di nuovi vasi sanguigni) e la neurogenesi (creazione di nuove cellule nervose). Gli esatti meccanismi fisiologici sono poco conosciuti, ma sembra che le cellule subiscano microtraumi che, in seguito, promuovono i processi infiammatori e catabolici associati alla rimozione di cellule della matrice danneggiata e la stimolazione alla guarigione delle ferite.

Diverso è invece l'utilizzo urologico; i calcoli sono infatti diversi dai tessuti quali muscoli, ossa, tendini e legamenti, sono aggregati solidi calcifichi formati dalla cristallizzazione di sali di calcio. La forza meccanica delle onde acustiche causa una frantumazione dei calcoli che rompendosi in frammenti più piccoli vengono poi espulsi con le urine.

 

 

Procedura

Il primo utilizzo della terapia con onde d'urto è stato per il trattamento della fascite plantare, la procedura utilizzata fu eseguita ambulatorialmente, in anestesia locale, per una durata di circa 30 minuti.

Al giorno d'oggi, grazie ai progressi tecnologici, il generatore di onde d'urto è portatile e può essere eseguito senza anestesia in meno di 10 minuti.

Negli anni si è sviluppata una grande varietà di dispostivi generatori di onde d'urto, specifici per diverse patologie e i recenti sviluppi tecnologici hanno ampliato le indicazioni a nuove patologie, quali il mal di schiena e il trattamento miofasciale.

Generalmente la procedura del trattamento della terapia con onde d'urto sui tessuti molli (tendini e legamenti) è molto semplice ed è la seguente:

  1. localizzazione del bersaglio tramite controllo ecografico o radiologico;
  2. applicazione di un gel sulla manopola;
  3. scarica delle onde acustiche sulla zona interessata per 10-15 minuti.

La terapia con onde d'urto è generalmente indolore, anche se in alcuni casi è possibile avvertire un leggero fastidio durante la seduta terapeutica, soprattutto per alcune patologie che richiedono un'energia e una durata maggiore. In questi casi, se il paziente lo richiede, è possibile somministrare analgesici e/o aumentare gradualmente e progressivamente l'energia erogata.

In base alla gravità della patologia la terapia con onde d'urto si applica con una frequenza settimanale oppure bisettimanale.

Indicazioni terapeutiche

Terapia con onde d'urto

La terapia a onde d'urto è considerata necessaria ed efficacie come alternativa alla chirurgia nei pazienti con:

  • Fascite plantare cronica della durata di almeno 6 mesi che non hanno risposto ad appropiate terapie mediche conservative.
  • Epicondilite laterale cronica della durata di minimo di 6 mesi che non hanno risposto ad appropiate terapie mediche conservative.
  • Tendinite cronica calcifica della cuffia dei rotatori della durata di almeno 6 mesi con deposito calcifico ≥ 0,5 cm e che non hanno risposto ad appropiate terapie mediche conservative.

 

 

La terapia a onde d'urto è considerata sperimentale e/o consigliata per le seguenti patologie:

Possono essere trattate con successo sia patologie in fase acuta, sia patologie croniche.

In alcuni casi, soprattutto in patologie in fase acuta, i benefici possono essere apprezzati precocemente; per questo motivo, tale terapia trova valido campo di utilizzo anche fra gli sportivi (professionisti e non), grazie alla possibilità di una rapida guarigione e ritorno alle attività agonistiche.

In taluni casi, la terapia a onde d'urto può sostituirsi alla terapia chirurgica, laddove ovviamente non vi sia una rottura completa del tendine, che, per guarire, necessita di un ripristino dell'integrità anatomica.

In altri casi, la terapia a onde d'urto può anche essere utilizzata come complemento alla terapia chirurgica, soprattutto per eliminare quadri patologici con infiammazione residua in cui sono presenti dolori persistenti.

Tutte queste condizioni hanno tassi elevati (70-90%) di successo anche con differenti approcci medici o ortopedici non invasivi, anche se non vi è una chiara dimostrazione sulla superiorità di un approccio rispetto ad un altro.

Un numero relativamente piccolo di questi casi sono invece resistenti ai trattamenti, non rispondendo alla terapia con onde d'urto, al riposo, alla terapia fisica, ai farmaci per via orale, a iniezioni di anestetici locali e corticosteroidi, stecche o calchi in gesso. In questi casi si effettua, come misura di ultima istanza, un intervento chirurgico (aperto o endoscopico) nonostante i risultati siano spesso inconsistenti.

Le alternative alla terapia a onde d'urto comprendono:

  • esercizi casalinghi;
  • immobilizzazione;
  • stecche notturne;
  • fasciature;
  • terapie farmacologiche;
  • terapia fisica;
  • terapia occupazionale.

Controindicazioni

Le controindicazioni alla terapia con onde d'urto comprendono:

  • malattie neurologiche e/o vascolari del piede;
  • precedente rottura del legamento fasciale plantare;
  • cartilagini in accrescimento;
  • gravidanza;
  • presenza di materiale metallico nella zona di applicazione delle onde;
  • sindromi da intrappolamento nervoso;
  • farmaci che interferiscono con la coagulazione del sangue (coumadin, cardioaspirina).

Effetti collaterali

Gli eventi avversi sono risultati essere più comuni tra i pazienti trattati con dosi più elevate di onde d'urto rispetto a quelli con dosi inferiori, ma tutti gli effetti collaterali riportati negli studi esaminati sono stati transitori.

Gli eventi avversi riscontrati sono stati principalmente:

  • arrossamento della pelle sul sito di applicazione;
  • leggero dolore o fastidio durante o subito dopo il trattamento;
  • gonfiore e lividi in seguito al trattamento;

Effetti collaterali meno comuni, alcuni dei quali non direttamente correlati alla terapia con onde d'urto sono:

  • nausea;
  • vertigini;
  • perdita di capelli;
  • ematomi;
  • parestesie;
  • petecchie;
  • dolore alla schiena;
  • edema;
  • spasmi muscolari;
  • disturbi del sonno.

 

 

 

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