Il pull buoy (letteralmente, "boa da tiro") è un attrezzo utilizzato nell'allenamento del nuoto, presenta una tipica forma a otto ed è fatto di materiale galleggiante. Si tiene in mezzo alle gambe, all'altezza delle ginocchia, e ha la funzione di bloccare l'uso delle gambe, consentendo al nuotatore di concentrarsi esclusivamente sulla bracciata, contemporaneamente fornendo la spinta verticale necessaria al galleggiamento delle gambe, che altrimenti affonderebbero.
Il pull buoy viene utilizzato (si dice) per allenare le braccia: questo ragionamento deriva dalla banale constatazione che, se si impedisce alle gambe di fare la battuta, la loro spinta propulsiva viene meno e dunque le braccia devono fare più fatica per mantenere la velocità di nuotata. Inoltre, mancando il consumo di ossigeno da parte delle gambe, le braccia potrebbero beneficiare di maggiore ossigeno e potrebbero essere sollecitate in modo maggiore dal punto di vista muscolare.
In realtà, moltissimi nuotatori sperimentano un aumento delle prestazioni grazie all'uso del pull buoy, evidenza in netta contraddizione con il ragionamento appena esposto. L'aumento della prestazione dipende dal fatto che i nuotatori che la sperimentano hanno un assetto in acqua sbagliato, con le gambe affondate rispetto al tronco e alla testa e il corpo che si posiziona in obliquo rispetto alla superficie dell'acqua. Come abbiamo visto parlando di tecnica del nuoto, la posizione corretta del corpo in acqua (orizzontale, parallelo alla superficie) la si ottiene soprattutto con una corretta posizione della testa, e con una buona gambata. Questi nuotatori non hanno una gambata sufficientemente efficace, che gli consenta di far galleggiare le gambe, e probabilmente tengono la testa iperestesa. Il pull buoy fa galleggiare le gambe et voilà: la velocità aumenta oppure, a parità di velocità, si fa meno fatica. La velocità aumenta grazie al fatto che il miglior assetto in acqua fa diminuire la resistenza dell'acqua (vedi articolo sulla fisica del nuoto): le braccia, dunque, devono fare meno fatica per mantenere la stessa velocità!
Chi sperimenta questo fenomeno (l'aumento delle prestazioni con l'uso del pull buoy) dovrebbe smetterla di fare km e km con pull buoy e palette, nell'illusione che diventando più forte andrà più forte. Piuttosto, si dovrebbero fare esercizi specifici per migliorare l'assetto in acqua e la gambata, al fine di galleggiare meglio. Infatti, anche se l'allenamento col pull buoy facesse aumentare la forza delle braccia, tale aumento di forza servirebbe a ben poco, visto che la resistenza aumenta col quadrato della velocità: l'aumento di velocità conseguente a un aumento della forza espressa dalle braccia sarebbe minimo e comunque, bisogna capire se questo aumento di forza sarebbe poi sostenibile, a lungo termine, dal sistema cardiovascolare (se sono fortissimo ma nuoto fuori soglia, vado forte 100 metri e poi rallento...).
Tutti gli attrezzi che favoriscono il galleggiamento sono controproducenti per imparare a nuotare o per migliorare la tecnica, perché una delle caratteristiche di un buon nuotatore è proprio il galleggiamento, cioè la capacità di galleggiare con uno sforzo minimo. Chi va più forte col pull buoy deve capire che ha un difetto di galleggiamento e il miglioramento tecnico non può prescindere dall'imparare un diverso assetto in acqua. A questi nuotatori consiglio di non usare il pull buoy, o al limite di utilizzarlo come strumento per affinare la sensibilità, per memorizzare la corretta posizione in acqua. Dopo aver fatto esercizi di galleggiamento, si può utilizzare il pull buoy per capire quale deve essere il corretto assetto in acqua. Fatte alcune vasche col pull buoy, di nuoto a media andatura, concentrandosi sul proprio assetto, si cercherà, senza pull buoy, di mantenere lo stesso assetto.
L'uso tradizionale del pull buoy, quello per allenare le braccia, lo si lascerà ai nuotatori evoluti, dotati di una buona tecnica e quindi di un ottimo assetto, che però sono pochi...
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