Le palette sono attrezzi utilizzati nell'allenamento del nuoto per allenare le braccia e la parte superiore del corpo. Sono fatte di materiale plastico, e sono dotate di sistemi (lacci o stringhe in cui si infilano le dita) per essere fissati alle mani.
Le palette aumentano la superficie delle mani, determinando così un incremento notevole della resistenza offerta all'acqua nel momento della fase di trazione e di spinta. I muscoli coinvolti nel movimento della bracciata vengono così sollecitati in maniera molto maggiore rispetto alla nuotata a mani libere, soprattutto per quanto riguarda la componente di forza.
Nel nuoto la componente di forza è poco importante. Le braccia dei nuotatori forti non sono molto grosse, anzi è vero il contrario. Certo, la forza è necessaria, ma non rappresenta praticamente mai il collo di bottiglia della prestazione. Quasi sempre, al contrario, è la tecnica il vero problema, e la tecnica non si impara di certo con le palette... Anche perché le palette sono quasi sempre associate al pull buoy, della cui inutilità abbiamo già parlato nell'articolo sul pull buoy.
La stragrande maggioranza dei nuotatori non ha bisogno di più forza, ma di più tecnica. Ora, migliorare la tecnica non è facile, dunque uno potrebbe pensare che, se non riesce a migliorare tecnicamente, può sempre aumentare la forza, magari ottenendo un miglioramento minimo, ma pur sempre un miglioramento. Ricordo tuttavia che l'acqua è un muro: anche un piccolo aumento di velocità richiederà un grande aumento della forza di propulsione e nella maggior parte dei casi tale miglioramento, di fatto, non si verificherà.
Detto questo, cerchiamo di capire perché è inutile allenarsi con le palette, se non si possiede già un bagaglio tecnico di un certo livello. Una delle fasi più importanti, nel nuoto, è la fase di "presa d'acqua" quando, immediatamente dopo l'entrata in acqua della mano, si va a cercare il "punto di ancoraggio" per poi passare alla fase di trazione. Questa fase richiede grande sensibilità da parte della mano, sensibilità che viene annullata con la paletta, che offre sensazioni completamente diverse. La paletta garantisce, grazie alla sua superficie ampia, di sentire il punto di ancoraggio molto facilmente. Una volta tolte le palette è molto facile non concentrarsi più sulla ricerca di questa sensazione di acqua "dura"... Andando clamorosamente a vuoto! La forza che abbiamo costruito usando le palette, non servirà a nulla se non abbiamo imparato ad aggrapparci solidamente al punto di ancoraggio!
Al contrario, si ci alleniamo (con esercizi specifici di tecnica) per sentire sempre di più questo punto di ancoraggio, allora di conseguenza potremo effettuare la trazione con una forza maggiore, e l'allenamento muscolare verrà di conseguenza al miglioramento tecnico. Altrimenti, le palette serviranno solo per aumentare la nostra forza, ma con nessun vantaggio sulle prestazioni, cosa che potrebbe essere interessante per chi nuota solo con velleità salutistiche ed estetiche. Purtroppo, però, gli svantaggi ci sono anche per loro...
Prima di analizzare la pericolosità delle palette, un ultima osservazione riguardo la loro utilità: molti nuotatori, grazie alle palette, guadagnano pochi secondi sul passo dei 100 metri, a volte addirittura non si guadagna quasi nulla, a fronte di uno sforzo per le braccia molto maggiore rispetto alla nuotata a mani libere. Questa è la dimostrazione che un aumento della forza delle braccia è completamente inutile! Se addirittura con le palette non si riesce ad aumentare sensibilmente la velocità, come si può pensare che un aumento della forza potrà portare benefici in termini di prestazione? Se, pur disponendo di un attrezzo che aumenta enormemente la spinta propulsiva, la velocità aumenta di poco, signfica che l'assetto in acqua e la coordinazione dei movimenti sono da correggere. La forza non c'entra nulla!
Il nuoto è uno sport molto sicuro, gli infortuni sono molto rari, ma quando avvengono, sono in genere a carico delle spalle, in particolare della cuffia dei rotatori. Il fatto che le palette aumentino il rischio di infortuni è risaputo, si legge in tantissime testimonianze di nuotatori. Un motivo in più per non utilizzarle! Ma perché le palette sono pericolose per le spalle?
Durante l'esecuzione di qualunque esercizio le spalle sono protette quando sono "impaccate", cosa significhi lo potete vedere nel video di questo simpatico omone che ci spiega bene come tenere le spalle impaccate non solo a riposo, ma anche con le braccia sopra la testa (cioè anche mentre nuotiamo). Nel momento della trazione è fondamentale avere le spalle impaccate, perché solo così si genera la forza massima di propulsione... Ma in pochi sono in grado di tenerle in questa posizione: molto spesso, nel tentativo di raggiungere il punto più lontano possibile durante l'entrata in acqua della mano, si "perde" la spalla, e nel momento della trazione la si rende particolarmente vulnerabile. A mani libere, la forza di trazione è comunque contenuta (anche perché solo i nuotatori mediocri non tengono la spalla impaccata e gli stessi non sono nemmeno in grado di ancorarsi saldamente nella fase di presa d'acqua), ma quando si indossano le palette, tutti riescono ad ancorarsi e dunque ad esprimere una forza molto superiore. Tale sollecitazione sulla spalla non impaccata ha un effetto dannoso, e alla lunga può portare ad una infiammazione della cuffia dei rotatori.
Per questi motivi le palette non andrebbero mai usate (se non da atleti dotati di un'ottima tecnica), nemmeno da chi vuole usare il nuoto come metodo per aumentare la forza e la massa muscolare. Piuttosto fate delle trazioni alla sbarra, che sono molto più facili da eseguire con una buona tecnica.
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